
Dal 2023 l’Alkantara MediOkestra è il fiore all’occhiello dell’Alkantara Fest, il festival internazionale di folk e world music organizzato dall’associazione culturale Darshan, con la direzione artistica di Mario Gulisano, giunto quest’anno alla XXI edizione. Per il terzo anno consecutivo l’ensemble internazionale sarà presente ad Alkantara Fest e quest’anno la location scelta sarà la Gam Galleria d’arte moderna, in via Transito 58 a Catania. Il concerto si terrà venerdì 18 luglio, alle ore, 21, ingresso € 8, ridotto € 5 per i ragazzi e soci Balfolk.
Si chiama “Terraemaris”, il progetto, coprodotto da Darshan e Associazione Algos, che l’Alkantara MediOrkestra diretta da Giuseppe Privitera presenta, una produzione innovativa ideata da un gruppo di musicisti esperti e profondamente radicati nello studio e nell’esplorazione della musica mediterranea e orientale e del jazz contemporaneo. Questo ensemble, composto da nove strumentisti provenienti da Sicilia, Irlanda e Bulgaria, accoglierà anche degli ospiti internazionali provenienti da Grecia e Giordania. L’obiettivo principale dell’ensemble è quello di esplorare i diversi paesaggi musicali, dal Mediterraneo al subcontinente indiano. I musicisti: Enzo Rao (violino, saz, oud), Riccardo Gerbino (tabla), Mario Gulisano (percussioni, marranzano), Roberto Fiore (contrabbasso), Fabio Sodano (duduk, sax, flauti), Bronagh Slevin (violoncello), Alexandra Dimitrova (violino), Denise Di Maria (percussioni, charango), Mahmoud Hamad (oud, darbouka, voce). Ospiti: Chrysanthi Gkika (Grecia, lyra), Fabio Tiralongo (Italia, sax). Direttore Giuseppe Privitera.
Il progetto “Terraemaris” è una residenza creativa che trae ispirazione dai contenuti del romanzo “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo per esplorare i temi dell’immigrazione e dei migranti attraverso la musica. L’iniziativa mira a combinare l’espressione artistica con la riflessione sociale, utilizzando il linguaggio universale del jazz per creare ponti culturali e promuovere l’integrazione. La Sicilia, con la sua ricca tradizione culturale e la sua posizione geografica, rappresenta il punto di partenza ideale per un progetto che unisce storie, comunità e talenti emergenti in un dialogo musicale e creativo.
Il direttore artistico di Alkantara Fest Mario Gulisano: «L’Alkantara Mediorkestra è la produzione principale dell’Alkantara Fest che fa da incubatrice di questa produzione che ogni anno si rinnova, con l’ingresso dei nuovi ospiti si inserisce nuovo repertorio e di conseguenza le influenze sono sempre nuove. Un progetto nato per essere anche “esportato” al di fuori del festival ed infatti la nuova formazione suonerà il 17 luglio sul sagrato della Chiesa di Santa Maria delle Stelle a Comiso per la rassegna “Sporae” ed il 20 luglio nel teatro della Nike al parco archeologico di Giardini Naxos».
Giuseppe Privitera, direttore musicale della Alkantara Mediorkestra, sottolinea le novità rispetto allo spettacolo che è stato messo in scena lo scorso anno: «Almeno la metà degli otto brani in scaletta saranno di nuova composizione. Questa fase di nuova composizione continuerà fino a dicembre. Il repertorio si arricchisce grazie all’ingresso del sax di Fabio Tiralongo, della lyra greca di Chrysanthi Gkika e dell’oud di Mahmoud Hamad. Ci sono brani nuovi chiaramente scritti apposta anche per mettere in risalto questi nuovi musicisti. E se la matrice di base è sempre quella mediterranea e orientale, l’ingresso di Fabio Tiralongo, che è un ottimo jazzista, darà spazio anche all’improvvisazione. I nostri sono brani lunghi che possono durare anche una decina di minuti».
Entro fine anno i brani in repertorio della Mediokestra arriveranno a sedici e Privitera non esclude che per il prossimo anno si possa pensare a registrare qualcosa. Intanto la coproduzione fra Darshan e Algos del progetto porterà certamente l’Alkantara Mediorkestra a suonare a fine anno al Monk Jazz Club di Catania. «Al Monk suonerà con noi il sassofonista argentino Javier Girotto e sto già lavorando agli arrangiamenti di questi brani» conclude Privitera.
L’Alkantara MediOrkestra presenta una miscela armoniosa di strumenti provenienti da diverse tradizioni culturali. Gli strumenti spaziano dal marranzano siciliano all’oud arabo, e comprendono strumenti a fiato come il douduk armeno, il corno di capra e il ney arabo, arricchiti dal suggestivo charango cileno. L’ensemble comprende anche una piccola sezione d’archi di contrabbasso, violoncello e violino, oltre al bodhràn irlandese e al tabla indiano, lo strumento a percussione principale nella musica classica indiana.
Il repertorio del progetto è una fusione di composizioni provenienti da classici di diverse tradizioni musicali che spaziano tra Oriente e Occidente. Questa selezione è completata da pezzi originali creati ed arrangiati dall’orchestra, che insieme mirano a costruire un arazzo sonoro che ricorda il Mediterraneo, regione storicamente riconosciuta come la culla di una civiltà millenaria. L’Alkantara MediOrkestra pertanto testimonia la ricca diversità del nostro patrimonio musicale, unendo musicisti oltre i confini nazionali per creare un’esperienza musicale trascendente che rende omaggio alle comuni radici culturali del Mediterraneo.
Il suono distintivo dell’Alkantara MediOrkestra però è il prodotto di arrangiamenti meticolosi che fondono abilmente una confluenza di forti tradizioni folcloristiche e jazzistiche. L’impegno dell’ensemble per ricreare una evidente diversità musicale si evidenzia nella fusione di questi elementi tradizionali con espressioni contemporanee, influenzate appunto della world music e la natura improvvisativa del jazz. Questo approccio creativo riflette un’incrollabile determinazione nell’esplorare iniziative crossover, abbracciando nuovi strumenti, suoni e prospettive, dando vita a un parchwork musicale che trascende i confini culturali. Questa interazione dinamica di motivi culturali si traduce in un suono che è allo stesso tempo senza tempo e attuale, colmando il divario tra tradizione e innovazione.
Lo spirito improvvisativo del jazz infonde alla produzione dell’Alkantara MediOrkestra un elemento di spontaneità e creatività. I musicisti si cimentano in un’improvvisazione fluida e organica, che consente un dialogo in tempo reale tra strumenti e interpreti. Questo approccio ispirato al jazz non solo aggiunge un senso di imprevedibilità alla musica, ma favorisce anche una sinergia unica tra i membri dell’ensemble, creando un’esperienza di ascolto coinvolgente e immersiva.
Biglietti: € 8, ridotto € 5 per i ragazzi e soci Balfolk. Gam Galleria d’arte moderna: via Transito 58 Catania. Informazioni: https://www.alkantarafest.it Infoline/WhatsApp: + 39 345.5206150. Entrando nella community su WhatsApp si trovano info e aggiornamenti su concerti e eventi musicali, novità, o offerte speciali e biglietti o servizi utili come car sharing.
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