LORENA SCINTU PIANA, LA MIA VITA E’ UN ROMANZO PER IL CINEMA

LORENA SCINTU PIANA: ragione e cuore, ma soprattutto voce. Lorena è nata in Sardegna: un’isola dà e toglie allo stesso modo e proprio per questo è fuggita.

Si perché la storia di Lorena dà il senso della dolcezza, della morbidezza che le donne conservano malgrado tutto e che le rende così speciali. Una dolcezza contagiosa. Malgrado tutto: le innumerevoli cose che non funzionano, ll codice rosso, la violenza, il doppio senso, il ricatto sessuale, i luoghi comuni quando si parla di loro come se ci fosse proprio bisogno di una quota rosa e non di capacità. Invece le donne hanno energia. Come ci dimostra Lorena. Energia, portata se non sempre con la stessa fierezza, con uno spirito di resistenza irriducibile. intuitiva, emozionale, sognatrice, spirituale, creativa, riservata, la parte che mette tutta se stesse in quello che ama fare e le piace, la stessa cosa nelle relazioni, sia in amicizia che in amore. Lorena ama recitare. 

Lorena parla con se stessa, con le sue anime e le sue anime parlano tra di loro, scontrandosi follemente. Non c’è mai una tregua. A volte nella sua anima sembra arrivare un po’ di tranquillità. Ma dura poco. Poi riparte la sua inquietudine.

Il suo desiderio di andare via. Oltre:  quale ruolo interpretare?

A: trasgressiva, anticonformista, aggressiva, ribelle, tenace, in grado di rischiare, menefreghista, in grado di tagliare fuori il mondo quando vuole rimanere sola con se stessa. Cinica, ribelle, sicura di sé.

B: altruista, leale, corretta, onesta, sensibile, generosa, rispettosa, umile, dolce, paziente, amichevole, è anche la parte razionale.

C: energica, vivace, allegra, semplice, trasparente, immediata, curiosa, spensierata, vitale, dinamica, determinata.

E così siamo rimasti colpiti da Lorena. Quale anima, tra le tante, fu la prima a ribellarsi: non una voce, ma tante voci nella mie mente. E di colpo capisci, anche grazie al suono di quelle voci, che non c’è niente da nascondere e la realtà è una sola: tante persone nel corpo di una. Ecco un modo irriverente per scrivere il diario di vita. Chissà se giorno dopo giorno, ascoltando i suoi silenzi, le voci delle sue anime.

E’ vero Lorena:  alcune volte è anche bello salire su un treno senza sapere dove ci porterà, ma per questo ci vuole coraggio, ci vuole libertà e credo sia anche necessario sapere vivere un po’ fuori dagli schermi. Questa è una delle situazioni più entusiasmanti in cui una persona possa trovarsi, a patto che viva bene il viaggio, sennò non avrebbe nemmeno senso intraprenderlo. È bello perché non sai, vai verso qualcosa di nuovo che non conosci, potrà piacerti o no, ma lo scoprirai solo una volta che sarai arrivato, prima resta tutto un punto interrogativo che ti fa vivere con leggerezza il percorso che stai percorrendo. Alla fine nella vita abbiamo anche bisogno di questo, non si può sempre sapere tutto, programmare tutto, schematizzare ogni cosa, questa non sarebbe vita.

Dove credi che sarebbe Lorena se non avesse incontrato l’arte, il cinema?                            

In giro per il mondo a conoscere luoghi, persone e culture.

Ti senti una ragazza che è dovuta fuggire dalla sua isola o semplicemente una che ha fatto una scelta di vita?             

Be, io in realtà sono fuggita! Lo ripetevo fin da quando ero bimba che una volta maggiorenne sarei andata via. Un’isola dà e toglie allo stesso modo.

L’arte e l’artista, quando il sogno s’impone. Interpretare e sperimentare: se il mondo non riesce a disegnare il suo futuro, non vive. Detto tra noi: l’Italia è un Paese per vivere di arte?                                                                                          

Lo è per chi ha la passione e l’amore che ribolle nella pancia. L’arte riesce anche a saziare l’appetito. Essere artisti non è sinonimo di essere ricchi bensì di essere artigiani, artigiani dell’arte e dispensatori di emozioni. In Italia è difficile vivere bene di arte perché o si è pagati poco o troppo, qui non esiste la via di mezzo.

Oggi con tanta precarietà nel mondo del lavoro hai mai pensato: ma chi me l’ha fatto fare?                                                Attraverso l’arte ho imparato a sorridere quindi mai potrei pentirmi di avere scelto di vivere veramente.

Il tuo volto è molto espressivo sembra quello adatto per un film fatto di immagini, emozioni, stati d’animo…                                                                                                            

Ti ringrazio e mi commuovo…. Sì il mi viso e i miei occhi non stanno mai muti infatti non riesco mai a raccontare bugie.  Da bambina mi rifugiavo sempre da mia nonna a guardare Charlie Chaplin, Buster Keaton, Stanlio e Onlio, e Franco e Ciccio, forse colpa loro?

Nel tuo bagaglio professionale ci sono tanti percorsi: dalla danza ai vari laboratori teatrali per migliorare la recitazione. Inoltre diverse partecipazioni in film e spot pubblicitari. A quale personaggio sei particolarmente legata?                                         

A Marta, perché dopo tanta fatica il film non si è mai realizzato nelle sale. Un personaggio senza pubblico è come un bambino che non si presenta al mondo.

Il regista con cui ti sei trovata più a tuo agio?                                                                   

Quello con cui mi sono trovata più a disagio perché era veramente tanto più giovane di me ma più determinato di chiunque altro.

Parliamo di progetti: c’è una cosa che vorresti fare su tutte?                                         

Recitare in inglese perché ci sto lavorando e studiando da tempo.

Quanta creatività occorre per avere successo?                                                                                

Se la creatività decretasse il successo saremo a cavallo. Servono le occasioni, le orecchie che hanno voglia di ascoltare, gli occhi che hanno voglia di guardare e i cuori che hanno voglia di emozionarsi.

Perché la televisione è così noiosa?                                                                                       

Forse perché è triste, io non ho la TV da molti anni oramai, vedo solo i film e le news sul web.

Nella vita quotidiana vincono sempre le scorciatoie?                                                              

Solo se vuoi saltare il traffico di Roma o la fila, perché per il resto le scorciatoie sono solo uno specchio per le allodole o meteore.                    Esiste una strada da percorrere per qualsiasi meta si voglia raggiungere ed è una bella strada perché si impara solo camminando.

Un libro che vorresti scrivere?                                                                                        

La vita di mio nonno Gavino tra guerra, amore e campagna, amava il cinema e frequentava i cinema del dopo guerra. E’ morto giovane ed è sempre stato il mio mito.

Una provocazione intelligente…                                                                                          

Dammi fiducia e con il mio lavoro renderò il tuo film straordinario.

Cosa stai inseguendo in verità?                                                                                                

La felicità, anche se in realtà sono concentrata solo in questo momento presente, guardare al passato e al futuro mi distrae.

Cosa hai imparato dalle sconfitte?                                                                                            

Gli errori. Sono grata di ognuna perché altrimenti sarebbe stato difficile imparare.

E dagli uomini?                                                                                                                          

Che se io ho paura di perderlo l’ho già perso. Credo molto nell’amore anche se l’uomo è nato per essere stronzo di natura, giusto?

Cosa vuol dire essere in competizione?                                                                                     

Che sto partecipando ad una gara di atletica? Le gare non le faccio più da anni. Gli attori lavorano insieme per lavorare sempre meglio, chi compete ancora è un principiante.

Il valore dell’amicizia secondo te?                                                                                             

Essere leali e sinceri.

Chiudiamo con una suggestione: immagina di essere un nascituro, colei che deve entrare nel mondo e lo vede da dentro una pancia …                                                               

L’avete combinata brutta ma credo che qualcosa ancora si possa fare. Intanto iniziamo amandoci.

 

Si ringraziano per le foto G.NICITA, A.DAMIANO, R.LEON LORENCO, S.COLARIETI, B.FINOCCHIARO