Clarissa & Vanessa: immagini, poesie, ironia e passione

Non solo volti, corpi e abiti. Nella vita di Vanessa Pau e Clarissa Pala a colpire sono le parole, i pensieri e lo stile di vita. Sono donne che vivono di passioni e arte ma hanno ben chiaro un concetto: l’importante è esserci. Perché non si può né si deve pretendere che una persona viva diversamente da ciò che si sente di essere. Con un briciolo di civiltà e di buona coscienza si diventa grandi. Perché la vita come l’amore è complessa, e tutto si trasforma.

Nel Paese in cui basta guardare cinque minuti un dibattito in televisione dove tutti sanno tutto comprendiamo il perché la tv di oggi è ignorante: niente domande, nessuno che si stupisca di niente. Disattenzione? Eppure Vanessa e Clarissa ci svelano come immagini, poesie, ironia e stupore possono cambiarti l’esistenza. Grazie a un clic.

Vanessa è una donna che racconta storie attraverso l’obiettivo. “La fotografia è sempre stata una passione che mi accompagna da quando avevo 10 anni, ma è stato dopo aver visto una mostra dei Fratelli Alinari che ho capito che la fotografia è molto di più: è memoria, testimonianza e un segno indelebile delle emozioni vissute.

Per me, il ritratto è un cerimoniale: un evento che cattura la versione migliore di chi abbiamo davanti. Unisce visione interiore e estetica esterna, e credo che la bellezza risieda nell’armonia delle forme, come insegna la teoria della Gestalt. Ogni fotografia è un frammento di vita che diventa simbolo di chi siamo stati e di ciò che abbiamo provato”.

Vanessa ha studiato al Liceo Artistico e all’Accademia delle Belle Arti, approfondendo poi la formazione al Mohole di Milano, dove ho affinato il linguaggio visivo tra fotografia, cinema e arti visive.

Clarissa, invece, sin da bambina ha avuto un fascino profondo per la natura e gli animali coltivando questa passione attraverso gli studi e le esperienze lavorative. La cucina e l’arte sono altre due aree che l’appassionano profondamente. “Sono una sognatrice e ho sempre cercato di approcciare il lavoro con passione e creatività. Sebbene non abbia ancora trovato la mia strada lavorativa definitiva, aspiro a una vita felice e serena, dove possa esprimere la mia creatività e passione. La mia naturalezza nell’osservare e catturare la bellezza della natura e dell’arte mi ha sempre portata a vedere il mondo come un’opera d’arte in continua evoluzione. Quando poso davanti all’obiettivo fotografico, mi sento completamente a mio agio. La mia passione per la vita mi permette di esprimere me stessa in modo autentico. Ogni scatto è un’opportunità per catturare la mia essenza e le mie emozioni, e mi sento libera di essere me stessa”.

Clarissa e Vanessa come vivete la vita a colori o in bianco e nero?

C – Il bianco e il nero sono tonalità essenziali della vita, cariche di valore e profondità. Anche nei momenti più bui e difficili, queste due “tonalità” sanno tirar fuori emozioni intense e coinvolgenti, diventando sfumature fondamentali del nostro vissuto. E proprio come un’opera d’arte, possono illuminare e trasformare la nostra esistenza in modo positivo, rivelando nuove prospettive e significati.

V – Vedo la vita in bianco e nero, non perché non ami i colori, ma perché c’è qualcosa di profondo e significativo in questa dicotomia. I colori possono evocare stati d’animo e atmosfere, come la luce calda di un giorno di sole o i toni freddi di una sera d’inverno. Ma il bianco e nero mi fa pensare alla storia, a qualcosa di epico e indelebile che ci racconta.

C’è qualcosa di ancestrale nel bianco e nero, come se fosse un testimone silenzioso che ha visto il mondo camminare su questa terra, anche solo per un respiro. La fotografia è nata in bianco e nero e ci ha regalato un modo diverso di vedere e di sentire. È come se il bianco e nero ci permettesse di accedere a una verità più profonda, più autentica.

Forse è per questo che associamo il bianco e nero a eventi storici importanti, a guerre, drammi e intensità delle emozioni. Ma per me, il bianco e nero è anche un modo per catturare l’essenza della vita, per raccontare una storia che vada oltre i colori e le apparenze.

Dietro ogni scatto c’è una storia: quanto è fondamentale l’emozione?

C – Nel momento dello scatto, ho avvertito una profonda connessione con la mia infanzia, immersa in un’atmosfera di serenità e familiarità. Mi sono sentita libera di esprimere l’emozione intensa che provavo. L’emozione è fondamentale perché cattura un pensiero evanescente e quasi inafferrabile, permettendogli di vivere per sempre nella memoria.

 

V – Credo veramente che le emozioni guidino la nostra vita. Come essere umani necessitiamo di bellezza ed estetica, la cerchiamo dovunque e cerchiamo di crearla in varie forme. Questa dicotomia fra ragione ed emozioni è per me una sorta di gioco dove noi come equilibristi cerchiamo di trovare un bilanciamento. Senz’altro le emozioni ci fanno sentire vivi. Nella fotografia esiste il “mestiere” e la possibilità di riprodurre le emozioni anche a comando, ma sotto sotto credo fermamente che esista un filo sottile fra finzione e realtà e anche quando qualcosa può sembrare artefatto, la forza dell’emozione prevale sempre, anche in maniera inconsapevole. La fotografia ha il potere di rubare le emozioni di cui non siamo consci. Questa è la magia della fotografia.

Chi sono le persone che ti hanno influenzato di più nelle tue scelte?

C – La mia famiglia, in particolare mio padre perché mi spronava a migliorare sempre e tirare fuori il mio vero potenziale.

V – Senz’altro nella mia vita sono stati fondamentali i miei genitori che mi hanno trasmesso il valore dell’importanza di non restare in superficie. Mi hanno fatto vivere in un mondo di bellezza e creatività essendo lo ro stessi persone libere e intraprendenti, libere da schemi socialmente convenienti. Non è solo ammirazione affettiva la mia, ma un’osservazione con un focus diretto sulla loro vita. La cosa più preziosa che mi padre mi abbia regalato è stata la voglia insaziabile di “osservare” e quella più efficace da parte di mia madre: la capacità di tenere tutto ad un palmo da terra consentendomi di essere una visionaria con un po’ di sana follia usata per agire e creare e non certo per conquistare salotti. Per me “Sapere è Potere”.

Com’è Vanessa artista? – Com’è Clarissa modella?

C – Da quando ho conosciuto Vanessa, abbiamo instaurato un legame speciale basato sulla condivisione di storie e esperienze. Lei ha avuto il dono di tirar fuori il meglio di me, mettendo in luce aspetti positivi che altre persone non avevano notato. Mi ha fatto sentire veramente me stessa, a mio agio, e ha saputo farmi brillare di nuovo.

V – Clarissa è una giovane donna piena di passione ed intensa nei suoi sentimenti. E’ molto poco consapevole della sua bellezza e del suo vero potenziale, che io trovo magnetico e misterioso. E’ come il Sole e la Luna. A volte si lascia andare ed esprime tutta se stessa, altre volte si rannicchia in un angolo con un po’ di tristezza che io comunque trovo immensamente pura. Clarissa, nessun filtro nessun calcolo; “Una gioia insensata dell’essere”.

Vanità & bellezza: cosa rende seducente una donna?

C – L’essere seducente è un’armonia di atteggiamento, bellezza, sorriso, sguardo, stile e femminilità. Credo che ogni donna sia seducente a modo suo, con una unicità che la rende irresistibile. La seduzione, secondo me, è un aspetto naturale dell’essere donna, un’espressione autentica della propria personalità e della propria bellezza interiore ed esteriore.

V – La donna è geneticamente programmata per essere seduzione, ma cos’è veramente la seduzione? Per me, è qualcosa di molto semplice: essere se stessi, senza paura di mostrare la propria forza e fragilità. Non è ostentazione, ma autenticità. È essere donna senza vergogna, anche quando si è imperfetti, con il trucco sfatto e i capelli spettinati.

La seduzione è la forza di saper vincere e saper perdere, continuando a cercare sempre versioni migliori di sé e della propria mente. È un processo di auto-scoperta e di crescita, che non ha nulla a che fare con l’apparenza esteriore, ma con la profondità e la ricchezza interiore.

Sui social va di moda il nudo, l’erotismo… ma è sempre solo arte?

C – Spesso ciò che viene confuso con la seduzione è l’esibizionismo, ma tra arte ed erotismo esiste una linea sottile dove l’erotismo si sublima in bellezza della forma e nell’emozione più pura. Questa sottile alchimia fa parte della nostra natura, un’espressione profonda della nostra umanità.

V – Qui stiamo parlando di mercificazione del corpo, che non ha nulla a che fare con l’arte. Il corpo di una donna è fatto per essere bello, per accogliere la vita e farla fiorire. Deve essere così per far progredire la specie. Nell’antica Grecia, il culto del corpo era considerato pura estetica, e l’erotismo era visto come un valore essenziale della vita.

L’erotismo non è pornografia, è un’estensione del nostro modo di amare. Sui social, vedo molto business e soprattutto un desiderio compulsivo di gratificazione e fama attraverso le “belle forme”. Arte? Poca o quasi niente. Per fare arte basta poco: un fiore, una mano… L’arte è ovunque, se si sa vedere. I social non spingono l’arte come valore aggiunto, ma piuttosto la superficialità e la ricerca di approvazione.

 

L’arte fotografica non è più quella cosa che sta appesa a una parete e si guarda in silenzio, ma è un caos d’immagini dove la sensualità si taglia a fette. Eppure basta un clic per fare la differenza tra arte e bolgia umana…

C – Per chi guarda le cose con occhi diversi, ogni cosa prende vita e diventa un dono. La realtà si trasforma in un’esperienza unica e preziosa, dove ogni dettaglio è carico di significato e bellezza.

V – Di donne o uomini che oggi vivono d’arte ce ne sono pochi. Parliamo di un’élite o del mondo dello spettacolo dove puoi dirti artista. Tuttavia, ci sono molti esempi di donne che hanno vissuto d’arte e sono diventate icone. Frida Kahlo, Tamara de Lempicka, Jane Austen…

La parte bella di una donna che può esprimere la sua creatività e dare il suo messaggio è il suo spirito di avventura, la sua capacità di non accontentarsi mai, di continuare a esplorare e a scoprire nuove realtà. L’artista, donna o uomo che sia, ha un dono e anche una condanna: quella di dover continuare a creare per stare bene. Ma il vero artista non sta mai bene, perché è un ricercatore, un esploratore che non si accontenta di aver raggiunto un traguardo.

L’arte è un viaggio infinito, un percorso di scoperta e di condivisione. E nel caso di una donna, credo che sia lo stesso. La cosa più bella è proprio questo senso di avventura che non si esaurisce mai, questo stupore continuo che la spinge a creare e a esprimersi.

La parte bella di una donna che vive d’arte?

C – Il puntino rosso sei tu, e sarai sempre tu – il mio punto di riferimento, la mia fonte di forza e motivazione. E poi ci sono casa mia, le mie sorelle e mia madre, che mi sostengono e mi danno la carica nei momenti difficili.

V – Ho scoperto da poco la struttura portante della mia vita, anche se l’avevo sempre dentro di me: il mio desiderio maniacale di comprendere le cose. Mi sento realizzata solo quando capisco veramente qualcosa. È come se i vestiti che indosso finalmente mi calzassero bene.

Se potessi vivere un’altra vita, farei la ricercatrice in qualsiasi campo che riguardi il nostro universo. Sono affascinata dalle domande fondamentali: perché siamo qui? Perché nasciamo, viviamo e moriamo seguendo le regole di questo universo? Anche il Sole un giorno morirà…

La ricerca della conoscenza è un viaggio senza fine, e io darei tutto per poter fare questo viaggio  con curiosità e passione. Forse non troveremo mai tutte le risposte, ma il processo di scoperta è già di per sé una ricompensa”.

 

Abbiamo tante speranze e una consapevolezza: il destino è in mano a ognuno di noi. Bisogna avere il coraggio di lasciare andare quello che non gira… La struttura portante della vostra vita?

C – Le ragazze di oggi sembrano spesso più concentrate sull’apparenza e sulla superficialità, sia nel modo in cui si relazionano con gli altri che con se stesse. Questo può portare a una mancanza di attenzione per la crescita interiore e per la profondità delle relazioni. Anche nella maternità, alcune donne sembrano dare per scontato l’amore e il sacrificio che esso richiede, senza aver imparato a fare i sacrifici necessari. C’è una mancanza di consapevolezza del vero significato dell’essere donna e di ciò che comporta.

V – Si credo che le donne oggi siano molto più consapevoli dei loro diritti e che abbiano fatto anche molto per conquistarli. È giusto che una società che si evolve porti con sé determinati cambiamenti. L’amore e la maternità sono concetti intrinseci della nostra natura umana. Se il ruolo della donna e stato abusato in tutti i modi possibili dalla vendita del corpo a scopi sessuali fino all’uso della balia da latte , posso dire che grazie a tante battaglie di donne e uomini coraggiosi questi diritti fondamentali  siano diventati finalmente “scontati”. Certo ci sono ancora sacche di ignoranza che imputridiscono nella loro meschinità dove un uomo che viene lasciato o tradito si sente in diritto di togliere la vita ad una donna che considera “ancora” una proprietà. Ma su questo che dire di più. Speriamo di evolverci ancora.

Prossima fermata?

C – Mettermi al centro della mia vita, dandomi opportunità di lavoro valide e gratificanti che mi permettano di esprimere le mie passioni e di raggiungere la mia realizzazione personale.

V – Prossima fermata? Chi lo sa. Vivo la mia vita giorno per giorno, dopo aver affrontato un tumore al seno nel 2022. Adesso sto bene, ma so che la guarigione non è mai una certezza assoluta. Quindi, per me, la prossima fermata non è solo la guarigione fisica, ma una versione migliore di me stessa in tutti i sensi.

Spero di poter continuare a crescere, a imparare e a migliorare, non solo come persona, ma anche come essere umano. La vita è un viaggio imprevedibile.