TEATRO/MUSICA: Santa Teresa Riva, Francesca Incudine con “Radica” in scena domenica 21 dicembre al Nuovo Teatro Val d’Agrò

Santa Teresa Riva (ME) – Tra folk e pop d’autore, Francesca Incudine e la sua band saranno di scena con Ràdica domenica 21 dicembre, alle ore 18.30, a Santa Teresa Riva (Messina), per la stagione 2025/26 del Nuovo Teatro Val d’Agrò diretta da Cettina Sciacca.

Pubblicato a ottobre 2025 con “Moonlight records”, l’album Ràdica è l’ultima fatica discografica della cantante ennese, arrangiato da Manfredi Tumminello, Raffaele Pullara e Salvo Compagno con lei sul palco: rispettivamente chitarra e voce; mandolino, violino, fisarmonica e voce; percussioni. Tredici brani in scaletta per un album dal sapore autobiografico che vede protagonista le donne e che rievoca episodi realmente vissuti oppure immaginati dall’autrice. Il titolo parla di radici (ràdica, in siciliano). Il senso del progetto artistico lo spiega la stessa Incudine: “Come le radici che si fanno strada in silenzio e nel nascondimento, così – spiega Francesca Incudine – nasce questo disco che parla di storie apparentemente distanti tra loro, che si cercano e si intrecciano nelle profondità. Radica – aggiunge – è la parola siciliana per dire radice, ma anche nel più stretto senso letterale, quell’escrescenza nodosa sul tronco o sui rami che si forma in seguito a uno stress dell’albero, a sua protezione dalle aggressioni esterne”

Biglietti al botteghino, intero 20 euro, ridotto 15 euro (under 18 anni). Prenotazioni: tel. 339.2727905 o scrivendo a cettinasciacca@alice.it;

La stagione 2025/26 del Nuovo Teatro Val d’Agrò è prodotta da Sikilia con il sostegno del Comune di Santa Teresa Riva e in collaborazione con Rete Latitudini e FITA.

GLI SPETTACOLI 2026 DEL NUOVO TEATRO VAL D’AGRO’

L’anno nuovo inizierà con “Fuori copione”, testo originale di Francesca Ferro che l’11 gennaio 2026 dà corpo a una commedia surreale e comica. Il 28 febbraio la scena è di Agnese Fallongo (autrice) e Tiziano Caputo con “Letizia va alla guerra”, il racconto tragicomico di tre donne fra due guerre mondiali ognuna legata alle sue origini del nord, centro e sud Italia (Veneto, Lazio e Sicilia); domenica 22 marzo spazio alla letteratura con l’omaggio a un romanzo cult del Novecento, 1984 di George Orwell del quale “Stanza 101 – Cosa resta di 1984” propone una scrittura scenica metateatrale con tre protagonisti: Winston, O’Brien e Julia con gli attori Orazio Berenato, Gabriele Casablanca e Chiara Trimarchi.

Il 12 aprile monologo di Vincenzo Ricca, diretto da Nicola Alberto Orofino, per “Cirasedda non abita più qui”, drammaturgia di Roberta Amato e Alice Sgroi che esplora i sentimenti di un bambino dall’infanzia solitaria all’ombra di una madre sempre assente (eppure amatissima). Il 10 maggio Rosario Minardi, con un testo adattato in dialetto ragusano, sarà “Libero Amleto”, interpretazione sperimentale della tragedia di Shakespeare tra danza e teatro. Ancora il drammaturgo inglese è oggetto e pretesto narrativo per un mattatore come Sergio Vespertino che con “Essere o non essere Shakespeare”, il 24 maggio, attraversa i capolavori e i segreti della vita dello scrittore con ironia e quella verve istrionica che gli è propria.