RADIO ZANCA: ACQUE AGITATE PER BUZZANCA

Senza perdere tempo, al contrario della politica messinese, la Corte dei Conti è passata all’azione, sventolando un cartellino giallo al Comune: il problema sono i debiti. Li trova salati, esosi, fuori dalla norma e per questo chiede chiarimenti urgenti. Ovviamente, a Palazzo Zanca tutto tace. Ovviamente, il sindaco e la sua squadra di esperti contabili è sulle spine: come poter giustificare l’ingiustificabile? Come far passare il casotto provocato? La Corte dei Conti pretende però trasparenza, un’anticipazione di quanto si spera diventi ora una regola in tutte le amministrazioni locali: l’asciugamento della spesa, il rispetto dei servizi offerti ai cittadini, la resurrezione della questione morale. La vera notizia è che qualcuno ha stanato l’operato del sindaco Peppino Buzzanca. La Corte dei Conti con nota del 31 gennaio scorso ridomandando notizie e chiarimenti al Comune di Messina, in relazione al Rendiconto della gestione 2010, ha richiesto:
di fornire chiarimenti in circa le principali cause che hanno determinato un persistente disavanzo di gestione di competenza per il triennio 2008/2010;
verificare le incongruenze riscontrate nelle singole voci dei prospetti in confronto con quanto riportato nei quadri contabili SIRTEL per cui si rappresenta la necessità di provvedere alle necessarie rettifiche;
in riferimento alle società partecipate:
– se è stato verificato il corretto allineamento delle scritture contabili dell’ente e delle società partecipate relativamente ai crediti vantati da queste ultime nei confronti dell’ente, ovvero se sussiste corrispondenza, nei rispettivi documenti di bilancio, tra i suddetti crediti e l’ammontare dei debiti contabilizzati tra i residui passivi alla data del 31.12.2010, il riferimento è in particolare alla società di gestione del servizio raccolta smaltimento rifiuti, ATO ME3 s.p.a.;
– chiarire, le ragioni che hanno determinato le perdite di esercizio 2010 e valori negativi del patrimonio netto, indicando le azioni intraprese ai fini del ripiano delle stesse e le relative ripercussioni sul bilancio dell’Ente;
– fornire dettagliate informazioni circa la quota dei debiti fuori bilancio non riconosciuti al 31.12.2010 relativa alle transazioni con società partecipate pari a (euro 14.650.248,72);
– relativamente all’azienda trasporti Messina (ATM), comunicare se sono stati approvati i bilancio dagli anni 2004 al 2010;
– motivare la mancata deliberazione da parte dell’assemblea in ordine agli interventi previsti ai sensi degli artt.2446 o 2447 c.c.;
di specificare in dettaglio la tipologia di spese la cui copertura è stata effettuata attraverso l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per quanto riguarda le anticipazioni di tesoreria:
– chiarire le ragioni del frequente ricorso, motivando il mancato utilizzo dei fondi aventi specifica destinazione, verificare la congruenza tra i dati indicati e il valore della consistenza finale al 31.12 risultante dal conto del patrimonio tra le poste del passivo;
motivare il mancato rispetto della percentuale massima prevista per la destinazione del contributo permesso di costruire al finanziamento della spesa corrente;
in merito ai servizi conto terzi:
– fornire tabulati, sottoscritti dal responsabile del servizio finanziario, riportanti gli accertamenti e gli impegni riguardante la voce “altre per servizi per conto terzi”;
– specificare la tipologie di spese incluse nelle voci “pagamenti diversi” (euro 2.199.853,20) e “somme disponibili da accertamenti” (euro 3.172.836,36);
– far conoscere se sono state effettuate le verifiche circa la corretta allocazione delle poste in entrata e di spesa tra le partite di giro in relazione al principio contabile 2.25…
Quanto è accaduto al Consiglio comunale di Messina può fare scuola. Una maggioranza che si regge sugli inciuci con l’opposizione non è una maggioranza seria e propositiva ma solo un esercito di mercenari. Ma chi paga? Non certo il sindaco Buzzanca e neppure l’assessore creativo al Bilancio Orazio Miloro. E non paga neppure il fido Melino Capone. E dunque a chi rivolgersi? Forse al Piddì? Giammai. Ah, sì, il Pdl, sempre che ci sia qualcuno in sede… Proprio intorno alla politica che non c’è (Rocco Crimi, Mimmo Nania, Vincenzo Garofalo, Nino Germanà…) si sta dunque concentrando il tentativo di salvare la città dal dissesto ma capite bene che è una battaglia persa. Così la linea Buzzanca è passata e la sconfitta ormai è dietro la porta. Gli esperti di politica ciononostante si dicono convinti che non si andrà al voto ma si farà un altro inciucio con Francantonio Genovese per tenere botta. Insomma, il messinese ci metterà forse un po’ ad abituarsi a politiche sociali più rigorose, ma alla fine non potrà che apprezzare. Gli esperti di Buzzanca tanto più che provengono da Casa Genovese starebbero lavorando a questa ipotesi: niente di nuovo sotto il Municipio. E a guadagnarci è solo l’Udc: il prossimo presidente della Regione sarà suo, come il sindaco di questa martoriata città. Però finalmente i messinesi avranno un politico e non un dietologo prestato al Sistema.