
Carlo Morriello, docente di lettere napoletano di nascita e trevigiano di adozione, arriva in libreria con il romanzo d’esordio Oltre l’ombra dei colori in uscita dal 17 aprile con la casa editrice Bookabook.
Già autore di racconti in passato, Morriello ha impiegato tre anni nella stesura di questa storia a tema artistico/psicologico ambientata nella Napoli di fine Ottocento e incentrata sulla figura di Michele Castaldo, giovane pittore in cerca di una svolta nella sua carriera la cui identità viene messa in discussione nel corso della narrazione proprio attraverso alcune opere pittoriche che sarà chiamato a realizzare.
L’artista ha da poco perso sua madre quando gli viene affidato un prestigioso incarico: realizzare un affresco nel monastero di Santa Chiara in sole tre settimane. Questa commissione segnerà l’inizio di una serie di eventi inaspettati, tra superstizioni su artisti che hanno perso il senno e intrighi che superano ogni sua immaginazione.
Le sue certezze iniziano a sgretolarsi quando un’ombra del passato riemerge, rivelando una verità sconvolgente. Ad accompagnarlo in questa ricerca ci saranno le persone a lui più care, che sembrano conoscere aspetti della sua vita di cui lui stesso non ha mai sospettato.
Inoltre, un amore del passato, e mai del tutto risolto, riaffiorerà in tutta la sua intensità permettendo al protagonista non solo di riannodare i tanti eventi e dare loro un senso, ma anche di superare quella barriera che separa la vita dalla morte.
“Avevo da sempre desiderato scrivere un romanzo ambientato nella ‘mia’ Napoli e che potesse, altresì, affrontare un tema a me caro: scoprire la propria natura, la propria realtà interiore e, pur tra mille difficoltà, perseguire i propri sogni e progetti da realizzare – ha confessato Carlo Morriello.
Negli anni avevo dato vita a diversi progetti narrativi utilizzando tutti questi ‘ingredienti’. Nel mio studio ci sono infatti romanzi abbozzati, altri addirittura finiti, ma nessuno mi soddisfaceva. Mancava qualcosa, mancava un filo conduttore, mancavano forse degli ingredienti: l’anima e la vita.
Ero arrivato al punto di abbandonare tutto, quando una sera, non ricordo di preciso cosa stessi facendo, affiorò in me l’immagine di un personaggio. Non riuscivo a vederlo in volto, sembrava il personaggio di un’altra epoca, lontana e vicina al tempo stesso, e sembrava intento a correre lungo una tromba di scale. Riuscivo a intravederne appena l’abito nero che quasi svolazzava alle sue spalle.
Ho dovuto scavare tanto dentro di me per afferrare letteralmente il significato di quell’immagine e alla fine mi ha ispirato uno dei personaggi principali del romanzo. Sembra strano, ma la storia è andata in un primo tempo costruendosi intorno a un personaggio che non era il protagonista; tuttavia, mi ha poi ‘rivelato’ il protagonista, l’obiettivo di questi, i sogni, i progetti, la sfida che la vita gli poneva davanti e che lo avrebbe ‘portato’ là dove non si sarebbe mai immaginato andare.
Ho qualche volta sentito dire che la vita ha più fantasia di noi: ecco, il protagonista, Michele Castaldo, pittore di professione, cerca di progettare la sua vita e i suoi obiettivi, ma la vita stessa gli mescola le carte e ha per lui in serbo qualcosa che farà saltare il banco di tutti i suoi obiettivi perché altrove, dopo che egli ha preso consapevolezza di sé stesso, c’è qualcos’altro ad attenderlo”.
Il romanzo è un viaggio affascinante nella Napoli misteriosa e coprotagonista, dove sacro e profano si intrecciano tra vicoli e segreti. Al centro, la scoperta di una verità nascosta che può sconvolgere una vita. Un dipinto, una rivelazione e la ricerca di sé stessi guidano la trama fino all’epilogo.