La Messina che non ci AMA: la cura e manutenzione del verde pubblico

A quattro anni dal proprio insediamento, l’Amministrazione Comunale riattiva il servizio di potature dell’alberata urbana e, finalmente, si rende conto dell’esistenza della grave emergenza determinata dalla presenza del Punteruolo rosso in città e dell’obbligo, previsto per legge, di attuare la lotta contro l’entomoparassita. Le potature vengono avviate in concomitanza della fase di nidificazione dell’avifauna nell’ignoranza della legge nazionale 157/92 (tutela nidificazione dell’avifauna); pertanto, un servizio atteso da ben tre anni è stato interrotto e posticipato ai mesi autunnali.
Riprese le operazioni si attuano interventi costosi e dannosi ricorrendo a mutilazioni eccesive piuttosto che limitarsi alla sagomature della chioma meno invasiva e più economica.
Infatti, asportando completamente le fronde e riducendo a monconi le ramificazioni principali si sostengono costi sicuramente più elevati rispetto a quelli sostenibili per sagomare la parte aerea innescando fenomeni di elevato stress per alberi che, di già, versano in cattive condizioni vegetazionali. Inoltre, la nuova ramificazione, se verrà emessa, sarà facilmente oggetto di rottura con caduta al suolo dei rami ed attacco da parte di parassiti fastidiosi anche per i cittadini.
Tutte le specie vegetali insistenti in città sono state oggetto della medesima tipologia di intervento senza alcun rispetto delle differenza fisiologiche e morfologiche esistenti tra le diverse specie.
Infine, i cipressi dei cimiteri suburbani (Salice in particolare) hanno perso l’azione frangivento per la quale sono stati collocati a dimora a seguito dell’irrazionale spalcatura di buona parte del fusto.
Visto che ad oggi l’alberata si presenta priva delle caratteristiche di arredo e decoro che dovrebbe garantire alla popolazione; sarebbe il caso di apporre su quello che resta degli elementi di arredo verde un cartello con la scritta “ALBERO”. E’ possibile affermare che l’Amministrazione, anche in questo caso, abbia agito in piena coerenza con le politiche di sperpero del denaro pubblico e danneggiamento del patrimonio arboreo messa in atto fin dal suo insediamento. Capitolo a parte rappresenta la lotta obbligatoria per legge contro il punteruolo rosso delle palme. Dopo aver nominato quale esperto una parassitologa (parassiti, insetti che differenza c’è) si impegnano 60.000 euro per eseguire lavori dannosi e contrari al Piano di Azione Nazionale. Successivamente si emana l’Ordinanza n. 93 che stabilisce le operazioni da eseguire e le sanzioni da applicare in caso di inadempienza. Quindi, i lavori vietati da tale Ordinanza, vengono attuati nell’area verde del Tribunale di Messina proprio sotto gli occhi delle Autorità delegate al sanzionamento dei trasgressori. Alla fine di questo lungo travaglio si procede a bandire la gara per il Monitoraggio del punteruolo rosso preceduta dal convegno che si terrà giorno 21.
Dalla lettura degli atti di gara si evince che:
• Al capitolato di gara non è allegato il Piano di Azione Nazionale;
• L’amministrazione comunale per il monitoraggio ha nominato quale R. U. P. un ingegnere senza provvedere alla nomina di un agronomo che lo affianchi;
• L’agronomo che eseguirà il monitoraggio non viene nominato direttamente dall’Amministrazione Comunale;
• L’Amministrazione delega la società che si aggiudicherà la gara alla nomina del dottore agronomo che eseguirà il monitoraggio;
• Non sono previsti i costi di incapsulamento delle palme infette;
• Non sono previsti i costi per l’indagine visiva eseguita all’interno della chioma con l’ausilio della piattaforma elevabile;
• Si prevede l’esecuzione dei trattamenti in centro urbano mediante aspersione ad alta pressione dei formulati commerciali contenenti i principi attivi indicati nel Piano di Azione Nazionale vietati per legge;
Da ciò si ricava come il servizio specialistico da garantire ai cittadini non verrà controllato da un incaricato dell’Ente appaltate ma, contrariamente a qualsiasi norma di buon senso e di trasparenza, assicurato da un dipendente dall’impresa esecutrice dei lavori.
In altre parole il controllato (l’impresa) avrà alle proprie dipendenze il controllore (Direttore dei Lavori).
Si è obbligati a concludere, anche in questo caso, che l’Amministrazione prosegue nella politica dei proclami e delle inaugurazioni tanto cara.
Il quadro precedentemente delineato induce a reputare come il convegno del 21 p. v. e le personalità invitate (loro malgrado) avranno la valenza dell’ennesimo pannicello caldo utile a coprire inadempienze e lacune caratteristiche della mancanza di programmazione e di professionalità dimostrata da questa giunta durante tutta l’azione di governo.
Alla fine della presente disamina si esorta la società civile ad urlare allo scempio per proteggere il bene comune dall’azione di chi si rende complice di questi disastri.

La segreteria cittadina Pd
Giuseppe Grioli (segretario)
Armando Hyerace (vicesegretario)
Saverio Tignino (responsabile arredo urbano e verde pubblico)