FESTA DEGLI ALBERI. I SOPRAVVISSUTI ALLA RIVOLUZIONE DAL BASSO

Buongiorno. Sono il fantasma del tiglio messo al posto dell’asfalto nell’aiuola di Corso Cavour.
Fratelli Alberi ho saputo che hanno bandito la Festa degli Alberi ma non ci credete deve essere una trappola.
A me la festa l’hanno già fatta: per lanciare un messaggio di amore sono stato messo in una terra povera, lasciato dentro il sacchettino di plastica nel quale sono scresciuto nel vivaio e poi circondato dall’asfalto tossico.
Non mi hanno dato da mangiare neanche un po’ di concime, non mi hanno irrigato e mi hanno lasciato morire da solo in un’aiuola troppo stretta.
Buongiorno, siamo gli oleandri di Corso Cavour eliminati per far posto alla pista ciclabile.
Stavamo bene, eravamo cresciuti, i nostri fiori abbellivano la strada ma all’improvviso ci hanno spiantati per coprire con l’asfalto le nostre aiuole e far passare le biciclette.
Salve, siamo i platani piantati in varie aiuole cittadine per dimostrare quanto amino il verde anche se poi siano stati abbandonati e siamo morti nonostante l’amore che dicevano di provare per noi.
Fratelli Alberi state attenti, nascondetevi nei vostri vivai, non fatevi notare con le vostre fioriture o con le vostre foglie ….. scappate.
Non credete a chi dice di amarvi e rispettarvi quando poi non vi concede spazio per crescere, a chi non conosce e, quindi, non rispetta le nostre esigenze lasciandoci ammalare lentamente senza nessuna cura.
E voi Umani ricordate che non basta dire che siamo importanti, che diamo ossigeno e che difendiamo il suolo. Se non siete in grado di prendervi cura di noi, di provvedere alle nostre esigenze, se non siete capaci di comprendere che non siamo né panchine né bandiere delle vostre battaglie lasciateci in pace, non ci fate né feste né ricevimenti, limitate a trattarci per quello che siamo e non per quello che vi conviene.
Non possiamo difenderci scappando, mordendo o tirando calci, possiamo solamente sperare di non cadere vittime di ipocrisie e di luoghi comuni, di non sbandierati quali dimostrazioni di amore verso la natura e l’ambiente per poi essere prontamente sacrificati per qualcosa che ritenete più importante come le biciclette o il passaggio di tubazioni da interrare per i vostri servizi.
Non amateci come volete voi ma rispettateci per quello che siamo noi.