Felice Calabrò le rivoluzioni sono ben altre…

Pochi avranno notato che il candidato Felice Calabrò aveva inserito nella home page del proprio sito web un riferimento alla Feluca, la tristemente famosa società mista cui era assegnata la gestione della rete civica cittadina.
Il candidato esponeva la propria appassionata difesa della sgangherata struttura societaria, ormai alla deriva, forse convinto della necessità di doverne sostenerne gli sprechi acclarati continuando a finanziarla con soldi pubblici.
Al genio che curava l’immagine di Calabrò, sarebbe stato il caso di suggerire una più attenta lettura di questa triste pagina di storia della città, esempio non solo di come non fare le cose, ma anche di un rancido clientelismo che speriamo non metta più piede in città.
O forse spiegare che oggi il Comune spende circa 20 volte meno per gestire gli stessi servizi rispetto all’epoca della stravagante iniziativa affidata a una società senza scopo di lucro che era di fatto una stazione appaltante per conto terzi.
E siccome bisogna riconoscere a Calabrò un fairplay fuori dal comune, non sarebbe male che sostituisse il titolo del suo intervento sul sito internet.
Sul suo prossimo sito internet, caro avvocato, magari per le regionali o le nazionali, non inneggi alla difesa dei lavori pubblici incompleti, allo sperpero di denaro pubblico, alla cattiva gestione delle municipalizzate: non funziona e non porta neanche bene.

Bernardo Forteza