Un Natale di calore e solidarietà è quello che il gruppo emeis ha deciso di vivere quest’anno attraverso un’iniziativa che unisce le mani e i cuori dei residenti delle proprie RSA in Italia. Il progetto, dal titolo “Un Filo che Unisce”, vede protagonisti gli ospiti delle residenze del gruppo che, con il supporto delle educatrici, si dedicano alla creazione di sciarpe, cappelli e coperte fatti a mano, con lo scopo di portare conforto e calore a chi vive in difficoltà.
In questi mesi si sono tenuti laboratori di maglia e cucito creativo per la creazione dei caldi regali di Natale destinati ai senzatetto del territorio. Ogni creazione è realizzata con amore, pazienza e una cura particolare, un gesto simbolico che va ben oltre il semplice atto manuale e che si fa portatore di un messaggio di speranza e solidarietà.
Un’attività che, non solo permette agli ospiti di esprimersi, ma che restituisce loro un ruolo attivo, utile e profondamente significativo all’interno della comunità.
A sottolinearlo è Alessandra Taveri, CEO di Emeis Italia, che commenta: “Queste attività manuali rappresentano un vero allenamento per mente e mani: aiutano i nostri ospiti a mantenere e potenziare abilità che nel tempo potrebbero affievolirsi. Ma c’è un valore ancora più grande: sentirsi utili, sentirsi importanti. Sapere che un loro gesto può scaldare qualcuno che sta vivendo un momento difficile dà un senso profondo alle loro giornate. Molti riscoprono capacità antiche, imparate da giovani, e ritrovano orgoglio, motivazione e serenità. È un beneficio psicologico prezioso, che illumina il loro quotidiano e rafforza la loro identità.”
Ma non è tutto: ogni sciarpa o coperta che verrà donata avrà un piccolo biglietto allegato, con un pensiero scritto direttamente dagli ospiti. Frasi di augurio, di affetto e di sostegno che rendono ogni regalo ancora più speciale: “Ti auguro calore e serenità” (Rosaria, 95 anni), “Un abbraccio fatto a mano” (Veronica, 89 anni).
L’iniziativa vuole essere un momento di connessione che unisce le generazioni e le comunità: ogni residenza del gruppo emeis, infatti, ha scelto di destinare i doni a un ente benefico locale.
Le mani degli anziani tessono così una rete di solidarietà che abbraccia il territorio, portando lo spirito del Natale a chi spesso si trova ai margini della società. Un piccolo gesto che, come un filo sottile, può legare molte vite.
