
E’ un’edizione scoppiettante questa 2025 di “Jazz in vigna” – la rassegna open air organizzata nella Tenuta San Michele di Santa Venerina, agriturismo etneo delle cantine Murgo, dall’associazione culturale Algos, che gestisce il Monk Jazz Club di Catania. Dopo Fabrizio Bosso con Luciano Biondini e Rita Botto, la rassegna, sabato 19 luglio, alle 20.30, ha in calendario sul palcoscenico tra le vigne e l’Etna un altro appuntamento da non perdere: “On Etna”, concerto di all-Sicily-stars con i fratelli gemelli iblei Cutello – il sassofonista Giovanni ed il trombettista Matteo -, accompagnati da Salvatore Bonafede al pianoforte, Nello Toscano al contrabbasso e Mimmo Cafiero alla batteria.
Dino Rubino, direttore artistico del Monk Jazz Club e di “Jazz in vigna”: «Li abbiamo visti in tv ospiti di Stefano Bollani in “Via dei matti n. 0”. Siamo felici di avere a “Jazz in vigna” i due talentuosi fratelli di Chiaramonte Gulfi che, dopo aver approfondito gli studi al Berklee College of Music di Boston, sono avviati ad una grande carriera internazionale. Ci sembrava una buona occasione per averli da noi affiancati da una grande ritmica siciliana».
Sembrava un favola quella raccontata lo scorso anno dal sassofonista Stefano Di Battista (che sarà a “Jazz in vigna” il prossimo 26 luglio), dal palcoscenico del famoso festival jazz della calabra Rocella Jonica. Di Battista, leader del sestetto “Stefano Di Battista Quartet & Cutello Bros New Generation”, ha parlato a lungo dei fratelli gemelli Cutello sottolineando che i due sono nati musicalmente a Roccella Jonica e raccontando che i due talentuosi fratelli, già a cinque anni, frequentavano i concerti del Teatro al Castello al seguito di papà Gaetano e mamma Giovanna. Papà Gaetano, suonatore di fisarmonica e ammiratore di Richard Galliano, è stato il vero motore dei futuri musicisti: «Speravamo si addormentassero durante i concerti – è sempre solito raccontare – ma non si perdevano una nota…». I due gemelli del jazz, oggi 26enni, hanno più volte sottolineato il ruolo fondamentale del padre: «La nostra passione per il jazz è stata trasmessa da nostro padre, che suonava la fisarmonica quando aveva la nostra età. Noi da bambini giocavamo in salotto ascoltando musica. Questo è stato fondamentale per la nostra crescita e per lo sviluppo soprattutto di una dote naturale che è quella dell’orecchio. Da bambini nostro padre ci portava sempre ai festival jazz, soprattutto a Roccella Jonica. Da lì abbiamo cominciato a suonare e la prima cosa che fai in Sicilia è iscriverti alla banda del paese».
Classe 1998, dopo il noto precoce exploit di Francesco Cafiso, Giovanni e Matteo Cutello sono stati un nuovo orgoglio ibleo che ha saputo conquistare i palcoscenici più importanti del mondo, portando con sé talento, disciplina e una passione bruciante per il jazz. Giovanni e Matteo hanno iniziato lo studio della musica all’età di 7 anni e sono stati presto scoperti da un mostro sacro del jazz come Enrico Rava, che li ha segnalati tra i maggiori talenti emergenti in Italia. A undici anni hanno suonato nel leggendario jazz club Porgy & Bess di Vienna, su invito di Mathias Ruegg, direttore della Vienna Art Orchestra. Due anni dopo, nel 2014, è stato il pianista messinese Giovanni Mazzarino a volerli a New York per esibirsi all’Istituto di Cultura Italiana e nei più celebri jazz club della Grande Mela.
Nel 2015 è uscito il loro primo disco “Kick Off”, con la partecipazione di Gegè Telesforo, che resterà un riferimento costante nel loro percorso artistico e che li ha voluti nel progetto Big Mama Legacy, dedicato al blues. Nel 2015 hanno vinto il Premio Internazionale Massimo Urbani ed hanno partecipato ai seminari estivi di Umbria Jazz dove hanno vinto la borsa di studio per le Five Weeks al Berklee College of Music di Boston, dove poi a seguito di audizione, hanno vinto la borsa di studio Full Tuition che ha consentito loro di frequentare dal 2017 un corso di laurea – al seguito di maestri come Joe Lovano, Danilo Perez, John Patitucci, Terri Lyne Carrington e altri, finché nel 2021 hanno conseguito la laurea in “Jazz Composition and Film Scoring”.
Nel 2020 esce, edito da Abeat Records, il disco “We kids Quintet” con Stefano Bagnoli, Giuseppe Vitale e Stefano Zambon. Hanno suonato al Panama Jazz Festival, al Dominican Republic Jazz Festival, in Italia hanno suonato con Renzo Arbore che li ha definiti il futuro del jazz. Hanno suonato nei dischi di Mario Biondi e Stefano Di Battista e con quest’ultimo, nel novembre 2023, hanno suonato al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E nel loro futuro i due gemelli siciliani del jazz cosa vedono? «Una delle nostre missioni per il futuro – hanno dichiarato in un’intervista – è sicuramente quella di oltre suonare, di scrivere musica e perché no scrivere musica anche per il cinema».
Ogni appuntamento di “Jazz in vigna” è ricco di musica a partire dalle ore 19 con l’Aperi-Dj set a cura di Cuperose, il progetto del musicista e produttore Andrea Privitera, seguito alle 20.30 dal concerto dell’artista principale sul palco centrale davanti le vigne, e, dalle 22.30, dal live degli studenti delle classi jazz del Conservatorio Bellini di Catania. Il 19 luglio suonerà il trio Odd Intentions formato da Jessica La Mantia alla voce, Giuseppe Furnari alla chitarra e Gabriele Santangelo al pianoforte.
La rassegna “Jazz in vigna” prosegue mercoledì 25 luglio con il quintetto del vibrafonista americano Peter Schlamb, accompagnato da Harmon Mehari alla tromba, Alessandro Lanzoni al pianoforte, Luca Fattorini al contrabbasso e da Zac Morrow alla batteria.
Biglietto “On Etna”: € 27, prevendita on line su https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/etna Info e prenotazioni alla mail prenotazioni@monkjazzclub.it, telefono 375 524 9597. Sul web www.monkjazzclub.it. Orario concerti: h 20.30.