Asia Renzini, la fotografia ha stravolto la mia vita

Si chiama Asia, Asia Renzini, 20 anni, segno zodiacale del Capricorno, vive a Trevi, una cittadina famosa per il suo olio di oliva extravergine Dop, tra i più pregiati dell’Umbria. Il Comune di Trevi si trova in provincia di Perugia, in Umbria, tra i borghi più belli d’Italia. Asia è una studentessa iscritta all’Università della Sapienza a Roma: facoltà di Scienze della comunicazione. Tanti sogni nel cassetto ma per ora è soprattutto una modella, il che farà storcere qualche naso di purista. Lei lo sa e cerca di non farsene un cruccio…

 

Nel Paese dove la critica è pane quotidiano la nostra modella ha spalle forti per superare ogni ostacolo: perché non c’è peggio di quelli che fanno a gara a tirare conclusioni sulla vita altrui, anche se degli altri non sanno mai davvero niente. Asia ha lo sguardo fiero anche se a volte tradisce qualche irrequietezza e malinconia, un enigma che costringe ad andare oltre l’immagine bella e lasciva di una foto di moda. Oltre i confini del circolo di ragazza glamour di cui fa parte. Siamo certi che abbia fatto battere più di un cuore anche se della vita privata non rivela molto ed è giusto così. Perché la vita educa che occorre pazienza, presenza mentale, ottimistica tenacia: tanto non c’è nulla che possa sconfiggere una donna, ancor più se del Capricorno.

Asia la fotografia ha cambiato la tua vita: ci sveli le regole non scritte per evitare brutte figure?

Direi proprio di sì, in un certo senso la fotografia ha stravolto la mia vita, e ovviamente mi sono dovuta ambientare in fretta in un mondo a cui non ero abituata, e ciò spesso mi ha portata a dovermi destreggiare in situazioni in cui spesso e volentieri ho rischiato di fare gaffe e figuracce! Per fortuna sono una persona che si adatta un po’ a ogni situazione, quindi sono sempre riuscita a “salvarmi in calcio d’angolo”! Un suggerimento che posso dare, in base alla mia personale esperienza per evitare figuracce, sicuramente è informarsi in primis sulla terminologia di base per questo lavoro (come a esempio sapere cosa significhino parole come “shooting”, “time for”,  “cachet” e così via); poi sicuramente ciò che posso consigliare è cercare d’avere un carattere elastico, per potersi relazionare correttamente con i vari caratteri dei fotografi con cui si scatta.

Scommettiamo che da piccola eri timida: come hai fatto a trasformare la tua natura?

Più che timida io mi definirei introversa, non ho mai amato essere al centro dell’attenzione. Ma ovviamente questo mio lato caratteriale cozza molto con ciò che faccio attualmente, quindi l’unico modo efficace che ho trovato per aggirare questo “problema” è stato semplicemente mettermi in gioco, “buttarmi” se così si può dire, senza nessuna pretesa, provando a vedere se mi piacesse posare e cercando di capire se effettivamente fossi in grado di farlo. Direi che alla fine questo mio metodo ha funzionato alla grande!

Chi ti ha ispirata e perché?

A dire il vero non ho preso ispirazione da nessuno per intraprendere questo mio percorso, anche perché in realtà è accaduto tutto in modo estremamente casuale. Un giorno ho avuto l’occasione di poter fare uno shooting in TF, e ovviamente ho subito accettato. Da lì mi sono resa conto quanto effettivamente mi desse soddisfazione posare, e quindi ho portato avanti questo percorso. Ma prima di allora non mi ero mai interessata molto al mondo della moda, quindi non ho mai avuto nessuno a cui ispirarmi o da cui prendere spunto.

Quando finalmente sei entrata dalla porta principale: come hai trovato questo mondo fatto di glamour e seduzione?

Beh, diciamo che non è esattamente il mondo fatato che tutti credono. Certo, ovviamente non nego che sia estremamente divertente posare, e che ti aiuti anche ad alzare l’autostima facendoti sentire estremamente bella e seducente, ma dobbiamo anche mettere alla luce i lati più “scomodi” di questo mondo. In primis bisogna tener conto del fatto che una fotomodella non può permettersi di fare ciò che vuole: deve mantenersi in forma, rispettare una dieta, organizzare i propri impegni in base ai giorni degli shooting, e relazionarsi con persone con dei caratteri completamente differenti dal proprio, e soprattutto avere la consapevolezza di dover scendere spesso e volentieri a compromessi lavorativi. Inoltre una fotomodella a volte è costretta a dover rinunciare alle cose più semplici, come a esempio una giornata al mare, per il semplice fatto che il segno dell’abbronzatura non deve esistere nel corpo di una fotomodella, la carnagione deve essere sempre perfettamente omogenea. Potranno sembrare banalità queste cose, ma bisogna considerare che sono accortezze che la maggior parte delle persone non deve avere, e ovviamente il fatto di dover essere sempre sull’attenti nei confronti del proprio corpo alla lunga diventa estenuante. Ovviamente ci sarebbero tante altre cose da dire su questo mondo, ma di tutto il resto potrei parlarne in una prossima intervista!

La bellezza quanto è importante per avere autostima? O conta pure altro nella quotidianità?

Sarò sincera, nonostante trovi ciò che sto per dire una grande ingiustizia, nella nostra società attuale, la bellezza fa la differenza in parecchi ambiti, in particolare per ciò che faccio io. Quindi ovviamente avere un bel visino e un bel corpo aiuta anche ad avere un’ottima autostima a causa di varie convenzioni sociali, ma si dà davvero troppa importanza alla bellezza esteriore, lasciando indietro altre caratteristiche che dovrebbero, a parer mio, essere molto più rilevanti per quanto riguarda l’autostima personale, come a esempio la capacità di saper portare avanti discussioni, l’intelligenza, l’altruismo e così via.

Cosa ami di più nella tua vita?

È una domanda che mi sono fatta più  volte, e la verità è che la risposta varia molto dal periodo in cui mi viene posta. Ma per dare una risposta generale potrei dire che ciò che amo di più al mondo è la mia libertà personale. È qualcosa che ho sempre difeso con le unghie e con i denti, e non permetto mai a nessuno di calpestarla.

Instagram è pieno di estetica iper-femminilizzata. Magari qualcuno pensa che è questa la realtà… Capita anche a te?

Hai scelto un termine particolare per descrivere il mondo dei social, ma direi che sia più che azzeccato! Si, effettivamente all’interno dei social le persone hanno la tendenza a mostrare solo la parte più bella della loro vita, e solo i lati migliori del proprio corpo, ma credo sia una cosa normale che, anche se in parte minore, accade anche in società. Ovviamente quando usciamo dalle nostre abitazioni, dobbiamo relazionarci coi vari attori sociali in un determinato modo, e anche in quel caso cerchiamo di dare il meglio di noi, nascondendo a tutti i nostri difetti e le nostre insicurezze. Ecco, credo che questo tipo di comportamento si possa rispecchiare anche nei social, con la differenza che, purtroppo, non avendo un contatto diretto tra persone, spesso tutti noi ci fermiamo solo ed esclusivamente alle apparenze, interessandoci effettivamente poco della persona che vediamo nei post o nelle stories di Instagram. Ma io sono dell’opinione che vada bene così. Di fatto è proprio questo il ruolo che hanno i social nella nostra vita, mostrare solo superficialmente ciò che siamo, mettendo in evidenza solo la parte migliore di noi, e nel 90% dei casi si tratta di mettere in mostra le caratteristiche fisiche. Come ho già detto in precedenza, sono una persona introversa per certi aspetti, e non amo particolarmente aprirmi al 100% con altre persone o far sapere tutto ciò che mi frulla nella mente, infatti le persone che possono affermare di conoscere ogni lato di me si possono contare a malapena sulle dita di una mano, e sinceramente col carattere che ho penso sia perfetto così, anche perché è sempre bello avere attorno a sé una sorta di “aura di mistero”, è qualcosa di intrigante! 

Non hai mai paura di passare di moda?

Ovviamente, ho messo in conto questa possibilità! Non metto in dubbio che possa accadere, d’altronde accade alle celebrità più acclamate, figuriamoci alle fotomodelle emergenti come me! Non mi sento così superba da credere che io sia intoccabile sotto questo punto di vista! Ma se dovesse succedere sono consapevole d’essere una persona che nella vita è in grado di arrangiarsi, quindi in qualche modo riuscirei sicuramente a trovare una soluzione!

Quando qualche tua collega indovina il fotografo giusto o la chiave d’accesso importante, tu cosa pensi?
Sarei un’ipocrita nel dire che in questi casi non ci sia un minimo d’invidia nei confronti di queste colleghe, ed è del tutto normale! L’invidia è un sentimento umano, e nessuno è esente dal provarla almeno una volta nella vita, specialmente in ambito lavorativo. Però sono una persona che cerca sempre di implementare questi sentimenti negativi in qualcosa di utile per la propria crescita personale quindi, quando mi accade di provare invidia nei confronti di qualche collega, cerco sempre di riutilizzare questo sentimento come carburante per il mio miglioramento professionale e personale!
Cinque priorità a cui non bisogna mai rinunciare?

Come ho detto prima la mia priorità assoluta è difendere la mia libertà personale, perciò al primo posto metterei proprio questo. Poi sicuramente il successo in ambito lavorativo. Al terzo posto metterei la stabilità sentimentale, e al quarto quella familiare. E per ultima priorità, ma non per importanza, metterei la cultura personale, importante per non polarizzarsi sulle proprie idee, e per mantenere una buona elasticità mentale, che nella vita di tutti i giorni è fondamentale!

 

Punti d’arrivo. Qual è il prossimo?

Sicuramente il mio prossimo obiettivo è quello di laurearmi, e di riuscire a realizzare il mio sogno nel cassetto, ovvero diventare una critica cinematografica, anche se mi rendo conto che la strada da percorrere è ancora lunga, ma non sono una persona che demorde facilmente! E poi ovviamente mi piacerebbe riuscire a creare un mio nido familiare, in cui potermi rifugiare e in cui potermi sentire a mio agio e al sicuro!