Strage di Via D’Amelio: esecuzione di decreti di perquisizione all’interno di luoghi riconducibili all’ex Procuratore della Repubblica di Caltanissetta, Giovanni TINEBRA

Nelle province di Caltanissetta e Catania, su delega di questa Procura della Repubblica nell’ambito di un procedimento penale, iscritto contro ignoti, per i reati di strage e depistaggio commessi in Palermo il 19.7.1992, militari del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri di Caltanissetta hanno eseguito tre perquisizioni all’interno di luoghi riconducibili all’ex Procuratore della Repubblica di Caltanissetta, Giovanni TINEBRA, responsabile della conduzione delle indagini immediatamente successive alla strage di Via D’Amelio.
Dall’analisi delle dichiarazioni rese nel corso degli anni da alcuni collaboratori di giustizia, unita alla contestuale rilettura degli esiti di procedimenti penali anche di altri distretti, sono stati acquisiti una pluralità di elementi che hanno fatto emergere concreti indizi circa la presenza di una loggia massonica coperta nella città di Nicosia (EN), di cui avrebbe fatto parte anche lo stesso Dott. TINEBRA, in servizio presso la Procura della Repubblica di Nicosia ininterrottamente dal 1969 al 1992.
In particolare, nell’ambito della presente indagine hanno assunto rilievo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gioacchino PENNINO il quale, già nel 1998, aveva dichiarato: “….quanto alla nascita del “Terzo Oriente”, ribadisce le precedenti dichiarazioni, specificando come quest’ultima struttura sia sorta sulle ceneri della P2 e come, al pari della P2, si proponesse di affiliare tutti coloro di cui non si poteva rendere manifesta l’appartenenza massonica, al fine di creare un organismo capace di gestire il potere al di sopra dei partiti e del Governo.

A parlargli di tale organizzazione furono principalmente Giuseppe LISOTTA, medico, cugino di Vito CIANCIMINO, nonché Antonino SCHIFAUDO, i quali esplicitamente gli manifestarono la loro appartenenza al “Terzo Oriente”, facendogli alcuni nomi di persone affiliate ed in particolare: (…omissis…), CINA’ Antonino medico di cui ha parlato dettagliatamente in altri verbali, l’imprenditore BUSCEMI ed altre persone”.
Inoltre, nell’ambito di una attività di indagine svolta dalla Procura della Repubblica di Napoli alla fine degli anni ‘90, veniva interrogato il collaboratore di giustizia Angelo SIINO il quale ricostruiva in maniera dettagliata i suoi rapporti con Salvatore SPINELLO, massone già in rapporti con il palermitano Giuseppe MANDALARI condannato per associazione mafiosa, presentatogli da Francesco SALAMONE. Nel ripercorrere i suoi rapporti con Salvatore SPINELLO, il SIINO ricordava che questi si era presentato quale massone intenzionato a creare “una super loggia massonica segreta nella quale potessero confluire esponenti politici di rilievo della imprenditoria e della criminalità organizzala in modo da creare rapporti di reciproca convenienza” e con grande capacità di infiltrazione negli apparati pubblici.
Nel corso dell’indagine della Procura partenopea sopra richiamata si censivano molteplici dialoghi che consentivano di delineare il progetto di Salvatore SPINELLO finalizzato a riunire sotto
la sua “direzione” più logge sparse per il paese; di questa sua iniziativa i cui prodomi erano iniziati molti anni prima discuteva nel corso di una conversazione telefonica con Giuliano DI BERNARDO (Gran Maestro della Loggia Regolare d’Italia) e nell’esporgli i suoi propositi ripercorreva i suoi passati rapporti con MANDALARI Giuseppe; nel prosieguo del medesimo dialogo Salvatore SPINELLO faceva un primo esplicito riferimento alle logge siciliane soffermandosi su quella di Nicosia sottolineando la presenza al suo interno di un “personaggio estremamente in auge ….che é in una posizione di grande rispetto, di grande eh, di grande giurisdizione”.
In altra conversazione, SPINELLO facendo riferimento agli aderenti alla sua obbedienza affermava in una conversazione: “… TINEBRA è dei nostri anche lui, era della loggia di Nicosia …io naturalmente quando vado la, non vado pubblicamente ad abbracciarlo, perché non voglio comprometterlo”.
Inoltre, è stato accertato che Giovanni TINEBRA aveva sicuramente rivestito un ruolo di vertice nel club Kiwanis di Nicosia, organizzazione indicata come vicina alla Massoneria. Una conferma di ciò veniva a più riprese proposta nel corso delle recenti sommarie informazioni esperite nell’ambito del presente procedimento penale e rese da Giuliano DI BERNARDO, già “Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia”. Quest’ultimo, sentito in data 8.11.2024 da questo ufficio, confermava la forte assonanza tra i Club Kiwanis e la massoneria, specificando che il dato poteva divenire più pregnante in dinamiche strettamente locali: “sono a conoscenza del fatto che ci sono stati rapporti molto forti tra i Club Kiwanis e logge massoniche; tra di essi si era venuta a creare una intesa molto forte in diverse regioni in Italia tra cui anche in Sicilia, nel senso che tra gli appartenenti a detti clubs vi erano anche soggetti massoni. Trattasi di rapporti che, pur non incidendo su dinamiche nazionali, nelle dinamiche locali possono avere una grandissima rilevanza”.
Inoltre, la consulente di questo ufficio Piera Amendola ha evidenziato che “Il Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia, Fabio Venzi, sentito dalla Commissione parlamentare antimafia il 24.1.2017, ha sollevato il tema dei rapporti tra massoneria e club come il Kiwanis, il Rotary, il Lions: “una cosa che accade spesso è che gli iscritti alla massoneria alla “libera muratoria”, sono contemporaneamente iscritti ad altre forme associative. Parlo del Rotary, dei Lions, dei Kiwanis. In queste occasioni i massoni di varie obbedienze – ed è l’unico posto dove avviene – si incontrano. Quindi, sarebbe ancora più interessante, secondo me, analizzare queste realtà, perché sono le uniche realtà all’interno delle quali la massoneria irregole e regolare va a incontrarsi. Spesso, quindi, i presentatori incontrano i presentati all’interno del Rotary o del Kiwanis. Molti iscritti alla massoneria ne sono presidenti”.
Dunque, benché l’appartenenza a questi clubs, di per sé, non comporta una automatica appartenenza alla massoneria, spesso i massoni possiedono una doppia iscrizione: alle logge e a tali associazioni. Grazie alla frequentazione di questi clubs sono in grado di stabilire i rapporti con i fratelli che non appartengono alla massoneria regolare in un ambito formalmente legittimo.
Pertanto, anche al fine di lumeggiare il contesto in cui si collocarono l’oramai accertato depistaggio sulla strage di Via D’Amelio e la “sparizione” dell’agenda rossa appartenuta in vita al dott. Paolo Borsellino, sono state disposte le perquisizioni nei luoghi all’epoca nella disponibilità del Dott. TINEBRA.
In relazione a quest’ultimo aspetto è stato acquisito agli atti del procedimento un appunto datato 20.07.92 a firma del dott. Arnaldo La Barbera, rinvenuta negli archivi della Squadra Mobile di Palermo in cui si legge “ in data odierna, alle 12, viene consegnato al dr. Tinebra, uno scatolo in cartone contenente una borsa in pelle ed una agenda appartenenti al Giudice Borsellino”. Detto appunto privo di qualsiasi sottoscrizione per ricevuta di quanto indicato da parte del dott. Tinebra non era mai stato trasmesso a quest’ufficio nell’ambito delle indagini per la strage di via D’Amelio, né il dott. La Barbera ne aveva mai fatto menzione nel corso delle sue escussioni.
Gli specifici accertamenti svolti da quest’ufficio non hanno consentito di verificare che detta consegna sia effettivamente avvenuta nelle mani del dott. Giovanni Tinebra, né che l’agenda in questione fosse effettivamente l’agenda rossa e non altra agenda appartenuta al dott. Borsellino poi
effettivamente rinvenuta. Non può sottacersi che, in ogni caso, tale borsa sarebbe pervenuta nella disponibilità del dott. La Barbera il 19 luglio sera e, secondo la su indicata nota, sarebbe stata consegnata nella tarda mattinata del 20 luglio 92, con la conseguenza che il detto La Barbera avrebbe avuto tutto il tempo di prelevare o estrarre copia della più volte citata agenda rossa.
Nel corso delle perquisizioni è stata acquisita documentazione al vaglio di questa autorità giudiziaria.

Il Procuratore della Repubblica

Salvatore De Luca