In uscita “Febronia è passata di qui”, la nuova opera di Francesco Saporito. Un inno alla vita scritto da un uomo malato di SLA che comunica attraverso i movimenti degli occhi

Lo scrittore Francesco Saporito torna in libreria dal 7 novembre con “Febronia è passata di qui”, pubblicata dalla casa editrice siciliana Apalós fondata a Siracusa nel 2023.

L’opera è un affresco emotivo e vivido della vita in una Sicilia che “ti appiccica addosso come l’unico ringhiotto”. La narrazione si sviluppa attorno al protagonista e al suo ambiente, popolato da personaggi indimenticabili. Tra questi spicca Febronia, la vicina di casa la cui morte in giovane età affligge l’autore, e la cui memoria dà il titolo all’opera.

«Con l’uscita di “Febronia è passata di qui”, Apalós è orgogliosa di presentare non solo un libro, ma un vero atto di resilienza e amore per la vita – hanno spiegato gli editori Silvio Aparo e Rossella Rapisarda.

L’autore, Francesco Saporito, ci dimostra che la vera voce è quella dell’anima, narrando una storia autobiografica gioiosa, arguta e profondamente poetica, comunicando con la forza inarrestabile dei suoi occhi.

Questo non è un racconto sulla malattia, ma un’esplorazione intensa dell’animo siciliano, un affresco di vita di paese tra ricordi d’infanzia, figure indimenticabili come Tano e riflessioni che, con gentilezza e ironia, toccano il senso dell’esistenza. 

Dalla penna (o meglio, dallo sguardo) di Saporito, introdotto dalla magnifica prefazione di Simonetta Agnello Hornby, emerge un messaggio di speranza universale: anche di fronte alle prove più dure, la memoria, la fede e l’accettazione possono illuminare la nostra percezione del mondo.

“Febronia è passata di qui” è una freccia nel cuore del tempo che Apalós, in quanto editore siciliano, è onorata di portare in tutte le librerie italiane. Un libro che resta dentro, toccando corde profonde e lasciando al lettore una preziosa eredità di serenità e autenticità.»

Il racconto è intriso di dettagli tipici della cultura siciliana, dai sapori (come il “salmoriglio d’estate e le melanzane a pagoda”) alle scene quotidiane, come la signora del terzo piano che ogni martedì dopo Pasqua lega le carte luccicanti delle uova alla ringhiera del balcone.

L’opera spazia tra ricordi giovanili, esami di maturità e profonde riflessioni sull’esistenza, la morte e l’attesa, con richiami a figure chiave della letteratura e del pensiero come Gramsci, Dante, e Leopardi.

Un romanzo di formazione e di memoria, dove il passato e i suoi fantasmi sono presenti in ogni angolo. Una storia che sa di infanzia, di sudore, di lutto, di resistenza.