
I poliziotti della questura di Salerno e i carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore (Salerno) hanno eseguito due ordinanze, una emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale salernitano e l’altra emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minorenni di Salerno, che dispongono l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 88 persone, di cui 3 minori, alcune appartenenti al clan “Fezza-DeVivo”, indagate, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione aggravata, riciclaggio, detenzione e porto illegali di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose e di associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione e riciclaggio di autovetture di grossa cilindrata.
All’operazione che si è realizzata prevalentemente nel comune di Pagani (Salerno) ma ha riguardato in totale 21 comuni di 5 regioni, hanno partecipato oltre 500 operatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri, con la collaborazione di personale specializzato a bordo di elicotteri e dei Reparti cinofili per la ricerca di armi e stupefacenti.
I finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Salerno invece, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di urgenza, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di beni nella disponibilità degli indagati, il cui possesso non risultava giustificato dal reddito.
Gli investigatori hanno ricostruito che i componenti dell’organizzazione criminale, affermavano la propria forza intimidatrice attraverso atti di violenza e minaccia compiuti dai “militari” del gruppo, allo scopo di trasmettere timore nella popolazione ed esercitare il controllo del territorio all’interno dei comuni di influenza.
Gli arrestati avevano acquisito il dominio delle piazze di spaccio, sia con la fornitura diretta della droga da vendere, sia tramite il metodo dell’imposizione di tangenti mensili, alla quale erano costretti a soggiacere anche altri gruppi criminali dediti al furto e alla ricettazione di auto e moto.
Inoltre, gli indagati avevano la propensione a espandersi verso i territori dell’area napoletana al fine di monopolizzare il mercato degli stupefacenti anche in quelle zone, circostanza che ha dato vita a pestaggi e azioni di fuoco ai danni dei membri di gruppi malavitosi antagonisti.
Mediante le indagini telematiche, gli investigatori hanno decriptato le chat di messaggistica cifrata usate dagli appartenenti all’associazione e hanno scoperto che nell’arco di 5 mesi, sono stati movimentati circa 600 chilogrammi di hashish, 100 di marijuana e 35 di cocaina, droga proveniente da sud America, Spagna e Olanda.
Tra le attività sotto il controllo dell’associazione, c’erano anche i furti di auto e le relative estorsioni con la tecnica del “cavallo di ritorno” e il riciclaggio dei mezzi rubati.
Infine, i poliziotti e i militari hanno individuato il covo in cui il clan nascondeva le armi utilizzate negli agguati e nelle rappresaglie. Sono state sequestrate mille cartucce di vario calibro, una pistola mitragliatrice, otto pistole e due giubbotti antiproiettili.