Italia e povertà. Il pacco viveri

Fa una certa impressione vedere una lunga fila di persone aspettare dietro un cancello parrocchiale dove è affisso un cartello "Distribuzione pacchi viveri". Persone, per lo più extra comunitarie, che aspettano impazienti l’apertura del cancello per poter usufruire di generi alimentari. Ricorda il dopoguerra, i pacchi viveri degli americani. Siamo messi così male? Sembra di sì. La crisi, la chiusura del credito bancario, la disoccupazione, l’aumento dei prezzi, tutto concorre ad aumentare le difficoltà delle persone. Ci aggiungiamo le tasse, arrivate a percentuali stratosferiche, i crediti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione, il blocco dei salari e pensioni, insomma tutto conferma la crisi. Il "pacco viveri" è un emblema della attuale situazione al quale si aggiunge la disperazione di chi non ha più nulla e compie atti estremi. Occorre porvi rimedio ma buona parte della classe politica è occupata a guardarsi l’ombelico, a tutelare le proprie posizioni di potere.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc