
Roma – “Specialisti delle quattroruote” è il nome del gruppo utilizzato da una banda di ladri d’auto su un’app di messaggistica per coordinare le azioni, dalla commissione dei furti allo smistamento dei veicoli rubati, senza farsi scoprire.
Ma proprio l’utilizzo di un’app ha permesso ai poliziotti del VIII distretto Tor Carbone di Roma, di rintracciare e arrestare due ladri in azione nel momento in cui stavano consegnando il “frutto del loro lavoro”. L’accusa nei loro confronti è quella di furto di autovettura in concorso.
Il sistema era semplice. Si eseguiva il furto su commissione e tramite l’app si otteneva l’indirizzo dove lasciare l’auto rubata e dove un complice avrebbe atteso il conducente per essere prelevato e portato via.
Due criminali avevano appena eseguito il furto di un’auto inaspettatamente dotata di un dispositivo satellitare che ne consentiva il monitoraggio in tempo reale. La proprietaria ne aveva segnalato il furto al Numero unico di emergenza 1 1 2 e i poliziotti sono così riusciti a rintracciarla proprio durante la consegna.
Gli agenti sono arrivati subito dopo che la vettura rubata era stata parcheggiata nel luogo segnalato dagli amministratori dell’app e il conducente stava tentando la fuga con il complice che lo stava aspettando.
Nonostante un tentativo di fuga, i due criminali sono stati bloccati. Nelle tasche di uno di loro sono stati trovati 2mila euro in contanti, dei quali l’uomo non ha saputo spiegare la provenienza.
La macchina utilizzata per la fuga, risultata noleggiata, era stata attrezzata con un jammer, un dispositivo elettronico utilizzato dai ladri d’auto per disturbare i segnali per impedire la localizzazione.
Nell’auto c’erano anche una punta frangi vetri, alcuni coltelli, un telecomando artigianale per l’apertura di cancelli elettrici e guanti monouso. Trovati anche occhiali di valore e altri oggetti frutto del saccheggio dell’auto appena rubata.