
A Messina, al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e svolta dalla Sezione investigativa del Servizio centrale operativo (Sisco) e dalla Squadra mobile, sono state eseguite le misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale nei confronti di 14 persone.
Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi.
L’attività investigativa ha preso il via dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che hanno consentito di fare luce sull’organizzazione del clan di Mangialupi, gruppo specializzato nel traffico di droga, che per imporre la propria supremazia nel mercato cittadino degli stupefacenti, faceva spesso ricorso alla forza e alle armi.
Dall’indagine ha consentito di ricostruire la struttura organizzativa del gruppo criminale, al cui vertice c’era un uomo che, nonostante fosse detenuto in carcere, riusciva ad impartire le sue direttive grazie alla disponibilità di telefoni cellulari.
Suoi diretti collaboratori erano il padre e la zia, che avevano il compito di gestire l’attività e gli introiti che ne derivavano, e la sua compagna, che fungeva principalmente da sua portavoce.
Importante era il ruolo dei “bracci operativi”, che si dedicavano all’approvvigionamento della droga, alla gestione dello spaccio e al reperimento delle armi, impartendo direttive agli altri membri dell’organizzazione che avevano meri compiti esecutivi.
Infine, c’erano i corrieri, che avevano il compito di trasportare le sostanze stupefacenti, anche via mare, nei luoghi di custodia. Individuati anche i luoghi di approvvigionamento nell’hinterland di Reggio Calabria.
Durante l’indagine sono stati sequestrati oltre tre chili di cocaina, quasi 20 di marijuana e due di hashish, che sul mercato avrebbero fruttato circa un milione e mezzo di euro.
Gli investigatori hanno accertato anche la disponibilità di armi da parte del gruppo criminale e nel corso dell’indagine sono stati sequestrati un fucile, un fucile a pompa, due mitragliette e tre pistole, oltre a vario munizionamento.