RADIO ZANCA: LA POLITICA RICOMINCIA. SILENZIO E PAPPA

Se le bugie in politica non servono perché inutili, consiglieri comunali di Messina che ne dite di dare per primi il buon esempio impegnandovi per battaglie di provata utilità? Il dissesto di Palazzo Zanca è per voi una causa seria? E i debiti dell’Atm? I milioni di euro spesi per la raccolta dei rifiuti o quelli necessari per mantenere l’Ato3? Babbo Natale è ormai passato da Messina e per i nuovi doni bisognerà attendere il Natale 2012 e allora come possiamo aiutare il sindaco Buzzanca, gli assessori Miloro, Capone, Amata? Servirebbe una riflessione seria. Ma ancor più, un responsabile e immediato ritorno alla realtà. Però, a un dibattito politico, a una seduta di Consiglio, non si può chiedere un discorso che fili liscio come l’olio altrimenti non saremmo qui a interrogarci sullo stato di malessere dei conti: magari c’è persino chi pensa che gli euro che a giudizio di molti vengono sperperati, servano in realtà a fornire di che vivere a un numero di persone che sono poi utili alla politica (sotto elezioni). Se tutti fossimo bravi e buoni il Sistema che si alimenta con la pubblica amministrazione crollerebbe e molti politici non avrebbero di che sostenersi. Ma da una riflessione attenta sullo stato di salute dei conti si possono ricavare tanti spunti per successivi discorsi. Era molto interessante il tema proposto dal dibattito di Palazzo Zanca per la ripresa del nuovo anno peccato che una volta ancora i cittadini siano stati presi in giro dai soliti finti paladini. Dalle ultime battute emerge un Terzo Polo locale – se così si può definire – confuso, diviso e vittima di pericolosi personalismi. Qualcuno per mesi ci aveva raccontato un’altra storia, di un’alleanza PD-UDC vincente e probabile. E invece? Sicuramente un buco nell’acqua. L’UDC e il PD continuano a fornire una pessima prova di sé alla Città, proponendosi con un profilo ambiguo e rissoso e con una linea politica contraddittoria e centrifugata da posizioni personali spacciate per unitarie. E così si è consumata l’ennesima farsa, andiamo ai fatti:
– Nella seduta consiliare di giorno 12, il PD “stranamente” chiede il prelievo di un atto deliberativo (tecnico), predisposto dai consiglieri Melazzo, Guerrera, Pergolizzi e Cantello, inerente la richiesta dettagliata di una relazione sullo stato finanziario dell’Ente al Collegio dei revisori dei conti e al Ragioniere Generale del Comune di Messina. Tale atto deliberativo – di interesse generale – aveva creato in sede di commissione diversi scontri sia all’interno del PD che dell’UDC, nonostante tra i proponenti risultassero due esponenti centristi. Con tale atto, si andava infatti oltre, chiedendo, alla luce della nota della Corte dei Conti, e degli approfondimenti in sede di approvazione di bilancio e manovra di riequilibrio, di valutare ogni eventuale azione ed iniziativa da intraprendere anche ai sensi e per gli effetti dell’art. 244, 245, 246, 247 e 248 del TUEL. (DISSESTO)
– Il PDL, chiede invece un accantonamento della proposta di prelievo poiché per il giorno dopo era stata indetta una conferenza con i Capigruppo, il Sindaco, l’Assessore al Bilancio ed il Ragioniere Generale, per discutere sulle iniziative intraprese e da intraprendere sulla scorta della nota della Corte dei Conti, evidenziando altresì che l’Amministrazione stava lavorando sulla questione e che nei prossimi giorni avrebbe presentato un atto dettagliato e completo sul risanamento finanziario dell’Ente.
– Bene: Felice Calabrò del PD, per “cortesia Istituzionale”, accoglie la richiesta e ritira la proposta. Incredibile ma vero. A questo punto il consigliere Melazzo, resosi conto dello “sparo” alle sue spalle, fa sua la proposta a tutela come sempre del Consiglio Comunale, sottolineando il fatto che seppure la Giunta stia predisponendo atti è irrilevante rispetto ai dettami della Corte dei Conti che ha dato 90 giorni di tempo per attivarsi. Ritiene infatti la trattazione della delibera indifferibile anche alla luce della dichiarazioni fatte dal Ragioniere Generale in risposta alla nota inviatagli dai proponenti della stessa delibera.
– La richiesta del Consigliere Melazzo viene quindi accolta – non si poteva fare altrimenti- ma la delibera viene messa in votazione e cade il numero legale in quanto alcune parti politiche ritengono di non dover partecipare alla votazione.
– Il giorno dopo, 13 gennaio, riprendendo dalla votazione dell’atto deliberativo per cui è caduto il numero legale il giorno prima (sempre richiesta di relazione dettagliata sullo stato finanziario dell’Ente al Collegio dei Revisori dei Conti, al Ragioniere Generale del comune di Messina), accade che a causa della mancanza di esponenti centristi (partito di cui fanno parte i due firmatari la delibera) e del pd, l’atto viene bocciato (pd, che il giorno prima ha chiesto l’inversione dell’odg, per trattare la delibera citata, dicendo testualmente per bocca di un suo autorevole esponente – vds il resoconto delle sedute di Consiglio – che “ la delibera iscritta al punto 17 all’ordine del giorno, ha lo scopo di tutelare il Consiglio Comunale da chi cerca di difendere se stesso e rimanda la responsabilità verso questo consesso. Attraverso il provvedimento in oggetto, si mettono dei paletti, chiedendo relazioni dettagliate sullo stato finanziario dell’Ente al collegio dei revisori ed al ragioniere generale, per evitare che un domani qualcuno possa dire di non sapere””””. A suo modo di vedere, la sua richiesta, doveva essere accolta sic et simpliciter senza necessità di votare. Cosa che poi non è avvenuto… Un Film già visto. Che dire, la suonata è sempre la stessa: parole, parole, parole ma quando vengono messi alla prova fanno flop. Vedi per le votazioni sui bilanci e su alcuni atti deliberativi di una certa importanza per il futuro della città di Messina. Ma come possono partiti che per storia incarnano il rispetto delle regole, accettare il fatto che loro esponenti, arrivino in aula mentendo sapendo di mentire, sbugiardati da documenti e da atti? Come può un Pd portatore di una storia di rispetto delle regole e di trasparenza continuare a pensare di poter rivolgersi ai propri elettori? Si consideri che in sede di riunione la mattina del 13 gennaio 2012, la maggior parte delle forze politiche erano d’accordo con Buzzanca, con Miloro e con i rappresentanti degli Uffici Finanziari, anche il PD, tranne Melazzo in rappresentanza dell’UDC. Tornando alla seduta di consiglio, dopo l’esito della votazione, il Consigliere Comunale Avv. Giuseppe Melazzo, incredulo, alla luce delle assenze degli esponenti del PD e degli esponenti del suo stesso partito UDC, “assenze che non sia mai vogliamo pensare essere ad hoc”, ha dichiarato che nonostante abbia rilevato un falso in Bilancio, questo Consiglio Comunale si è opposto a determinarsi positivamente bocciando un atto che avrebbe permesso di mettere in chiaro una volta per tutte la situazione finanziaria dell’Ente. Che dire, qualcuno, anzi diversi furbetti, pensano che i Cittadini elettori di Messinesi siano dei fessi, Che credano ancora alle favole. Si alle favole perché di questo si tratta.
Le vere opposizioni dovrebbero correggere e controllare l’operato della maggioranza e preparare il giorno di domani. Non incontrarsi, per inciuciare, così si vocifera, in alcuni Bar di Messina. Ma quale Terzo Polo. Ma questo non si può dire. Giocano, pro o contro a seconda delle convenienze, a danno per tutte le Istituzioni e per la stessa città di Messina. Hanno tentato poi, di far cadere il numero legale sul prelievo di un atto deliberativo, schema costitutivo, l’atto e lo statuto per la creazione del distretto turistico “Thyrrenium-Tyndaris Parco dei Miti, di cui è proprio Melazzo, provocatoriamente, a chiedere il prelievo e non sono “forse” volontariamente neanche riusciti a farlo. Quindi un prossimo cartello elettorale che imploderà su se stesso. Ma come può l’UDC essere compatibile con il PD Messinese? E con il FLI? Stiamo assistendo a una girandola di demagogie. Cari Consiglieri Comunali, la dovete smettere di prendere in giro gli elettori messinesi. Certe cose che vengono propugnate, anche a mezzo di conferenze stampa, devono essere sostenuti con atti concreti, se non si è demagoghi e falsi nei confronti del popolo e dell’elettorato.
È evidente che manchi clamorosamente una visione complessiva, un progetto sensato e una valutazione minima del contesto politico, delle alleanze possibili e dei campi di forza. È davvero difficile presentarsi agli elettori con una compagine locale attraversata da contese furiose, furberie e finanche da coglioneria spicciola (scusate il francesismo). Un disastro, che non consente ad alcuno di mettere in campo un progetto politico credibile e comprensibile ai cittadini. Servirebbe, quasi banalmente, che i partiti ritornassero a fare i partiti. Nessuno escluso. Per questo molte discussioni sulla democrazia esistente a Messina danno sempre l’impressione di essere prigioniere della finta democrazia: che non può che partorire figli stolti.