
I poliziotti della Squadra mobile di Matera hanno arrestato due uomini, di 22 e 39 anni per truffa aggravata e continuata in concorso. L’operazione è scattata in flagranza, poco dopo che i malviventi avevano raggirato due donne anziane, rispettivamente di 91 e 96 anni.
Le vittime erano state bersaglio di sofisticate truffe telefoniche: nel primo episodio, un truffatore si è spacciato per il figlio dell’anziana, inscenando un falso arresto e chiedendo denaro per la sua immediata “liberazione”; nel secondo caso, un sedicente “Fabio” ha chiesto alla vittima i gioielli come garanzia per presunte bollette non pagate.
In entrambi i casi, i truffatori si sono presentati per ritirare la refurtiva, gioielli e contanti, prima di fuggire.
L’allarme lanciato, poco dopo, dal figlio di una delle due vittime ha permesso agli agenti della Squadra mobile e delle volanti di attivare immediatamente le ricerche, rintracciare e fermare l’auto con a bordo i due truffatori mentre lasciavano la città.
A bordo dell’auto, i poliziotti hanno recuperato l’intera refurtiva, consistente in oggetti d’oro comprese le fedi nuziali di una delle vittime e la somma di 1.600 euro in contanti. La refurtiva è stata riconsegnata alle legittime proprietarie.
I poliziotti hanno, inoltre, riscontrato che, nella stessa mattinata, si era verificato un terzo tentativo di truffa ai danni di un’altra donna anziana.
Cogliamo l’occasione per ricordare di prestare la massima attenzione quando si è contattati da persone che si spacciano per familiari o parenti, chiedendo denaro o altre “necessità”. In tali casi, anche al minimo dubbio, si raccomanda di contattare le Forze dell’ordine. È possibile consultare la pagina dedicata alle truffe più frequenti.
Denunciare, anche il solo tentativo di reato, è il modo più efficace per contrastare questo odioso fenomeno.