
I poliziotti della Squadra mobile di Piacenza hanno eseguito sei mandati di arresto internazionale nei confronti di altrettante persone ricercate perché accusate di essere i componenti di un’associazione criminale dedita a rapine a mano armata oltre confine.
Per attuare i loro piani, gli arrestati, poco prima di varcare il confine con la Svizzera, camuffavano le targhe delle loro auto, arrivando nella zona di Balerna, nel Canton Ticino, dove, divisi in gruppi, rapinavano principalmente le stazioni di servizio.
Fingendosi clienti, infatti, entravano negli esercizi commerciali presi di mira e minacciavano i cassieri con una pistola, a volte aggredendoli fisicamente, e si impossessavano dell’incasso prima di darsi alla fuga.
Una volta rientrati in Italia, ripristinavano le targhe originali alle auto e si spartivano il bottino che ammontava complessivamente a diverse migliaia di franchi.
La Polizia svizzera, identificati i responsabili e ottenuto l’emissione dei mandati d’arresto internazionale, ha informato il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia che gli indagati potevano essere localizzati nelle province di Piacenza e di Monza.
Le Squadre mobili delle due province interessate hanno quindi iniziato le ricerche degli uomini, alcuni dei quali incensurati in Italia dove, tra l’altro, conducevano una vita apparentemente normale, con un lavoro regolare.
I poliziotti, coordinati dal Servizio centrale operativo (Sco), in poche ore dalla ricezione della notizia hanno comunque rintracciato e arrestato i sei uomini che sono ora detenuti in attesa della procedura di estradizione in Svizzera, dove rischiano fino a 15 anni di carcere.