La storia di Martina Fusaro: dedicato a chi si butta via

La prima cosa che mi ha colpito è stato lo sguardo. Intenso, diretto, profondo. Subito dopo il sorriso: contagioso, bello, seducente. Dettagli importanti per bucare l’obiettivo. Per una destinata a essere sotto i riflettori e dietro una telecamera è fondamentale non essere invisibile. Ecco perché vi consiglio di segnarvi il nominativo: Martina Fusaro da Civitavecchia, un racconto dedicato a chi si butta via per non deludere gli altri. Ragazzi e ragazze che non rischiano per paura di restare delusi.

Martina no: studia, recita, lotta per raggiungere la meta per coronare il suo sogno. Forse accadrà, forse no, ma che importa intanto impara cosa è la vita.

Basta questo per partire nel nostro racconto come certi romanzi brevi ma essenziali che ti prendono l’occhio dalle prime righe.  La prima cosa che impari in una relazione è come non essere invadente né saccente: solo sguardi, sorrisi, ammiccamenti e complicità. Ma anche tanti silenzi perché è da quelle parole non dette che nasce l’interesse, la curiosità, l’amore. E’ stato così anche con Martina.

A 13 anni ha scoperto il mondo della recitazione iniziando un corso teatrale, un mondo dove sentiva di esistere finalmente. A 16 anni inizia a studiare cinema più intensamente ed entra in un’agenzia: la Black e White management.

Racconta: “L’anno scorso ho avuto la mia prima esperienza, ho girato un film da protagonista nelle Marche insieme alla Sydonia Production. Si tratta di un comedy crime dove interpreto Elettra, la capo banda di un gruppo di improvvisati criminali che dovrebbe uscire ad aprile. Inoltre quest’anno ho girato il mio primo spot a Milano per la Barilla ( Pan di stelle ) che è uscito il 6 marzo. Continuo a studiare anche se ho già partecipato a molti corsi … attualmente sto seguendo quello di Luca Angeletti. Amo tutte le forme artistiche, perché mi fanno sentire viva: mi piace cantare, ballare e disegnare – soprattutto fumetti  – e a volte scrivo anche poesie”.

La solitudine di Martina in che cosa consiste?

La mia solitudine consiste per la maggior parte in una condizione necessaria per la creazione artistica e per l’introspezione. D’altra parte, a volte, mi sembra che si trasformi in isolamento eccessivo e mi impedisca di vivere con leggerezza i miei 19 anni.

Il film che avresti voluto partecipare e perché?

Anni fa feci un provino per un film uscito nel 2022 diretto da un regista che io reputo geniale. Il film in questione è Freaks out, ma ero ancora inesperta e piccola quindi il provino andò male. Mi dispiace perché il personaggio di Matilde, interpretato da Aurora Giovinazzo, è uno tra i più interessanti che io abbia mai studiato. E Mainetti è nella top 3 dei miei registi italiani preferiti.

 

 Dopo ogni esperienza che cosa ti riprometti di migliorare?

Essendo molto giovane e quindi in continua evoluzione , ogni esperienza è per me motivo di miglioramento sia personale che professionale. In particolare , da un punto di vista lavorativo, ogni occasione è buona per apprendere osservando il lavoro degli altri. Per esempio sul set di Criminali si Diventa, ho imparato tanto da attori come Ivano Marescotti e Ugo Dighero e ho cercato di fare miei i loro insegnamenti.

 

Perché i personaggi che vengono offerti a una bella ragazza sono così ripetitivi e solo di spalla al protagonista maschile?

C’è sempre stata un po’ questa tendenza, ma ultimamente, in realtà, noto un ribaltamento dei ruoli in alcune fiction di una certa importanza. A esempio Blanca, in cui la protagonista femminile (Mariachiara Giannetta) è una bella ragazza, forte , indipendente nonostante il suo handicap e risalta per la sua intelligenza più che per l’aspetto fisico. Mi auguro sia la nuova strada che vogliono percorrere sia il cinema che la tv italiana. Le belle ragazze hanno un mondo dentro che a volte non viene evidenziato perché ci si ferma alla superficie, quando invece siamo più interessanti di così.

Quanto contano immagine e comunicazione per la tua professione?

In questo momento storico moltissimo, anzi forse pure troppo. Alcuni colleghi ne fanno uno stile di vita, ma bisogna sempre cercare di trovare un equilibrio per trasmettere una sana immagine di sé e comunicare con gli altri senza tradire quest’ultima, evitare di sbilanciarsi e di vacillare. Pericolo che rischiano un po’ tutti in questo lavoro. Rischiano di trasformarsi in qualcuno che non sono, perdendo di vista il vero obiettivo: rappresentare la realtà. Il modo per farlo è quello di mettersi al pari degli altri , essere quasi invisibile, “mimetizzarsi“ tra tutti e osservare per rimettere in scena. Diventare camaleonti, non pavoni.

Cosa ti piace del tuo lavoro?

Non c’è qualcosa in particolare. Forse la possibilità di essere sempre diversa , di cambiare in continuazione personaggio, o come dico io persona, e molte volte poter essere diversa da ciò che sono. Allontanarmi da quel che è Martina e avvicinarmi a quel che è la persona da interpretare. Fare un viaggio. Partire per qualche giorno, settimana, un mese o due … e poi ritrovarmi alla fine del percorso. Magari cresciuta, migliorata. Magari a pezzi, distrutta emotivamente. Magari quella persona mi ha insegnato qualcosa o magari è stata solo di passaggio.

Una lezione che la vita ti ha riservato?

La vita mi ha insegnato e mi sta insegnando che devo imparare a mettere dei paletti con le persone. Sin da piccola ho sempre trattato tutti allo stesso modo, senza distinzioni. Per esempio alle elementari avevo un’amica turca e con lei mi comportavo normalmente, non la escludevo come facevano gli altri bambini. Ora, alle superiori, ho parecchie difficoltà ad approcciarmi con i ragazzi. Li tratto come se fossero “ragazze”, perché per me sono tutti uguali: sia che siano femmine che maschi. A volte quindi il mio comportamento estroverso e gentile può essere scambiato per un flirt invece che per quello che è, cioè socializzazione. L’anno scorso mi sono resa conto di quanto ormai l’immagine pura e innocente della vita di quando ero bambina non esiste più. Più si diventa grandi, più è complicato.

Cosa ti fa sentire bene la sera e svegliarti serena al mattino?

Essere innamorata. Mi dà energia, mi aiuta a dormire serena. L’amore non ti tormenta, non scatena il caos dentro di te? Sì, anche quello. Ma è l’aspetto che mi piace. Mi piace pensare alla persona che amo sia quando vado a dormire che quando mi sveglio. Pensare che possa succedere qualcosa, che possa incontrarlo, che possa scrivermi … mi alimenta. Vado a dormire col sorriso, mi sprona ad alzarmi dal letto. Senza amore mi annoio, è tutto piatto… monotono. L’amore colora la mia vita, la rende elettrizzante. Che poi ne esco sempre distrutta quello è un altro discorso! Se vogliamo spiegare il concetto attraverso una canzone, allora questa sarebbe sicuramente “Mi sono innamorato di te “ di Luigi Tenco. Essere innamorata include anche il mio lavoro, lo amo follemente, quindi, quando mi trovo su un set o il giorno dopo so che ho un corso, sono sempre più raggiante de solito.

Che cos’è oggi per te l’eleganza, la seduzione, il fascino?

Per me l’eleganza è spontaneità. La capacità di essere se stessi senza sovrastrutture in qualsiasi veste e situazione. Mentre la seduzione e il fascino provengono dal carisma e dal mistero, penso. Più sei riservato ma sicuro di te, più sei intrigante e assolutamente seducente. Le persone interessanti sono quelle che non scoprono tutto di sé

 

Che ne pensi di questa esaltazione del corpo, quasi fosse il pensiero unico che scandisce i tempi di una società, mettendo da parte, intelligenza, sentimenti, merito, anima…?

Il corpo ha una sua importanza, specialmente in un lavoro di immagine. Tuttavia, l’utilizzo del corpo come strumento per arrivare agli altri con facilità (specialmente sui social) lo rende scontato e superficiale. Un involucro senza il contenuto, per quanto bello, è pur sempre vuoto. Anche se ammiro molto quelle ragazze che fanno del proprio corpo una forma di espressione artistica, mantenendo un equilibrio tra la forma e il contenuto.

Nella vita nascosta di una attrice quanto pesa la “pelle scoperta”?

Se per “pelle scoperta” intende la propria anima messa a nudo, allora devo ammettere che porto 500 chili di pelle sulla schiena ogni giorno. E stessa cosa vale per chi è come me. Se qualcuno prova a pizzicarci con un ago minuscolo, sentiremo il triplo del dolore. È così e va bene. Perché altrimenti non potremmo fare il nostro lavoro. Basta imparare a convivere senza protezioni, ad accettarlo, a mantenerlo pregio e a evitare di farlo diventare difetto.

Cosa vuol dire oggi essere romantici?

Oggi di romantico è rimasto poco e niente, perciò (purtroppo) credo che non abbia un grande significato ormai. Oggi l’amore è vissuto in modo sfacciato, dando poco valore ai dettagli di una relazione. Per me, essere romantico è rispettare con amore l’altra persona e farla sentire speciale. Questo concetto molte persone lo hanno perso.

La bellezza non ha età?

Un grande no. Come per l’eleganza, la seduzione e il fascino, che tra l’altro sono i componenti della bellezza di una persona, anche l’aspetto estetico prescinde dall’età. Ci sono attrici, come per esempio Monica Bellucci, che con gli anni rimangono delle bellissime donne con tutti i segni del tempo. Anzi, le rughe sul volto e i cedimenti del corpo, possono diventare anche un valore aggiunto.

E l’amore?

Mi viene da sorridere: perché per me l’età in amore non è mai stata un problema. Ho sempre avuto frequentazioni con persone più grandi di me e non mi sono mai vergognata, anche se gli altri hanno provato spesso a farmi sentire sbagliata con i loro giudizi non richiesti. Ovviamente esclusa la minore età, dai 18 in su si può vivere liberamente l’amore senza preoccuparsi dell’età. C’è molto altro di cui preoccuparsi. Tuttavia bisogna considerare che a seconda di quanto è grande la differenza ci saranno più o meno delle difficoltà da superare insieme, anche se in realtà non è sempre così… esistono le eccezioni e io ci credo.

Abbiamo vissuto due anni infernali per colpa di un virus; ora è scoppiata una guerra … ma desiderare la felicità è una cosa possibile?

Le felicità è rara, per questo motivo ha così tanto valore. Perseguirla durante periodi così difficili è possibile, alcuni ci riescono. Quindi sí, la pandemia e questa possibile guerra non escludono la possibilità di avere un desiderio di felicità. Se riflettiamo bene, è proprio nei periodi bui che più desideriamo di essere felici … mentre a volte stiamo male nei periodi di benessere.

Una raffinatissima arma da difesa?

L’indifferenza. La utilizzo spesso a dire la verità , penso sia la migliore arma di difesa di cui tutti disponiamo. L’indifferenza genera svariate sensazioni nelle altre persone, tra cui l’irritazione e l’impotenza. Non mi è mai piaciuta l’aggressività e neanche la troppa passività, quindi ho optato per un metodo alternativo : “tu mi fai del male, per me non esisti più“, efficace! Mai usarne troppa però, perché potresti avere dei rimpianti. Quest’arma va utilizzata solo se necessaria e deve essere dosata.

Ce l’avevi un piano B, caso mai non fossi diventata modella/artista?

Fin da piccola ho praticato sport: a 10 anni di Ginnastica artistica, danza, latino americano, nuoto, atletica … di tutto e di più. Ero iperattiva. I miei genitori credevano volessi diventare ginnasta, giudice di gara , fisioterapista etc. Pensavano volessi fare l’università, invece a 13 anni ho costretto mia madre a iscrivermi a un corso teatrale. Da lì è cambiato tutto. Ho lasciato ginnastica e ho detto: “voglio fare questo , sento che esisto ed è la sensazione più bella del mondo“ . Ho sempre avuto una vena creativa. Da bambina disegnavo e registravo delle scenette comiche con mio padre, ballavo e mi travestivo. Ma non avevo mai pensato che fosse quella la mia strada, mi è capitato. Ora come ora non ho un vero piano B, ma vorrei iniziare un corso di doppiaggio, perché mi ha sempre affascinata e così potrei anche affrontare le spese dei corsi di recitazione senza dipendere dai miei genitori. Voglio lavorare e vorrei trasferirmi a Roma il prima possibile!

Ultima domanda: quando ti guardi allo specchio, alla fina di una giornata, cosa vedono i tuoi occhi?

Dipende che cosa ho fatto durante quella giornata. Se l’ho passata oziando sul divano col cellulare in mano ( di solito quando sono un po’ giù) allora vedrò il riflesso di una ragazza vuota, spenta, insoddisfatta e apatica. Mentre se la mia giornata è stata produttiva, soprattutto quando vado a fare un corso di recitazione oppure uno shooting, vedrò una ragazza totalmente diversa: appagata, solare, perfettamente realizzata.