Alice Girolami, fino a quando non cambierai la visione del Mondo, il Mondo non cambierà

Alice Girolami è una modella, fotografa, attrice. Oggi è soprattutto una ragazza che prova a spiccare il volo e che ha accettato di dialogare con noi, rifacendo se stessa: figlia e nipote d’Arte.

Alice si appassiona, inizialmente, di fotografia, potendosi cimentare nei primi esperimenti grazie a una Nikon regalata per il compleanno dal padre. Un doppio gioco di specchi che ferma e dilata il tempo. E che racconta una passione per tutto ciò che rappresenta l’arte. Ci svela come ha potuto mettere a frutto le sue idee, riuscendo, con il passare degli anni e dopo aver intrapreso un percorso di studi relativo, a lanciarsi nel mondo del lavoro. “Ho avuto la possibilità di scattare al fianco di attori del calibro di Gerard Depardieu e Bruce Payne nel Film “CREATORS – The Past” che uscirà nelle sale non appena finirà questo terribile virus.

Ho lavorato come fotografa  di scena in vari set come quelli dei music video “All Tomorrow’s parties” dei L.O.U. Loud Out Underground, “Buba Circus” dei BrassVolé e quello della docu-fiction mandata in onda su Rete4 “Il Terzo Indizio”.  Alice ha diversi progetti in valigia e sta attendendo l’uscita ufficiale di alcuni ruoli a cui ha preso parte tra cortometraggi e lungometraggi. Alice Girolami: una artista che sa interpretare diversi ruoli in un mondo culturale che cambia. E’ un gioco intelligente declinare il tema proponendo le angolazioni più impreviste e questa storia, nessuno ve la racconterà come IMG Press.

Alice sei giovane ma con alle spalle tante esperienze artistiche: sangue freddo o spericolata?   

L’esperienza mi ha insegnato a non buttarmi a capofitto nelle situazioni, cercando di valutare al meglio ogni decisione. L’istinto però va sempre seguito, credo molto nelle coincidenze e soprattutto nelle energie, quindi se qualcosa mi sembra da subito non chiaro preferisco non insistere e lanciarmi subito in qualcos’altro.

Di solito come scegli i progetti artistici da fare?                                                                                   

Valuto innanzitutto la tipologia dei collaboratori e la finalità del prodotto. Un solo progetto creato con sufficienza e distribuito in contesti non del tutto idonei può risultare dannoso. Essendo ancora agli inizi, prendo comunque ogni esperienza come una possibilità di crescita sia lavorativa che personale. Il set, come l’aula di un corso o una qualsiasi situazione lavorativa, possono tramutarsi in una cosiddetta “palestra” sia per il corpo che per la mente. Bisogna approfittare di ogni momento cercando di trarne il miglior numero di benefici. 

Un passo dopo l’altro ti hanno aiutata a crescere: quanto è distante il tuo obiettivo?                                   

Il mio obiettivo sarà sempre irraggiungibile. Puntare a migliorarsi ogni giorno di più non può che essere il REALE obiettivo da seguire.  Solo così avrò la possibilità di accrescermi grazie alla mia continua sete di perfezionamento. Ammetto di essere molto autocritica, a volte anche troppo, ma questo non può che essere positivo.

C’è chi sostiene che non si diventa donna senza sforzo: le tue priorità?                                                

Le mie priorità sono molteplici: In primis cerco ogni giorno di riuscire a portare avanti la mia vita lavorativa  e non, tentando di non escludere le mie passioni. Fare di ciò che si ama il proprio lavoro è quello che rende un essere umano realmente libero. Purtroppo in campo artistico non è sempre facile, ma non demordo. Punto all’aprirmi diverse possibilità poiché la vita è troppo imprevedibile e riuscire a farsi trovare impreparati il meno possibile è una delle armi migliori. Cerco sempre di perdere il minor tempo possibile, arrivando certe volte ad essere talmente stanca da dover trovare una tregua. Non rinuncio mai ai piaceri della vita: l’Amore e la Famiglia.

Spesso nel quotidiano ci sono momenti in cui ci sentiamo privati dei diritti: ti sei mai sentita una vittima?

Molte volte. Nel momento in cui non ci sentiamo totalmente padroni delle situazioni, diventiamo automaticamente delle vittime. Vittime dei nostri datori di lavoro, vittime delle nostre stesse paure. Credo che, solo nel momento in cui riusciamo a raggiungere una forza interiore e una stabilità sia in termini economici che personali, i nostri diritti vengano calpestati con molta meno facilità.

La solidarietà femminile esiste?                                                                                                               

La solidarietà esiste tra gli animi puri. Nelle donne questo viene meno anche per motivi legati all’insicurezza. Nel momento in cui un essere umano si sente realmente padrone delle situazioni e delle proprie capacità diventa più empatico. E’comprensibile che in ambienti legati allo sfoggio delle proprie abilità e di certi canoni di bellezza questo possa farsi più grande.  

Il tuo è un volto molto espressivo: quale ruolo ti senti in grado di interpretare?                                    

Tra le mie aspirazioni più grandi vi è la possibilità di interpretare un ruolo di forte spessore interiore, non prevedibile e collocabile in un contesto propriamente drammatico. Non mi reputo una persona scontata, né così facile da scoprire, quindi vorrei avere la possibilità di costruire un grande personaggio dal vissuto importante.  Il mio background è fatto di molteplici esperienze e sentimenti più disparati. Ho sempre vissuto molto intensamente ogni situazione e tutto questo non ha fatto altro che arricchirmi. 

Quale attrice del recente passato pensi di assomigliare?                                                                              

Bella domanda… Non saprei. Sono molto legata ad Anna Magnani. Nannarella è stata l’emblema della romanità e della spontaneità. Ha reso la recitazione un qualcosa di assolutamente naturale, innato. E’ riuscita ad essere tutto: sensuale, imponente, regale. Come lei, tante altre grandi attrici legate al periodo Neorealista come Silvana Mangano e negli anni più recenti Monica Vitti, sono riuscite con la loro bravura a rendere magistralmente le loro emozioni, un misto tra fragilità e forza femminile. Non ho mai pensato di assomigliare a qualcuno, probabilmente perché credo che ognuno di noi sia inimitabile. 

Perché il cinema italiano offre solo film scandalo o storie d’amore complicate? Magari la realtà quotidiana è ben diversa…                                                                                                               

Non credo che la vita di ognuno di noi sia così rosea, né che il cinema italiano possa essere ridotto a questo. Innanzitutto il cinema dà voce ai sentimenti, andando a rispecchiare di volta in volta le caratteristiche più disparate del popolo. Negli anni della Commedia all’italiana è riuscito a rendere, attraverso l’utilizzo dell’ironia, la drammaticità del quotidiano. Ognuno di noi vive i suoi drammi interiori, che sia per amore, per delle dipendenze o per qualsiasi altro motivo. La vita è complicata e chi non la vive in questo modo non può che essere attratto dal poter evadere nella visione di un prodotto fuori dai propri schemi e lontano dalla propria quotidianità.

Nella vita privata come ti definiresti?                                                                                                      

Sono una persona molto sincera ed empatica. La mia sensibilità mi si ritorce contro come un’arma a doppio taglio, è più forte di me. Amo poter aiutare chi mi circonda. Non potrei assolutamente definirmi abitudinaria,  non costruendo le mie settimane su qualcosa di prefissato. Nel tempo ho imparato a conoscermi sempre meglio, cercando in tutti i modi di affermare il mio carattere, un mix di fuoco e acqua. Sono del segno dei pesci ma con ascendente ariete: un vortice di emotività, creatività e testardaggine. Insomma, non riesco mai a stare ferma.

Questo periodo di quarantena dovuto al virus su cosa ti ha fatto riflettere?                                         

Su ovviamente tantissime cose, ma una in particolare: La fragilità dell’essere umano, la piccolezza di ognuno di noi di fronte a delle situazioni non del tutto gestibili. Siamo rimasti tutti spiazzati, inermi. Nel nostro piccolo grande mondo personale siamo ogni giorno presi da migliaia di cose – alcune molto importanti, altre meno – dalle quali ci facciamo continuamente sopraffare, perdendo molte volte la concezione della realtà. La grandezza di uno sguardo, di un tocco e di un abbraccio ci sono sembrate tutto d’un tratto la reale ancora della vita. La paura dell’impotenza è stata molto forte, soprattutto nei primi giorni. Mi sono sentita così spaventata, senza la possibilità di poter agire in maniera utile, se non per me e per la mia famiglia. Ho capito ancora di più quanto sia importante incanalare le proprie energie su qualcosa che ci rispecchi davvero, non perdendo tempo in cose distante dai nostri reali obiettivi. Ho avuto modo di concentrare le mie energie su più progetti, buttandomi in situazioni lavorative del tutto nuove, creando. Il tempo è prezioso e dobbiamo esserne costantemente consapevoli. Non possiamo permetterci di farcelo sfuggire, non più!

Domani c’è il libera tutti da parte del governo: la prima cosa che fai?                                            

Indosso il vestito più bello che ho e corro tra le braccia della persona che amo.

Regalaci una frase di speranza                                                                                                                        

Fino a quando non cambierai la visione del Mondo, il Mondo non cambierà.