Operazione dei poliziotti della Squadra mobile di Monza e della Brianza nei confronti di due persone, un uomo e una donna arrestati per una serie di truffe e furti in abitazione commessi ai danni di persone anziane, con la cosiddetta truffa del “finto avvocato” o falso appartenente alle Forze dell’ordine.
L’indagine, coordinata dalla procura di Monza, è partita alla fine dell’anno scorso in seguito a un furto avvenuto a Monza ai danni di una donna di 73 anni che contattata telefonicamente da un uomo che si era finto amico del figlio, l’ha allarmata chiedendo un bonifico urgente di 7mila euro per evitare il carcere al congiunto.
Carpita la fiducia della vittima, il truffatore ha chiesto informazioni su denaro e gioielli in casa, facendosi indicare dalla donna anche il nome sul citofono. Poco dopo, un complice si è presentato a casa e, approfittando della distrazione e dello stato di confusione dell’anziana è riuscito a farsi dare anche la combinazione della cassaforte in cui erano custoditi gioielli per oltre 400mila euro che ha sottratto lasciando velocemente l’abitazione.
Le immediate verifiche tramite le immagini di videosorveglianza hanno permesso di identificare un’auto, una Volkswagen T-Roc grigia, che subito dopo il fatto si era allontanata dal luogo del furto con 2 persone a bordo, un uomo e una donna di circa 30-35 anni.
Lo stesso veicolo era già stato segnalato per un episodio analogo in Friuli, dove erano stati indagati in stato di libertà un uomo di 32 anni e una donna di 34 anni.
Le successive investigazioni si sono concentrate sulla coppia e hanno confermato il loro coinvolgimento nel furto di Monza, documentando che l’uomo, il giorno dopo il colpo, si era recato in treno ad alta velocità in Campania per trasportare la refurtiva in un trolley.
È emerso che i due facevano parte di una più vasta organizzazione criminale specializzata in questo tipo di reati, con ruoli ben definiti, non solo l’esecuzione materiale delle truffe, ma anche la successiva monetizzazione dei gioielli.
Agli indagati sono stati contestati complessivamente anche altri 9 episodi distribuiti tra diverse regioni d’Italia e il valore complessivo della refurtiva (contanti, gioielli e orologi) asportata in questi episodi è stimato in oltre 550mila euro.
Per i loro spostamenti, i truffatori utilizzavano diverse autovetture a noleggio, talvolta messe a disposizione anche dai complici.
Nel corso delle indagini erano già stati eseguiti due arresti in flagranza nei primi mesi del 2025, quando la stessa coppia era stata sorpresa dai poliziotti delle volanti di Monza all’esterno di un’abitazione con la donna in funzione di “palo” e l’uomo in procinto di commettere un altro furto.
