
Lampedus’amore si avvia alla conclusione con ancora negli occhi l’esibizione di Mario Biondi e Mario Incudine, i due artisti che hanno incantato ieri sera il pubblico presente con la loro musica coinvolgente. Domani mattina alle note si sostituiranno le parole. Parole vitali, però, perché si parlerà di disinformazione. Un fenomeno che, con l’espansione dei mezzi di comunicazione e l’influenza della tecnologica, ha assunto nuove dimensioni, spesso minacciando le democrazie liberali. Da qui l’importanza di norme deontologiche e regole europee che garantiscano trasparenza, pluralismo e tutela della libertà di espressione.
L’argomento sarà, infatti, al centro dell’incontro dal titolo “Il mondo al bivio tra guerre, migrazioni e l’espansione degli algoritmi che minacciano di manipolare l’informazione”, che aprirà (Aeroporto di Lampedusa, ore 10) l’ultima giornata di Lampedus’amore – Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano, e al quale parteciperanno parlamentari europei e rappresentanti in Italia della Commissione europea, dell’Ordine de giornalisti e della Federazione nazionale della Stampa.
Come da tradizione, la serata finale metterà al centro la cerimonia di premiazione (piazza Castello, 21.30) con la consegna dei riconoscimenti che quest’anno sono stati assegnati a Jenna Vehviläinen (YLE – Radio TV finlandese) per la stampa estera, Asmae Dachan (L’Espresso) per la stampa cartacea nazionale, Davide Demichelis e Alessandro Rocca (Geo – Rai 3) per la tv nazionale e Gabriele Ragnini (Sportweek) per la categoria Under 30. Riconoscimenti andranno anche alle eccellenze lampedusane e agli studenti che hanno preso parte al corso di formazione giornalistica; premi speciali riceveranno pure ActionAid “per l’impegno quotidiano contro le disuguaglianze e le ingiustizie nel mondo” e l’azienda Fiasconaro di Castelbuono “diventata un brand d’eccellenza internazionale, nel segno della solidarietà e della tradizione”. Ospiti della serata finale – condotta da Salvo La Rosa e Elvira Terranova – saranno Diego Bianchi, conduttore del programma Propaganda Live su La7, il comico Marco Manera e Tony Canto: “Nel nome, “Lampedus’Amore”, c’è già tutto”, spiega il cantautore messinese. “Lampedusa, per me, rappresenta l’inizio e la fine di ogni cosa.
È da qui che è partito il mio percorso ed è qui che ritorna: un viaggio fatto di amore, di incontri significativi – come quello con Filippo Mulè e la sua squadra – e con tutte le persone straordinarie che rendono quest’isola così speciale. Ho avuto l’onore di aprire questa manifestazione dieci anni fa, in ricordo di Cristiano Matano, e oggi, a distanza di un decennio, sono ancora qui con una canzone che parla proprio di Lampedusa e dell’amore che questa terra riesce a trasmettere, in ogni suo angolo. C’è un’energia che si espande, che coinvolge, che unisce. Tutto è fluido, vibrante, pieno di umanità. Tornare a Lampedusa mi riempie di gioia: è un’occasione per rappresentare, anche attraverso la musica, un sentimento di profonda gratitudine verso l’isola, i suoi abitanti e tutte le persone che ogni giorno si impegnano per l’accoglienza, la solidarietà e la dignità dell’essere umano”.