
La premiazione degli studenti del liceo di Lampedusa che hanno partecipato al corso di formazione giornalistica e che hanno realizzato e montato un intero servizio con interviste, e poi lo spettacolo “Penelope vs Ulisse”, una prima nazionale con Viola Graziosi e David Coco, accompagnato dalla solita passione del pubblico presente. Questa, in sintesi, la quarta serata di “Lampedus’Amore”, Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano.
In mattinata l’inaugurazione della toccante installazione di Tony Gentile al Giardino dei Giusti con foto stampate sul legno delle barche dei migranti. Spiega il fotografo: “Questo progetto ha radici lontane. È iniziato nel 2000, prima con una serie di ritratti e si è sviluppato nel tempo, lentamente, attraverso intuizioni che mi hanno portato a un’idea più ampia: stampare quei ritratti su tavole di legno provenienti da imbarcazioni che hanno trasportato migranti fino alle coste siciliane, a Lampedusa e a Porto Empedocle. Le tavole stesse sono un simbolo potente: elementi reali di viaggi spesso drammatici, che diventano parte integrante dell’opera. I ritratti, realizzati oltre vent’anni fa, sono sempre rimasti con me, mai esposti. Questo, dunque, è un dono speciale che faccio a Cristiana e al pubblico. È un progetto in movimento, proprio come lo sono i migranti, e piuttosto complesso, perché servono tempo, passione e una determinazione costante. Ma è proprio la complessità a regalare forza all’installazione”.
Imperdibile domani l’appuntamento all’Archivio Storico (ore 19) con “L’angolo di Zoro”, un atteso incontro con Diego Bianchi, conduttore di “Propaganda Live” su La7. Sempre domani, si continua, come di consueto, in piazza Castello con “Mimì, da Sud a Sud” sulle note di Domenico Modugno, teatro-canzone di e con Mario Incudine e i musicisti Antonio Vasta e Pino Ricosta.
“Lampedusa – commenta Incudine – si conferma ogni volta un luogo speciale, quasi magico. Portare qui lo spettacolo dedicato a Domenico Modugno rappresenta per me un cerchio che si chiude: da otto anni giriamo l’Italia e solo un mese fa l’ho rappresentato a Polignano a Mare, città natale di Modugno. Ora approdiamo a Lampedusa, dove lui è morto: un passaggio dal valore profondamente simbolico per me e fonte di grande emozione. Si tratta di un omaggio non solo alla grandezza dell’artista – e al suo repertorio immenso e iconico – ma anche a un suo lato meno conosciuto: il Modugno che si finse siciliano, che amò profondamente questa terra. Ed è proprio questo Modugno, forse più intimo e autentico, che desidero raccontare. E farlo all’interno di “Lampedus’Amore” rende tutto ancora più significativo”.
Il Premio è patrocinato dal Parlamento Europeo, dalla Regione siciliana, dal Comune di Lampedusa e Linosa, dall’Università Kore di Enna, dalla Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025, dall’Ordine dei Giornalisti, dalla FNSI, da Assostampa Sicilia e Palermo.