Viaggio nel mondo della seduzione: Giuseppe De Francesco, foto, bellezza ed eleganza

Questa volta non è il solito personaggio in cerca di … pubblicità, o almeno non del tutto. Giuseppe De Francesco, "nipote d’arte", ampliando le sue antiche abitudini ha allestito una galleria fotografica, foto che possono raccontare storie che, vorremmo rivivere, magari in compagnia delle sue modelle, ritratti del nostro vivere quotidiano che meritano di essere raccontati. Scrivere è spesso inadeguato per elogiare la bellezza dell’immagine. Le foto sono la realtà così come ci appare, la scrittura è una cosa personale. Il futuro è ciò che sei non quello che pensi di poter essere. E Giuseppe immortala la bellezza in tante dimensioni e non a caso quella vera che ci trasmette ci viene facile da scorgere. Gli antichi avrebbero parlato di leggerezza dell’anima… Bellezza, seduzione, ironia, fascino del peccato: momenti che restano così, impressi nella mente Giuseppe fin da piccolo ho avuto modo di entrare in questo mondo e poi, crescendo è diventato un bravo artista. Anche grazie a una reflex… “Potendo "scegliere" ho iniziato a occuparmi solo di ciò che realmente mi piace fare cioè Moda, Pubblicità e Still Life. Dal 2011 ho iniziato a collaborare con Marco Ognissanti, fotografo professionista con cui ho instaurato fin da subito un grande feeling che mi ha portato a essere il suo "Aiuto Fotografo" e Responsabile Produzione della Marcognissanti Photo Agency. Ho fatto della professionalità e serietà il mio cavallo di battaglia e cerco sempre, in ogni occasione, di dare il 110%!”.

Giuseppe, che cos’è un fotografo?
Per me un “fotografo” è colui che attraverso i suoi scatti riesci a comunicare, emozionare o semplicemente raccontare il mondo che lo circonda attraverso i suoi occhi.

Un ritratto di Giuseppe…
… sono un ribelle, uno che le cose non le manda a dire e te le dice in faccia, ma allo stesso tempo sono un cultore del “bello” e delle cose semplici… proprio attraverso i miei scatti cerco sempre di comunicare l’eleganza e la semplicità del soggetto ritratto perché ritengo che il troppo stroppia…

Se dovessi realizzare una mostra dell’Italia nell’epoca delle veline e dei tronisti cosa metteresti in cornice?
Ironicamente metterei un gallo e una gallina… non perché ritengo che le ragazze che partecipano al talent show di “veline” siano delle galline (ho avuto diverse mie conoscenze che hanno partecipato e so per certo che non lo sono) o galli i partecipanti del programma della De Filippi, ma solo perché oggi come oggi chi fa TV punta molto sull’apparire e sul “cortile” che si fa attraverso tali show. Quando ero piccolo mio padre mi portava spesso a vedere gli animali in fattoria e ricordo benissimo il casino fatto dalle galline e dai galli, ecco perché in cornice metterei loro.

Il continuo confronto con altri tuoi colleghi ti lusinga o ti annoia?
Il confronto con i colleghi mi lusinga e mi stimola… è inutile starsene da soli e adagiarsi sugli allori condividendo i propri lavori in un contesto in cui si hanno solo “ammiratori” perché si tende a chiudersi in se stessi ed in questo lavoro l’apertura mentale e la propensione al nuovo ed al confronto devono essere alla base di tutto, soprattutto per chi, come me, cerca sempre di migliorarsi.

Chi è senza ipocrisia il più bravo?
Negli anni ho imparato che non esistono “colleghi” senza ipocrisia… fa parte di noi. Essere i più bravi non porta a nulla, soprattutto perché, nell’era 3.0 in cui ci troviamo il singolo non va avanti, può capire che arrivi prima, ma poi devo sempre e comunque circondarsi di un team di professionisti… quindi per me il “più bravo” non esiste come non esiste il collega senza ipocrisia.

Perché è così difficile coinvolgere i giovani in progetti seri?
Dipende dai progetti… oggi i giovani tendono a definirsi subito fotografi solo perché hanno comprato una reflex in offerta o hanno partecipato a un corso di fotografia. Sbagliano l’approccio al mondo lavorativo e sono davvero rari i giovani volenterosi.

C’è ancora poesia in una fotografia oppure la tecnologia ha fatto perdere di vista l’obiettivo?
La fotografia è e resterà sempre un’espressione visiva, parlare di poesia a mio avviso è un po’ troppo perché esistono una miriade di sfacciature e di generi fotografici… si passa dal glamour allo still life per continuare in foto d’architettura a foto di paesaggi mozzafiato, ognuno di essi per chi li crea sono “poesia”, ma agli occhi degli altri cosa sono?

Il tuo è un lavoro o un bisogno di esprimersi?
Entrambi e questo perché a mio modesto parere il fotografo deve esprimersi, ma ovviamente deve anche portare il pane a casa.

Chi è per te una Icona tra le modelle?
Beh io sono cresciuto con icone del calibro della Schiffer, Campbell e tutte le modelle degli anni ’90, ma a oggi vedo davvero tante belle e brave modelle che è davvero difficile sceglierne una.

E tra i modelli?
I modelli negli anni sono sempre stati gli stessi e spesso passano sempre in sordina perché chi si occupa di comunicazione punta poco sulla figura maschile anche se negli ultimi anni gli attori/modelli hanno preso piede.

Come scegli le persone che fotografi?
La scelta delle mie “vittime” è dettata solo e soltanto dal “mood” dello shooting, ovviamente prima di arrivare alla scelta finale faccio delle considerazioni in funzione di ciò che alla fine voglio ottenere e spesso non sono mai solo in questa scelta perché lavoro sempre in team e con esso mi confronto.

Che cosa si prova davanti a una bella figliola nuda…?
Nulla. Si ha una visione contorta del fotografo in tal senso. Un bravo professionista attraverso la reflex percepisce la modella o modello come un addetto ai lavori che in quel momento sta mettendo a nudo la sua figura e sta al fotografo immortalare al meglio l’insieme. Personalmente adoro il nudo artistico, ma evito di mostrare un nudo palesato… vesto le mie modelle con la luce.

Le regole per svestire una donna?
Nessuna regola, si tratta sempre di lavoro quindi lo si chiarisce prima se la modella deve svestirsi o meno.

La più sexy con la quale hai lavorato?
Negli anni ho avuto il piacere di fotografare tante belle modelle che mi è difficile dire chi sia la più sexy…

E quella più magnetica?
Assolutamente Greta… Ho avuto il piacere di conoscerla e di lavorarci durante il set di una campagna teaser per la presentazione di una nuova collezione moda per capelli. Spontanea, donna e magnetica… una triade di aggettivi per una modella che ha fatto il suo “debutto” proprio in questa occasione.

Quale tra i tuoi tanti lavori ti ha regalato le maggiori soddisfazioni?
Se parliamo di soddisfazioni legate alla visibilità del lavoro non posso non menzionare lo shooting fatto per gli amici di Triumph Sicilia perché grazia a loro le foto hanno fatto il giro del mondo. Se invece parliamo di soddisfazione legata al personale allora il mio più grande lavoro è ancora in fase di sviluppo…

Una leggenda metropolitana nella tua professione?
… si “vocifera” che tutti i fotografi sia dei maiali e che pensino solo a spogliare la malcapitata di turno… personalmente evito certe cose perché verrei meno ai miei principi.

La pubblicità più originale?
Olivero Toscani con la sua ADV per una major di abbigliamento credo che abbia il podio assicurato per molti anni… Originalità e sfrontatezza!

Progetti a breve scadenza?
La mia amica e socia (fashion designer e stylist molto brava con cui collaboro) a Giugno di quest’anno presenterà la sua collezione Haute Couture e in questo preciso momento stiamo mettendo in opera una serie di lavori finalizzati alla promozione di tale evento…