Reggio Calabria – II Comando Provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per quasi 18 milioni di euro, che rappresenta il valore delle imposte evase in relazione ai proventi illeciti conseguiti dai componenti di un sodalizio criminale dedito all’importazione e al commercio di ingenti quantitativi di cocaina.
Il provvedimento cautelare in argomento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica, costituisce l’esito di una complessa attività d’indagine del Nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria che, prendendo le mosse dalle risultanze investigative raccolte nel corso dell’operazione “EUREKA” (condotta nel 2023 dalla DDA di Reggio Calabria), è riuscita a valorizzare ai fini fiscali gli ingenti guadagni perpetrati dalla suddetta compagine delinquenziale attiva nel narcotraffico internazionale.
L’obiettivo è stato quello di ricostruire e misurare, anche avvalendosi degli elementi informativi emersi nell’operazione “EUREKA” dalle intercettazioni telefoniche intercorse tra gli imputati e dalle correlate conversazioni eseguite con i telefoni criptati, l’effettiva capacità contributiva maturata dai narcotrafficanti per effetto della rimunerativa attività d’importazione e commercio di cocaina. E ciò, allo scopo di non riservare ai medesimi sodali convolti un trattamento fiscale di favore rispetto ai contribuenti onesti. Peraltro, il traffico di sostanze stupefacenti ormai da anni viene considerato dall’ISTAT ai fini del calcolo del PIL, come parte integrante della cosiddetta “economia non osservata”, con un valore che si aggira intorno ai 15 miliardi di euro (nel 2023). In particolare, i destinatari del provvedimento di sequestro in argomento sono risultati appartenenti di un’associazione finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di cocaina – con posizione verticistica di “organizzatori, dirigenti e finanziatori del sodalizio criminale” – e sono stati attinti da misura cautelare personale, rinviati a giudizio е, recentemente, finanche condannati – con sentenza non ancora definitiva alla pena di reclusione di anni 20, costituendo gli stessi il fulcro della consorteria, nonché punti di riferimento per il resto dei gregari, nella considerazione che erano costoro a intavolare le trattative con i soggetti colombiani, stabilire il prezzo di acquisto e di successiva rivendita dello stupefacente e, conseguentemente, a ripartire, in parti uguali, i vari profitti.
La Guardia di finanza di Reggio Calabria, in specie, è riuscita a riscontrare l’avvenuta importazione di oltre 1 tonnellata e 400 chili di cocaina non sottoposta a sequestro, accertando con estrema precisione anche il prezzo praticato per l’immissione in commercio, oscillante tra i 29.000 euro e i 32.500 euro per ciascun chilogrammo.
Allo stato del procedimento e fatte salve le successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità, il G.I.P., nel provvedimento di sequestro preventivo – ancora sottoposto al vaglio cautelare -, accoglieva la ricostruzione offerta dall’Ufficio di Procura, basata su risultanze investigative tali da quantificare i redditi occultati al fisco per oltre 42 milioni di euro, con connesse imposte evase per un valore complessivo di quasi 18 milioni di euro; somma che costituisce oggetto del provvedimento ablativo in parola.
Va rimarcato che, in proposito, la Direzione Provinciale di Reggio Calabria dell’Agenzia delle Entrate ha già emesso nei confronti degli indagati avvisi di accertamento per recupero a tassazione delle imposte evase e per l’irrogazione delle relative sanzioni.
