Rosa Iudici, ricominciare dai diritti delle donne per far funzionare l’economia

Rosa Iudici, Manager a capo della Di Marca (Gela), azienda leader nel settore della sicurezza sul lavoro contro gli incendi, è la responsabile dell’Area Empowerment Femminile dell’Organizzazione, guidata da Giorgia Butera. 

Rosa, dietro i sorrisi di circostanza che storia è la tua?

È la storia di una donna, che ha dovuto, causa forza maggiore, diventare una manager impegnata nel gestire una Azienda importante, leader in Italia nel settore dell’antincendio, e sicurezza sul lavoro. Qualche anno fa è venuto a mancare prematuramente mio marito, e io, impegnata a essere unicamente custode del focolare domestico (in quel momento), e con 3 figli da crescere (la più piccola, aveva poco più di un anno), mi sono dovuta rimboccare le maniche, e iniziare un nuovo percorso di vita. Non è stato facile, spesso lo sconforto mi ha accompagnata, ma la mia tenacia non mi ha mai abbandonata. Ho costruito (e costruisco) ogni giorno la mia realtà. Ho aggiunto una visione femminile in un contesto prettamente maschile. Ho puntato sulla sostenibilità. I miei sorrisi raccontano sfide, di paura nel non ritenermi all’altezza. Il mio agire è diretto nel costruire il mio presente, quello dei miei figli e dei tanti dipendenti che lavorano con me.

Da dove si parte per stare dalla parte delle donne?

Dalla verità. Dal non essere solidali a ogni costo. Dal riconoscere meriti, diritti e conquiste. Dall’offrire opportunità di uguaglianza e libertà.

In che cosa sei diversa dai tuoi 18 anni?

La spensieratezza ha lasciato il posto alle responsabilità, come è giusto che sia.  Sono rimasta una donna entusiasta della vita, nonostante i dolori vissuti.

Cosa è cambiato, ammesso che sia cambiato qualcosa, nei comportamenti maschili?

Il cambiamento è avvenuto nella non accettazione delle libertà femminili, soprattutto nell’indipendenza economica. L’uomo, da sempre abituato ad essere il capofamiglia, si è trovato in un perfetto ruolo paritario. E in un mondo vetrinizzato ha accentuato il possesso sulle donne. Nulla di più errato.

Facciamo il punto: si parla di molestia sessuale quando… Perché ultimamente i media fanno dei distinguo a seconda delle vittime. Per essere chiari ci può essere differenza di percezione tra maschi e femmine?

La molestia sessuale accade quando non vi è consensualità, oppure, quando in uno stato di vulnerabilità delle donne l’uomo tende ad approfittarne. Nessuna differenza di percezione può verificarsi. I media hanno una responsabilità importante, forse dovrebbero diminuire la narrazione per non rendere protagonisti le cattive persone. Chissà, forse è quello che cercano. Sapere di diventare delle ‘Star mediatiche’.

Quali strumenti legali hanno oggi le neomamme, per evitare di uscire dal mondo del lavoro?

Ancora, oggi, le tutele sono molto poche. E quelle esistenti non riescono a soddisfare i bisogni. Invito, tutte le neomamme ad informarsi sui loro diritti, che magari possono essere suscettibili a modifiche, e far fede a fonti ufficiali, come collegandosi al sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Sei d’accordo con chi sostiene che per ogni donna che emerge nel campo lavorativo ce ne sono venti che abbandonano l’obiettivo?

Sì. Accade proprio questo. È molto difficile conciliare lavoro e famiglia. E quando si fa ricorso ad aiuti come asili nido o baby sitter, ci si rende conto che non è conveniente uscire da casa per lavorare. I costi superano i ricavi. In più, l’affermazione professionale richiede molto impegno e sacrifici, e non tutte sono disposte a far questo.

Si dice che da noi funziona tutto per amicizia. Quando vincerà davvero il merito?

Non credo tutto, buona parte sì. Il merito vincerà quando faremo prevalere l’orgoglio del sacrificio.

Il divario salariale di genere genera spesso dipendenza economica dal partner, e quindi molte donne rimangono sposate anche in caso di relazioni tossiche e violente. Quale alternativa avrebbero queste donne?

Il Governo, e le Organizzazioni di settore, dovrebbero intervenire con interventi e programmi mirati. È una questione molto dolorosa, tante donne restano in convivenze forzate per la non indipendenza economica. Io invito, qualunque donna a dipendere unicamente da se stesse.

Cosa è cambiato, se è cambiato, dai primi passi del tuo impegno?

Sono più sicura, indubbiamente. Ho maturato una sana consapevolezza. E ho raggiunto traguardo importanti oltre la mia azienda. Sono Vicepresidente Sicindustria Caltanissetta, Responsabile Area Empowerment METE (l’Organizzazione presieduta da Giorgia Butera), e Componente del Comitato Scientifico Progetto Nazionale ‘‘Educazione all’Affettività, Consapevolezza al Sexting e Contrasto al Revenge Porn’ di METE.

Papa Francesco sostiene che bisogna mettere al primo posto la dignità umana, le persone concrete, soprattutto le più bisognose per un futuro fondato sulla fraternità…Una bella sfida: che ne pensi?

La solidarietà umana è il dono più bello che possa esistere. E per me, una pratica di Fede.

C’è una cosa di cui ti senti veramente orgogliosa?

Aver onorato, e oltrepassato, le mie aspettative riguardo la mia direzione aziendale. Ed ancor di più, ricevere il plauso da tante persone. Il 31 gennaio 2024 sono stata premiata da ENI per ‘HSE & Sustainability Supply Chain Award 2023’. Un riconoscimento che mi ha resa, immensamente, fiera di me.