BOTTA & RISPOSTA: BUZZANCA NON è L’UNICO PROBLEMA DI MESSINA

Nella città dove il dibattito pubblico si è ridotto a qualche breve intermezzo gentilmente offerto dalle emittenti locali; nella città dove quattro palazzinari de’ noantri continuano a costruire le loro “opere d’arte” come se a Messina non si vendessero macchine e dove ogni qualsivoglia opera d’urbanizzazione viene considerata come superflua e inutile concezione del vivere civile; nella città dove il Piano Regolatore sembra non contemplare la nascita e la presenza di bambini e dove viene vietata qualsiasi costruzione di spazi aggregativi, spazi verdi e culturali; nella città dove il lavoro sta sempre più divenendo merce rara per pochi privilegiati e dove le sacche di povertà aumentano in modo vistoso giorno dopo giorno: ecco, in una città dove accade tutto questo sembra che l’unico problema da risolvere sia quello incarnato dall’attuale sindaco che deve scegliere rispetto al doppio incarico che ricopre. Le schiere di moralisti benpensanti sono tutte lì, col dito puntato contro il nemico; stanno tutte lì a indicare che il male è sempre colpa degli altri mentre chi accusa è un puro e duro che mai scenderebbe a compromessi se non con la propria coscienza. Se davvero così fosse, dinnanzi all’impegno di buona parte della classe politica cittadina, la quale a gran voce sta chiedendo a Buzzanca di scegliere in fretta, dovremmo vivere sentimenti di serenità e tranquillità e invece, osservando i volti di chi si spertica le mani perché alla fine Buzzanca opti per lasciare la sindacatura così da permettere a tutti costoro di continuare il lavoro di distruzione della città, domina lo sdegno e lo sconforto. E’ vero: la Giunta Buzzanca non ha certo brillato per efficienza ed efficacia, i problemi della città sono rimasti tali e quali dall’inizio del suo mandato, anzi si sono notevolmente acuiti, ma la città oltre a non poterne più di Buzzanca e del centro destra non ne può nemmeno di tutti quei mercenari che all’ombra di una classe dirigente non all’altezza del proprio ruolo prosperano nei loro affari concepiti e ideati nei più infimi bassifondi culturali. Buzzanca deve dunque scegliere e per il bene di Messina la speranza è che scelga di rinunciare alla carica di sindaco, ma guai a immaginare che questo sia sufficiente per la città: chi viene dopo di lui deve essere all’altezza di una situazione senza precedenti. Ecco perché il dibattito pubblico sul futuro di Messina non può essere eluso puntando solo sui problemi di Buzzanca, oggi è necessario proporre alla città un programma chiaro che affronti con serietà le tante questioni che l’affliggono chiedendo la partecipazione di tutta la cittadinanza. Messina la sua sfida per la sopravvivenza la vincerà solo col concorso di tutti i cittadini, pensare invece che tutto si possa risolvere con l’ennesimo uomo della provvidenza rischia di farci prendere una pericolosissima china dalla quale potremmo non uscirne mai più.

Raffaele Verso
Consigliere Vª Circoscrizione

I ricordi delle feste devono aver fatto maturare il giovane ambizioso Raffaele Verso, frequentatore di molte case dei notabili messinesi. Per Verso destra o sinistra non fa alcuna differenza e la sua filosofia di vita viene a galla anche in questa nota politica. Buzzanca non è l’unico male di Messina. Chi meglio di Verso per dirlo? Tanto alle feste alle quali partecipa tutto fa brodo: idee, valori, etica, politica e morale. E’ vero che la società moderna si è evoluta al punto che persino cambiare moglie o fidanzata, dalla sera alla mattina, non è più causa di tormento, figurarsi casacca politica. Tutto quello che una volta aveva una base solida, un profondo senso di appartenenza, non è più considerato tradimento. Le Feste con la effe maiuscola della Messina da bere provocano di queste strane unioni, altro che rivoluzioni, trasparenza nei concetti, lotta dura senza paura per i diritti degli altri. Dunque la politica del fare, attesa, vagheggiata, gioiosa. La corsa alla poltrona politica, al favore elettorale, al fumo negli occhi verso i cittadini ha inizio con la letterina indirizzata ai media, sempre le stesse con scarsa fantasia. Letterine piene di buoni propositi: sarò il vostro paladino, sarà il vostro testimone, sarà obbediente alla coscienza, vi voglio tutti bene, eccetera. Noi di IMG Press ne conserviamo qualcuna e questa di Verso andrà a fare compagnia a tante altre… lettere morte. Ieri come oggi il conformismo impera ma la cultura politica e la fedeltà no. Di cose concrete non si parla quasi più nei dibattiti cittadini, più facile brindare nei locali alla moda che aiutare la povera gente resa ancor più povera dalla politica diventata, se non complice dei potenti, scarsissima. A Verso ci permettiamo di regalare un consiglio: lasci stare cose così importanti in un periodo di profonda crisi, la gente ha davvero le scatole girate e non ha bisogno di ulteriori parolai. Per passare il tempo, tra una gita sulla neve e una vacanza in barca, ci sono tanti altri modi: il gioco dell’oca, il nascondino o moscacieca. Così i giorni trascoreranno in fretta aspettando con impazienza la Befana politica… perchè è lei che porta i regali veri, altro che le battaglie in trincea, le lotte per i diritti e la salvaguardia dei posti di lavoro. Verso, per favore, non mescoli più il sacro con il profano.

P.s. Per quanti si chiederanno sull’identità della Befana, dobbiamo purtroppo ammettere che non s’è mai fatta chiarezza.