GUARDIA DI FINANZA: Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

Sono 1.519.033 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 97.247 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile. Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria. Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.

Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

Evasione fiscale internazionale (punto 1 della scheda in allegato), frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza. Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito, nell’ambito di piani d’intervento coordinati con l’Agenzia delle Entrate, 128.497 interventi ispettivi. Sono stati riscontrati 15.976 reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili) e denunciati 18.148 soggetti. Ammontano a 16.807 le indagini delegate dalla magistratura e ad oltre 9,3 miliardi di euro le proposte di sequestro avanzate. Le misure patrimoniali eseguite sono pari a 1,5 miliardi di euro, mentre sono 525 le persone arrestate. Importanti i risultati conseguiti dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come frodi “carosello”), in quello dei carburanti e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti. Sono 3.003, infatti, i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per frodi carosello o indebite compensazioni (punto 2 della scheda in allegato).

Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 13.285 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 3,4 miliardi di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 8.032 datori di lavoro per aver impiegato 42.048 lavoratori in “nero” o irregolari (punto 3 della scheda in allegato). 2 V Reparto – Ufficio Stampa Ammontano complessivamente a 5.247 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 6.200 tonnellate di carburante oggetto di frode, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 301.346 tonnellate (punto 4 della scheda in allegato). Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 9.777 con 2.693 violazioni rilevate; sono, invece, 287 le indagini di polizia giudiziaria concluse nello stesso comparto (punto 5 della scheda in allegato). I 6.912 interventi a contrasto del contrabbando e delle frodi doganali hanno portato al sequestro di circa 335 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 718 mezzi aerei, navali e terrestri (punto 6 della scheda in allegato). Fortemente intensificate, infine, anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.ES.): il Corpo ha partecipato, quale Autorità nazionale competente, alle principali operazioni congiunte svolte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali, 43.974 controlli.

Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica

L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale. È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese. È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019. Ai 34.625 gli interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 8.636 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 1.880 deleghe svolte con la Corte dei Conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 1,7 miliardi di euro (punto 7 della scheda in allegato), mentre si attestano intorno ai 157 milioni quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di persone denunciate complessivamente pari a 13.570. 3 V Reparto – Ufficio Stampa Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 6 miliardi di euro, a carico di 8.047 soggetti, mentre sono stati eseguiti sequestri per oltre 107 milioni di euro (punto 8 della scheda in allegato). I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 34,1% e al 88,9%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a circa 1,8 miliardi di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato a circa 5 miliardi di euro. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 1.512, di cui 103 tratte in arresto (punto 9 della scheda in allegato). Un sicuro indice dell’efficienza dell’azione investigativa è rappresentato dai dati sui sequestri. Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria che ha accolto le proposte di sequestro avanzate dai Reparti del Corpo rappresentano, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione scoperti dalla GdF. In questa prospettiva, l’azione dei Reparti della Guardia di Finanza è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.

Contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria

Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono state 517.003 le attività ispettive condotte allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità (punto 10 della scheda in allegato). Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie; o ancora ai settori di particolare rilevanza strategica come, ad esempio, quello dei prodotti energetici, o ancora ai casi di reimpiego di proventi illeciti in quelli che vengono definiti “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.). In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento (includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non affiliati alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico) attraverso un’estesa proiezione dei Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) sull’intera circoscrizione di competenza e mediante la dinamica interlocuzione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e i Reparti territoriali insistenti nei distretti di Corte d’Appello. 4 V Reparto – Ufficio Stampa Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali quasi 15.000 soggetti; ammonta, invece, a oltre 5,9 miliardi di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 2,4 e 1,8 miliardi di euro circa. Tali misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 1,1 miliardi di euro e confische in via definitiva di beni per 1 miliardo di euro, conseguenti allo svolgimento di 943 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc. Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali. Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale. Complessivamente sono stati eseguiti quasi 79.700 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (quasi 79.500) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti (punto 11 della scheda in allegato) per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio. Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di 1.341 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 3.364 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio, 408 delle quali sono state arrestate. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 2,4 miliardi di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per circa 661 milioni di euro. Sul fronte della prevenzione, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria ha proceduto all’analisi di 124.322 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 35.173 sottoposte a più approfondite indagini, 454 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo (punto 12 della scheda in allegato). Per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo la Guardia di Finanza si muove lungo tre importanti direttrici, tese a valorizzare rispettivamente le informazioni acquisite nell’ambito delle attività preventive, delle indagini di polizia giudiziaria e nel corso del controllo economico del territorio. In questo contesto assume, inoltre, grande rilievo il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti. 5 V Reparto – Ufficio Stampa Lo dimostrano i risultati conseguiti dalle unità operative nell’arco temporale di riferimento. Ai confini terrestri e marittimi sono stati, infatti, eseguiti 24.389 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, che hanno avuto ad oggetto movimenti di capitali per oltre 243 milioni euro e hanno condotto all’accertamento di oltre 8.000 violazioni nonché al sequestro di somme pari a circa 19,6 milioni di euro, di cui circa 12,1 milioni di euro per violazioni di carattere penale e circa 7,5 milioni di euro per violazioni amministrative (punto 13 della scheda in allegato). Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economicoimprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati sequestrati beni per un valore pari a circa 692 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 6 miliardi di euro (punto 14 della scheda in allegato). Intensificata anche l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria (punto 15 della scheda in allegato), con l’obiettivo di ricostruire l’intera filiera del falso (attraverso l’individuazione dei centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte) e di contrastare le insidiose condotte basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, posti in essere anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti. In tale comparto operativo sono stati denunciati 276 soggetti, 56 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 54,7 milioni di euro. In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito oltre 16.300 interventi e svolto più di 4.200 deleghe dell’Autorità Giudiziaria. Sequestrati oltre 413,2 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. 230 sono stati, infine, i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per la commercializzazione on line della merce contraffatta.

Controllo del territorio e contrasto ai traffici illeciti via mare

Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo. 6 V Reparto – Ufficio Stampa In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti, oggetto di un importante riconoscimento a cura del D.Lgs. n. 177/2016 e del decreto del Ministro dell’Interno datato 15 agosto 2017 che ha individuato il Corpo quale unica Forza di polizia nazionale deputata ad assicurare i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica in ambiente marino, cui sono state affidate le funzioni operative di sicurezza del mare. A tale ultimo riguardo, la Guardia di Finanza collabora con l’Agenzia della Guardia di Frontiera e Costiera FRONTEX fin dal 2007, anno in cui sono state avviate le operazioni congiunte per la vigilanza marittima e terrestre dei confini esterni dell’Unione europea. Allo stato attuale il Corpo sta coordinando, attraverso l’International Coordination Centre presso il Comando Operativo Aeronavale di Pomezia, l’operazione “THEMIS 2019”, per il controllo del Mediterraneo centrale e meridionale, cui partecipano numerosi Paesi membri, oltre ad Agenzie europee e Organizzazioni Internazionali (EASO, EFCA, EMSA, EUROPOL, FRA, EUROJUST, IOM, EEAS/CSDP, INTERPOL E UNHCR) e sta, altresì, prendendo parte, con la propria flotta aeronavale, alle attività di sorveglianza in Spagna e in Grecia attraverso le Operazioni “INDALO 2019” e “POSEIDON 2019”. Nell’azione di contrasto ai fenomeni illeciti che interessano le coste meridionali del Paese, la Guardia di Finanza pone particolare attenzione al settore del basso Adriatico e dell’alto Ionio prospiciente le coste calabresi e pugliesi: proprio qui, infatti, si è riacutizzato il fenomeno del traffico di stupefacenti via mare, attraverso l’uso di potenti gommoni oceanici e di motoscafi, in grado di trasportare velocemente ingenti quantitativi di droga.

Nell’ambito della lotta ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti via mare, il Corpo attraverso la Componente Aeronavale ha sequestrato oltre 75 tonnellate di droga e arrestato 64 narcotrafficanti. In merito, è stata rafforzata la cooperazione con le Autorità dell’Albania, Paese in cui il Corpo è presente con il Nucleo di Frontiera Marittima di Durazzo. In collaborazione con le Istituzioni locali, infatti, la Guardia di Finanza ha incrementato il monitoraggio aereo, finalizzato a rilevare la presenza di piantagioni illegali di stupefacenti sul territorio albanese. Anche grazie a questa attività di sorveglianza aeronavale, svolta dal Corpo nel canale d’Otranto – che sarà assicurata anche per il prossimo futuro – sono stati sequestrati oltre 15.300 chilogrammi di sostanza stupefacente. Parlando più in generale, ammontano a quasi 125 tonnellate le sostanze stupefacenti (di cui 75 tonnellate, appunto, in ambito di operazioni aeronavali) sequestrate dal Corpo tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019: 113 tonnellate tra hashish e marijuana, 8 di cocaina e 3 di altre droghe. 2.686 sono stati i narcotrafficanti arrestati e 283 i mezzi utilizzati per l’illecito traffico sequestrati (punto 16 della scheda in allegato). Per quanto attiene il contrasto al flusso illegale di migranti si è registrato un incremento del fenomeno proveniente dall’Egeo. Le attività condotte dai Reparti Aeronavali del Corpo hanno posto in evidenza come le organizzazioni criminali tendano a scegliere, come luoghi per lo sbarco dei migranti irregolari, zone costiere considerate meno soggette ai controlli da parte delle Forze di Polizia, impiegando imbarcazioni da diporto. Tali modalità differiscono, quindi, da quelle riscontrate nello Stretto di Sicilia, in cui le organizzazioni che lucrano sul 7 V Reparto – Ufficio Stampa traffico di esseri umani dalla Libia, Tunisia e Algeria, tendono a utilizzare gommoni e imbarcazioni di piccole dimensioni in legno o vetroresina. Sul fronte dell’immigrazione clandestina, la Guardia di Finanza ha arrestato 68 scafisti e sequestrato 103 imbarcazioni, mentre i migranti intercettati dai Reparti territoriali e navali sono stati, in totale, 5.051.

Le operazioni di soccorso e il concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

Nel corso del 2018 e dei primi 5 mesi del 2019, gli interventi effettuati dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) – composto da militari altamente specializzati e di unità cinofile da soccorso – con il costante supporto del comparto aereo del Corpo, sono stati 2.631 ed hanno permesso di portare in salvo 3.119 persone. Anche in occasione del crollo del ponte “Morandi” di Genova, delle recenti emergenze meteo che hanno colpito la Calabria (Gole del Raganello) e dell’emergenza sismica connessa all’eruzione del Vulcano Etna, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza è stato impegnato nelle operazioni di ricerca e soccorso di dispersi e di persone in difficoltà, unitamente al personale del Corpo impiegato in servizi anti-sciacallaggio e di viabilità, in missioni di volo per il trasporto del personale specializzato, anche civile, e in missioni di ricognizione e recupero salme, attraverso l’impiego dei propri mezzi aeronavali e di personale appartenente ai comparti specializzati Anti Terrorismo e Pronto Impiego (AT-P.I.) e “S.A.G.F.”.