Incontro con Raffaella Corcione Sandoval al Padiglione Grenada nella 59.Biennale di Venezia Arte

Il primo ottobre alle ore 17 si svolgerà presso il Padiglione Nazionale Grenada alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia la presentazione dell’artista Raffaella Corcione Sandoval di Identity Collective. L’evento, inserito all’interno della tematica espositiva di più ampio respiro “An Unknown that does not terrify” si concentrerà ad indagare l’ultima produzione della pittrice e scultrice che per l’occasione presenterà il suo recente lavoro A.C. Vaso di Pandora D.C.

L’opera in questione, interamente ricca di simbolismi,  affonda le radici nella favola greca, egiziana e orientale, calando i personaggi all’interno dei tempi odierni “rappresentazione trasfigurata delle plurime realtà che vivono contemporaneamente in ogni individuo, nascoste dall’apparenza effimera delle membra” laddove nell’incontro con l’altro rinverdiscono le infinite possibilità di reciprocità.

A tal proposito chiaro è il riferimento all’intellettuale Édouard Glissant, da cui parte tutta la rassegna del padiglione, specie nel modo in cui egli sviluppa proprio la “Poetica della Relazione”. Da qui il “diritto all’opacità” rivendicato dal filosofo della Martinica che si basa su una “singolarità non riducibile” ad un autismo identitario ma impostata sulla relazione con l’Altro.

BIOGRAFIA SULL’ARTISTA

Raffaella Corcione Sandoval è artista e anche scrittrice con un trascorso ricco di avventura. Parte nel 1957 da Caracas, luogo d’origine,  martoriato dalla rivoluzione, fino a trovare stabilità in suolo italiano a fianco al padre Antonio Corcione, ex-presidente della Società Sportiva Calcio Napoli ai tempi di Omar Sivori, l’artista debutta poi a Napoli presso il “Circolo della Stampa” nel 1974-5. Da allora il suo impegno nell’Arte è stato inarrestabile. Annovera numerosissime mostre in Italia e all’Estero presso Gallerie  e Musei tra cui la grande mostra collettiva “ Il Velo “ al Filatoio di Caraglio (Torino) 2016/17  con la sua scultura “Sindone Partenopea”  in calco e tessuto cristallizzato, tecnica di sua invenzione, accanto ai più grandi nomi dell’arte di tutti i tempi.  Le sue opere fanno parte di  collezioni private e Museali.  Molti sono i premi e i riconoscimenti ricevuti. Ampiamente storicizzata in cataloghi e pubblicazioni del settore, ha in programma per il prossimo anno un’importante antologica. Perenne ricercatrice e sperimentatrice di diverse realtà e forme d’arte, dalla grafica pubblicitaria alla pittura fino alla scultura ha dedicato la sua vita e la sua espressione artistica alla ricerca del Sè attraverso un ricco percorso spirituale e approfonditi studi sulla semiotica dell’arte. Questa sua ricerca è stata facilitata da una conoscenza teologica derivata dalla frequentazione del triennio di specializzazione presso la Pontificia Facoltà Teologica di Napoli, unitamente ad innumerevoli viaggi in India che le hanno consentito l’approfondimento del pensiero filosofico orientale buddista e induista.