LA NAVE MESSINA AFFONDA MA L’ORCHESTA CONTINUA A SUONARE

Profili di grave criticità, anche con rifermento alla sana gestione finanziaria, in grado di compromettere gli equilibri di bilancio dell’ente, per le valutazioni di competenza e le idonee misure correttive da adottare oltre che consentire i necessari approfondimenti istruttori.

Ancora oggi nessuna proposta concreta è prevenuta dalla Giunta municipale di Messina, dai responsabili dei settori e dall’organo di revisione, in relazione a quanto richiesto dalla Corte dei Conti sui debiti di Palazzo Zanca. Eppure la Comunità paga gettoni e stipendi a fior di professionisti prestati alla politica. Esperti amministrativi e legali – a sentire il sindaco Buzzanca – che hanno l’obbligo morale e giuridico di proporre al Consiglio comunale le idonee misure correttive per le successive approvazioni e determinazioni nonchè trasmissione alle competenti sezioni di controllo della Corte dei conti delle succitate misure correttive. Bisognerebbe dare motivazioni punto per punto però si preferisce il silenzio, la fuga. I debiti nei Comuni per carità, sono all’ordine del giorno ma a Messina si supera ogni limite di pudore: è incredibile quanto scopri sui politici dalle cose che sprecano. Vorremmo parlare di cose belle, di programmi realizzati, di progetti sviluppati, di una classe politica che si adopera ogni giorno per migliorare la qualità della vita di propri cittadini. Vorremmo essere ingenui, distratti, superficiali. Forse vorremmo vivere un’altra realtà, ma purtroppo siamo svegli, coscienti e realisti. Vorremmo credere al nostro Comandante “Schettino”, che ci ha fatto sognare leggendo il suo programma elettorale e che per avere il nostro consenso, ci ha fa illuso di essere parte attiva della nostra città. Poi un giorno, anzi tanti giorni, uno dietro l’altro il nostro Comandante “Schettino”, che dapprima si è genuflesso innanzi a coloro che gli hanno permesso di essere il candidato sindaco (Rocco Crimi, Mimmo Nania, ecc.), ha preteso che tutta la città, dai deputati come Nino Germanà, ai consiglieri comunali e di quartiere, passando dagli imprenditori, ai sindacalisti, si prostrassero al suo potere e alla sua persona. Impone la distorsione della realtà contabile, affermando che il bilancio del Comune è a posto, per avviare poi la stagione della distruzione sistematica di tutte le aziende e società municipali. Dapprima, sceglie alla guida di queste aziende ”manager” di comprovata inesperienza, e dal curriculum di tutto rispetto; aver conseguito il master di lacchè, e successivamente quando questi top-manager hanno terminato la loro azione di distruzione finanziaria, avvia le procedure di scioglimento delle stesse. Sindaco SVEGLIATI! Sei solo un amministratore di condominio chiamato città. Ti hanno beccato con le mani nella marmellata per non avere pagato la tasse sui rifiuti della tua città, di quella che amministri. Portare i vecchietti a vedere le aree recuperate, anziché dare loro servizi efficienti ogni giorno, che squallore! In che città vivi? In che città fai vivere la tua famiglia? Non ti accorgi che coprendo lo sfacelo dei precedenti amministratori del condominio Messina e continuando di questo passo, costringerai i tuoi cittadini a non avere più servizi pubblici. Proporre una delibera di soppressione dell’Azienda Municipalizzata dei Trasporti pubblici senza pensare al suo patrimonio (bus, locali, officine, materiali, ecc… ) e al rischio che questo possa essere aggredito dai terzi creditori a garanzia del loro credito e contemporaneamente costituire un’altra società di trasporto pubblico, dimenticando qualche importante dettaglio. Come: con quali mezzi (bus, ecc) la nuova azienda muoverebbe i suoi passi e svolgerebbe i servizi? Comprerebbe i bus? E se li comprerebbe, con quali risorse? E se ci sono le risorse, allora perché non usarle per sanare l’attuale ATM? Poi come se non bastasse l’ATM, è la volta di Messina Ambiente. Immaginiamo che in Giunta si canti come allo stadio, con cori del tipo “e vai chiudiamo anche questa!”, “e vai chiudiamo anche questa!”. Ma anche in questo caso il patrimonio che fine fa? Il termovalorizzatore autorizzato al trattamento dei rifiuti ospedalieri (altamente remunerativi) che facciamo lo chiudiamo? lo smantelliamo? continuando a portare i rifiuti a destra e manca, con lauti guadagni per i gestori privati delle discariche a danno dei cittadini di Messina? Se avesse avuto un manager, con la “M” maiuscola, e uno staff adeguato, magari avrebbero proposto al primo cittadino, nel momento dell’emergenza rifiuti della città di Palermo e di quella di Napoli di trattare qui, a Messina, i rifiuti ospedalieri, così si faceva cassa e magari trasferire alle discariche private, i rifiuti indifferenziati, cosicché la città e i suoi cittadini ci avrebbero guadagnato. Nulla di tutto questo!! L’unica cosa che si è saputo fare, è stata quello di continuare quanto deciso anni or sono nei salotti buoni della città. Lì era stato deciso di smantellare l’area industriale della cantieristica navale di San Raineri, realizzando la famosa e più volte presentata strada del mare e tutto questo passava da via Don Blasco e dai suoi insediamenti. Anche l’attuale sindaco, come il precedente presidente dell’Autorità Portuale, (il piano regolatore del porto ha cancellato l’area cantieristica), ha proseguito con il disegno di smantellamento della città, iniziato dal messinese Antonio Martino (ex Ministro della Difesa), il quale ha trasferito gran parte della base navale militare ad Augusta. Le direttive dei salotti vanno rispettate, altrimenti sei fuori. Fuori dalla politica, dal potere, dal rispetto. Per tutto questo, si può passare sopra tutti e tutto. D’altronde i cittadini chi sono? Solo un problema al momento del voto. Per distrarre e confondere i cittadini, la Prima repubblica dava loro la speranza, anzi l’illusione del posto di lavoro pubblico, ora, la Seconda repubblica, visto che annoia (in questo a Messina siamo stati antesignani), solo qualche giorno di lavoro in una cooperativa che non paga! E per annebbiare più possibile la mente, si catalizza l’attenzione dei cittadini su falsi successi. Abbiamo realizzato, abbiamo fatto, abbiamo ottenuto. Queste le parole usate dal sindaco dai suoi assessori. Parole, parole, parole che puntualmente vengono smentite da chi, come Il Sole 24 Ore, verifica la qualità reale della vita nelle città italiane, relegandoci puntualmente tra le ultime città d’Italia. E la nostra classe politica, senza orgoglio e senza pudore che fa? Porta in gita, tra i rifiuti, i vecchietti. Siamo messi proprio male! La nave Messina affonda e continuiamo a ballare e sognare, ma attenti il nostro scoglio è vicino!

P.s.

Il direttore di questo foglio elettronico  – IMG Press – sta pensando seriamente di rassegnare le dimissioni dall’Albo dei giornalisti: è rimasto da solo a informare i cittadini dello Stretto – sangue, vomito e sudore – mentre gran parte delle Istituzioni tengono il sacco a chi spreca, saccheggia, ruba.