GRANDE SUCCESSO PER LE PRIME DUE SERATE DI ZABUT, FESTIVAL DEL CORTO D’ANIMAZIONE

Finalmente un ritorno alla vita pienamente vissuta. Trascorsi due anni nei quali Zabut, il Festival Internazionale dedicato al cortometraggio d’animazione, ha risentito come la maggior parte degli eventi culturali delle restrizioni a causa della pandemia, mantenendo nonostante tutto l’impegno con gli appassionati e per l’edizione del 2022 è tornato ad essere libero di essere fruito. Questa è stata anche la percezione degli organizzatori del seguitissimo evento, Cinzia Bongiorno Nello Calabrò Carmelo Casale Caterina Limardo Antonello Mantarro Stefania Pasquale Cristina Totaro, che hanno dichiarato:

«Questo rientro alla normalità ci sembra essere un “Ritorno al futuro”, per citare i “classici”, e ricordare un grande regista come Zemeckis che con il mondo dell’animazione ha sempre avuto rapporti intensi e proficui».

La settima edizione di Zabut, con in programma 27 cortometraggi provenienti da 17 nazioni e con la new entry della Palestina, ha ufficialmente alzato il sipario il 28 luglio e ieri sera, 29 luglio, ha riconfermato il gradimento della prima serata.

Sempre gli organizzatori hanno tenuto a precisare: «A conferma di un interesse sempre presente nelle selezioni del festival, quest’anno su 27 corti ben 11 sono opere prime e/o di studenti di scuole di cinema. In quest’ottica anche l’ormai consolidato rapporto con la “Scuola del Fumetto e dell’Animazione di Palermo” (due suoi allievi, Sara Sottocorniola e Danilo Vultaggio, saranno nostri ospiti) sottolinea l’importanza che il festival sempre di più dà alle nuove generazioni di autori».

Infatti, nella serata inaugurale del 28 luglio, a Santa Teresa di Riva, presso il parco Unità d’Italia-Villa Crisafulli – Ragno, ha preso il via la settima edizione di Zabut.

A tenere a battesimo la prima serata, è stato il sindaco di Santa Teresa Danilo Lo Giudice, il quale ha sottolineato che «il festival è una realtà ben consolidata, non solo nel territorio», e alla richiesta di fare un bilancio consuntivo o previsionale ha preferito farne uno previsionale «auspicando ancora almeno altri tre anni (il non plus ultra sarebbe almeno 5) di collaborazione con la sua amministrazione comunale».

Zabut il festival ha di nuovo confermato ampiamente il rapporto di attenzione e sostegno con il suo pubblico di aficionados. Pienone di spettatori, dunque, nell’incantevole scenario di Villa Ragno, dove sono stati proiettati i primi nove cortometraggi, dei ventisette in concorso, che andranno a contendersi il «Premio Zabut 2022» come miglior corto e il premio alla migliore colonna sonora originale.

Durante la prima serata, il pubblico ha avuto modo di conoscere il primo dei giurati, il montatore Cristiano Travaglioli, che oltre a raccontare del suo rapporto di collaborazione con Paolo Sorrentino del quale ha curato il montaggio di tutti i film, da “Il Divo” fino all’ultimo “È stata la mano di dio”, ha anticipato, per la gioia di qualche fan tra il pubblico, che il suo lavoro più recente è stato il montaggio per la serie tv “Boris” che andrà in onda a ottobre.

Anche la seconda serata del festival, che si è svolta ieri 29 luglio, ha ripetuto il successo di pubblico della prima. Oltre agli altri nove corti in concorso, selezionati dallo staff del festival, gli appassionati hanno avuto il piacere di conoscere Elena Chiesa, videopittrice, videopoetessa e videodesigner, anche lei tra i giurati di questa settima edizione. L’artista ha raccontato della sua tecnica “melting pixel animation”, che si basa sulla continua metamorfosi dell’immagine, mostrandone un esempio attraverso due videopoesie, suo anche il testo, che rappresentano esperienze del suo vissuto personale a volte molto doloroso.

Durante la serata di oggi, sabato 30 luglio, saranno proiettati gli ultimi nove corti e sarà presentato il giurato Eric Rittatore, esperto di animazione e blogger, noto col nome di Gatto Zeneise.

Zabut vi aspetta anche stasera, a Santa Teresa nel parco di Villa Ragno, start alle 21:30 con ingresso libero, e i suoi organizzatori tengono a ricordarvi la battuta finale di “Ritorno al futuro”: «Strade? Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade».

Buona immaginazione e fantasia a Tutti!