Ipse dixit: è “reato” offendere o aggredire verbalmente o fisicamente gli operatori del Policlinico Universitario di Messina

Ci sembra che la violenza ai professionisti sanitari abbia suscitato una forma di isteria collettiva. Dai tentativi di strangolamento ai calci al volto, un inizio 2024 davvero da film horror! Storie drammatiche che invadono giornali, Tv, dilagano sul web. Certo che anche lo Stato ci mette del suo per completare il caos mediatico. E se non fosse una brutta pagina di civiltà ci sarebbe di che ridere…

Da qualche tempo, infatti, nelle corsie dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Gaetano Martino – Messina – ma immaginiamo che tale cartello possa essere visibile in tante altre strutture sanitarie – è affisso un avviso per gli utenti che è “reato” offendere o aggredire verbalmente o fisicamente gli operatori della struttura come se prima dare pugni e calci o insultare platealmente medici e infermieri fosse giustificato. Non sappiamo di chi sia stata l’idea del monito che certifica che questo è il momento terribile per la Sanità ospedaliera. Al punto da farci pensare che ci sono così tanti problemi per chi deve garantire la salute ai cittadini che la capacità di azione e di pensiero, nel risolvere le tante emergenze sia limitata. E tutto per colpa di un mondo, quello sanitario, sempre in perenne affanno.
Proviamo sentimenti d’affetto per medici e infermieri del Policlinico di Messina – città dove viviamo – quando osserviamo i muri delle corsie ricoperti – passateci il termine – di stupidi ghirigori e questo cartello ne è un valido esempio. Ma che ne è della politica? Che fine ha fatto lo slogan che un popolo è civile quando si assume l’onere di stare vicino ai più deboli?
E oggi, alla luce di ciò ci chiediamo: come sorprendersi se a causa di turni gravosi, mancanza di risorse, carenza di personale, retribuzioni poco adeguate e soprattutto con il rischio di subire violenze è aumentata la fuga dei medici dagli ospedali? Il cartello in questione non fa altro che accrescere questi sentimenti e certificare la tragica e surreale situazione dei medici ospedalieri.
Adesso non resta che attendere che il neo revisinismo dei gestori pubblici della Sanità sdoganino altre parole e comportamenti che per il viver civile sarebbero più che ovvi: ma oggi la gestione del potere come dei rapporti umani è malata.
Un pericoloso crescendo di brutali aggressioni. Un dilagare di rabbia e violenza al quale non avevamo mai assistito in precedenza.