PREMIO LETTERARIO IN MEMORIA DI DON “MECO” RICCA: OLTRE 800 I TESTI IN CONCORSO. LA PREMIAZIONE IL 16 MAGGIO

Sono oltre ottocento – tra poesie, racconti e saggi brevi – gli elaborati giunti alla segreteria della prima edizione del Premio letterario “Meco” in memoria di don Domenico Ricca, il sacerdote salesiano e storico cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti scomparso nel marzo dello scorso anno.
“Contributi – spiegano dal Forum Terzo Settore del Piemonte, che ha promosso il concorso letterario insieme ai Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, in collaborazione con il settimanale diocesano  La Voce e Il Tempo e il patrocinio della Città di Torino e del Consiglio regionale del Piemonte – sono arrivati da tutta Italia e da persone di ogni età. L’autore più anziano è nato nel 1938, il più giovane del 2012 e, come ad esempio è accaduto alla casa circondariale di Biella, i detenuti che hanno frequentato un corso di scrittura creativa hanno poi pensato di mettere in pratica quanto appreso, decidendo di partecipare al Premio ‘Meco’. Un segno questo – aggiungono dal Forum – che quando il lavoro degli operatori negli istituti di pena è svolto con sensibilità e attenzione, i risultati positivi non tardano ad arrivare proprio attraverso le attività finalizzate alla cura e alla rieducazione dei ristretti”.
Elaborati sono stati inviati anche da un gruppo di giovani reclusi al Ferrante Aporti, ai quali è riservata una sezione del Premio (le altre categorie sono Giovani e Adulti, dai 19 anni in su, Adolescenti, dai 14 fino ai 18 anni, e due premi speciali destinati a persone con disabilità). I ragazzi del Ferrante Aporti sono stati coinvolti nell’iniziativa “grazie all’impegno dei nostri insegnanti – come evidenzia don Silvano Oni, il salesiano oggi cappellano dell’istituto di pena minorile torinese – che hanno spiegato e fatto comprendere loro il senso del concorso letterario e raccontato la figura di don Meco, un uomo che i docenti hanno personalmente conosciuto, condividendo la dedizione verso i giovani più fragili”.
La giuria del Premio “Meco” – presieduta dalla giornalista Marina Lomunno e di cui fanno parte gli scrittori Margherita Oggero e Younis Tawfik, l’ex magistrato Ennio TomaselliClaudio Sarzotti, docente di sociologia e direttore della rivista Antigone, la garante dei detenuti della Città di Torino, Monica Cristina Gallo, ed esperti di educazione e scienze sociali – è già al lavoro da qualche settimana per esaminare gli elaboratori.
La premiazione avverrà il 16 maggio al Salone del Libro di Torino (alle ore 18, nel corso di un incontro ospitato nello spazio della Città di Torino). In quell’occasione sarà anche presentata una pubblicazione che raccoglie i migliori elaborati del concorso letterario. Il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto alla Comunità Harambée di Casale Monferrato, che accoglie e sostiene minori fragili e dove don Domenico era di casa.
A proposito di appuntamenti dedicati alla giustizia minorile, nell’ambito della seconda edizione del ciclo di conferenze sui temi del carcere curato dall’Opera Barolo in collaborazione con il settimanale La Voce e Il Tempo, il 6 giugno alle ore 17, Palazzo Barolo (via delle Orfane 7, Torino), ospiterà l’incontro “Carcere minorile e decreto Caivano. Punire o rieducare? Le nuove misure tra inasprimento delle pene e crisi dei percorsi riabilitativi”, organizzato con il Forum Terzo Settore del Piemonte, i Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta e l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Sarà un’occasione per ricordare l’opera del salesiano don “Meco” Ricca e riflettere sulle opportunità di reinserimento sociale offerte ai minori ristretti, sul ruolo delle realtà del Terzo settore e sulla trattazione dell’argomento da parte dei media.