
Quando inizia davvero una guerra? È questa la domanda che muove The Book of the New Words, progetto teatrale a cura di Simone Corso e Jovana Malinarić che si snoda come un viaggio fisico e poetico tra Italia, Bosnia, Siria e Croazia, alla ricerca di una risposta che forse non esiste. Tracce di guerra sembrano disseminate ovunque: nei gesti quotidiani, nelle parole, negli sguardi. Si parte allora per incontrare chi quella guerra l’ha vissuta, provando a decifrarne il linguaggio, o forse a inventarne uno nuovo.
Il progetto nasce dal testo teatrale Il libro delle parole nuove di Simone Corso, premiato con una segnalazione al Premio Hystrio Scritture di Scena – RomaEuropa 2022, con questa motivazione:
“La scrittura di Simone Corso ha quella giusta attenzione ai dettagli del racconto tipica dei narratori […] cerca un nuovo modo di raccontare la guerra, sorprendendo per la capacità di non aver paura di descrivere la violenza dell’essere umano sui suoi simili attraverso una modalità fantasiosa e precisa.”
Dalla parola scritta alla scena, The Book of the New Words prende vita grazie al progetto di ricerca artistica also.known.as., fondato dallo stesso Corso insieme alla dramaturg e ricercatrice Jovana Malinarić, con la partecipazione dell’autore, regista e attore siriano Wael Kadour. Il cast è composto da performer provenienti da Italia, Bosnia, Siria e Croazia, e i cinque personaggi parlano in italiano, bosniaco, arabo e croato, dando voce a un reenactment di storie vere, ricordi e testimonianze raccolte sul campo.
La genesi di The Book of the New Words è il risultato di un processo creativo articolato, che ha preso forma attraverso diverse residenze artistiche internazionali. Il primo passo è stato compiuto a Trieste, al Teatro La Contrada, nel settembre 2023, dove il gruppo ha avviato l’elaborazione della versione multilingue della pièce e ne ha presentato una prima forma in veste di conferenza-spettacolo.
Successivamente, nel giugno 2024, il progetto si è spostato a Sarajevo, ospitato dal SARTR – Sarajevo War Theatre. Questa tappa è stata resa possibile grazie al sostegno del bando Movin’Up Performing Arts 2023/24 e ha visto il coinvolgimento di Selma Alispahić, attrice bosniaca tra le fondatrici dello stesso teatro durante gli anni del conflitto. Il lavoro svolto in Bosnia ha rappresentato un momento centrale nell’intreccio tra memoria storica e costruzione scenica.
L’estate dello stesso anno ha portato una nuova fase in Sicilia, grazie al supporto della call Culture Moves Europe della Commissione Europea. In questa occasione si è unita al team anche la dramaturg greca Liza Kardami, specializzata nel lavoro sul corpo e sul movimento, contribuendo ad arricchire ulteriormente il dispositivo scenico.
Nel 2025 il progetto approderà infine a Zagabria, dove è stato selezionato dal bando Movin’Up Performing Arts 2024/2025 per una nuova residenza presso Yelo Production. Qui, in collaborazione con il team croato, si lavorerà allo sviluppo di un innovativo apparato tecnologico che renderà i sovratitoli parte integrante della drammaturgia. Non più semplici strumenti di traduzione, ma veri e propri elementi narrativi: frasi in più lingue che si trasformano, si sovrappongono, si contaminano, rivelando pensieri interiori e nuove prospettive di senso.
The Book of the New Words è un’opera sul linguaggio e sull’impossibilità, spesso, di raccontare l’indicibile. Ma è anche un’opera che prova, nonostante tutto, a trovare parole nuove per dire l’umanità.
Perché forse – come si legge nel testo – “nessuna lingua del mondo può raccontare qualcosa che ancora non esiste”.