ANNAMARIA BORTOLOZZO: la fotografia è poesia se chi la scatta sente dentro di sé emozioni

ANNAMARIA BORTOLOZZO – Fotografa freelance, nata a Venezia. Inizio ad avvicinarsi alla fotografia nel 2015 e da quel momento scopre una grande passione che continua a coltivare negli anni successivi e che le dà modo di esprimere se stessa…

“La fotografia, per me, è continua ricerca, motivo di crescita, gioia di conoscere le persone e divertirmi, fa parte del mio vivere e mi sa emozionare”.

Riconoscimenti e premi
2018 Esposizione opera selezionata dalla giuria “vite in viaggio” Verona Arte e Musica – Museo Amo Palazzo Forti Verona;
2019 “premio stile” contest “Portrait” Centro Dava Divisione Arti Visive Applicate;
2022 Esposizione opera selezionata dalla giuria per ARTBOX.PROJECT Venezia 1.0 – Galleria Tana Art Space di Venezia;
2022 Esposizione opera selezionata Mostra Internazionale d’Arte “Marco Polo” – Venice Art Gallery di Venezia;
2022 Esposizione opera selezionata Mostra “Preludio alla Biennale” – Venice Art Gallery di Venezia;
2022 – Neutral Density Photography Awards 2022: Honorable Mention in fine-art;
2022 – Menzione miglior foto di nudo tema libero bianconero 6°trofeo Mario Dutto – 2°premio Alberto Giacca;
2023 artista selezionata ed esposizione alla 10^ Biennale d’Arte Internazionale di Montecarlo – opera premiata “La ragazza con la nuvola in testa”.

 

Annamaria Bortolozzo, che differenza c’è tra te e i tuoi colleghi?
Io credo non esista un fotografo uguale a un altro, un progetto uguale a un altro. Ogni fotografo quando si trova a osservare qualcosa, lo fa a modo proprio, attraverso occhi, sensi e pensiero di quell’istante.

C’è ancora poesia in una fotografia oppure la tecnologia ha fatto perdere di vista l’obiettivo?

La fotografia è poesia se chi la scatta sente dentro di sé emozioni, la tecnologia diventa un’opportunità in più per creare bellezza. La fotografia non perde l’obiettivo se non si fa usare dalla tecnologia ma la usa. Credo che chiunque debba avere la libertà di esprimersi, ma, d’altra parte, non sono assolutamente d’accordo con chi afferma che il mezzo non fa la differenza. Perché la stessa foto fatta con un buon obiettivo di una buona fotocamera viene meglio che fatta con lo smartphone. Il cuore conta e la tecnica conta e l’uno non esclude l’altra.

Se i tuoi scatti fossero versi in quale poeta o scrittore ti rivedi?
“negli abbracci forsennati o dolcissimi
non era il tuo corpo che cercavo
bensì la tua anima, i tuoi pensieri,
i tuoi sentimenti, i tuoi sogni,
le tue poesie.”
(Oriana Fallaci)

E’ vero che un fotografo mostra la realtà che lui vede nella sua anima?
Credo che un fotografo mostri quello che c’è nei meandri della sua anima, proprio per questo in ogni sua foto è riconoscibile. Lo stesso soggetto fotografato da altri risulta diverso e dà sensazioni diverse. Per come la vedo, la fotografia a volte racconta ma spesso è “creazione”,
ci rivela pochi indizi sul soggetto ritratto e molto dell’anima di chi ha scattato. Come dire…in una mia foto c’è molto di me e meno della
modella.

Raccontaci come nasce un tuo progetto artistico?
Il più delle volte le mie fotografie nascono da un pensiero che mi arriva alla mente per diventare l’immagine che voglio realizzare. Scrivo… annoto tutte le idee a mano a mano che mi si presentano e in qualsiasi momento. Nella realizzazione cerco di “costruire” la foto scegliendo ogni elemento che appartiene alla mia idea…modella, location, outfit, luce, oggetti, accessori, colori e mood. Quando “ho lo scatto”, mi diverto a giocare con Photoshop.

Nel mondo di oggi dove conta soprattutto apparire, quanto bisogna veramente essere?
Nella società di oggi sembra contare l’apparire…ma alla lunga conta molto di più l’essere, soprattutto sé stessi, senza artefici, semplici… questo costa fatica e implica guardarsi dentro.

Dal tuo obiettivo che Italia osservi?
Dal mio obiettivo osservo un’Italia che è diventata multietnica; in questo voglio cogliere l’opportunità del confronto e soprattutto allargare sempre di più i miei orizzonti, perché in questo c’è solo da arricchirsi umanamente.

Vanità & bellezza: trovo molto belle le tue modelle, ma non solo. Trasmettono tante emozioni e qualche riflessione. Cosa rende seducente una donna?
Secondo me, una donna è seducente quando è consapevole della propria bellezza e lascia un velo di mistero attraverso lo sguardo, non è mai
scontata, lascia spazio all’imprevisto… è libera. Trovo seducente l’armonia, l’eleganza, la femminilità indipendente dagli stereotipi di bellezza, la particolarità di un volto, l’unicità, la singolarità e l’empatia.

La regola per svestire con eleganza una donna?
Con cuore, mente e anima.

Chi per te è una icona tra le modelle?
Una icona tra le modelle secondo me è stata Twiggy.

Un tormentone che ti fa venire il nervoso?
Tormentoni che mi danno noia ce ne sarebbero molti… ma mi difendo, divento sorda quando qualcosa che sento non mi piace.

Quale, tra i tuoi tanti lavori, ti ha regalato maggiori soddisfazioni?
“La ragazza con la nuvola in testa” che è stata selezionata ed esposta alla biennale d’arte di Montecarlo lo scorso anno.

Una leggenda metropolitana nella tua professione?
“Per fotografare basta un buon occhio”.

Mai avuto la tentazione di ritirarti, fare l’eremita ed evitare questo mondo di plastica?
Assolutamente no ! Non ho mai pensato di fare l’eremita, anche se sto bene da sola, amo troppo viaggiare e le comodità della vita in città. Per
quanto riguarda questo mondo di plastica cerco di trovare la bellezza e lasciare andare quello che ritengo faccia male alla mia mente.

Progetti per il prossimo futuro?
Nella mia mente ho molti progetti, mi piace sperimentare, trovare altre strade di espressione…ultimamente ho pensato di unire l’immagine
fotografica con la materia…che rappresenti il mio stato d’animo. Una materia forte e fragile nella sua bellezza. Non la voglio svelare… lascio che sia misteriosa!

ANNAMARIA BORTOLOZZO
instagram: @annamariabortolozzo
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