Reggio Calabria: morte di due neonati, giovane donna arrestata

Reggio Calabria – Una giovane donna di Reggio Calabria è stata arrestata e si trova ai domiciliari con braccialetto elettronico su provvedimento del Gip su richiesta della procura reggina. L’accusa è di omicidio per soffocamento di due dei suoi bambini appena partoriti, occultamento dei corpi e soppressione di cadavere in relazione a un terzo neonato partorito tre anni fa.

La drammatica vicenda è emersa a luglio scorso nella provincia reggina, quando i genitori della ragazza hanno trovato in un armadio di casa i corpicini senza vita di due neonati avvolti in una coperta.

Le indagini, condotte dalla Squadra mobile, hanno individuato la giovane come principale indiziata. In particolare i filmati di videosorveglianza analizzati hanno mostrato che la ragazza era sola in casa nell’arco di tempo ritenuto quello del parto e della morte dei bambini.

Attraverso gli accertamenti biologici, svolti anche su materiale organico sequestrato al policlinico di Reggio Calabria dove la giovane era stata sottoposta ad un raschiamento, hanno confermato che i neonati erano figli suoi, erano nati vivi e che la morte era sopraggiunta per soffocamento.

Dalle indagini è emerso che i familiari, ignari della gravidanza della figlia, erano però a conoscenza di un ricovero della ragazza in ospedale a Reggio Calabria poco prima del ritrovamento dei bambini a causa di una forte emorragia. La giovane aveva negato di essere mai stata incinta, lamentando solo un generico malessere.

Inoltre, gli investigatori attraverso i messaggi con il fidanzato, indagato per favoreggiamento, hanno ricostruito che la coppia avrebbe già vissuto una situazione analoga nel 2022. Messaggi tra i due mostrano forti dissidi se tenere o meno il bambino, fino ad agosto, data in cui la donna avrebbe partorito e soppresso il corpo del neonato.

L’operazione di oggi ha incluso una perquisizione con l’ausilio di Squadre cinofile specializzate e georadar negli immobili e nei terreni a disposizione della donna e del fidanzato, al fine di rintracciare eventuali resti umani riconducibili al neonato del 2022.