
Nel contesto dell’attività di controllo economico del territorio costantemente esperita nella zona transfrontaliera, in particolare presso i valichi confinari della provincia isontina: “Sant’Andrea”, “Casa Rossa”, “Salcano”, “San Gabriele”, “Vencò”, le fiamme gialle goriziane hanno individuato, negli ultimi due anni, ben 221 persone in possesso di denaro contante, ammontante a € 5.590.036, trasportato in entrata o in uscita dallo Stato Italiano senza dichiarazione. Come noto, al fine di monitorare i trasferimenti di capitali in ingresso e in uscita dall’Italia, ogni persona che varca il confine nazionale con denaro contante per importo pari o superiore a € 10.000, deve dichiarare tale somma all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs 195/2008. I rilevanti risultati ottenuti dalla Compagnia di Gorizia sulla regolarità dei flussi valutari, sia in entrata che in uscita dal territorio dello Stato, attestano un trend in costante crescita delle violazioni valutarie. Nel solo 2015 sono state contestate 109 violazioni alla normativa valutaria con un incremento del 118% rispetto al 2014 Nello stesso anno 2015, è stato quantificato in € 2.675.839 l’ammontare di denaro contante irregolarmente trasferito, con un aumento rispetto al 2014 del 160% (nel 2014 era stata individuata valuta per € 1.028.043); mentre il denaro contante intercettato nei primi sei mesi del 2016 ammonta già ad € 1.886.152, con 63 casi accertati. Va evidenziato che le persone controllate si sono avvalse della facoltà di definire gli illeciti amministrativi attraverso l’“oblazione” (procedura volontaria che ha consentito loro di pagare subito una sanzione in misura ridotta) con versamenti nelle casse dello Stato per un importo totale di € 1.056.039. L’attività di monitoraggio dei flussi valutari transfrontalieri, inoltre, ha consentito di censire 444 casi di trasferimento di denaro contante per importi inferiori alla soglia di € 10.000 e complessivamente ammontanti ad € 2.260.014, da cui sono scaturite altrettante segnalazioni ai Reparti del Corpo competenti sul territorio nazionale, in relazione alla residenza dei soggetti controllati, per possibili ulteriori sviluppi finalizzati alla ricerca di illeciti di natura tributaria. I trasferimenti irregolari e quelli sottosoglia intercettati dai finanzieri isontini tra il 2014 ed il 2016 ammontano pertanto a € 7.850.050. Tra le diverse tecniche utilizzate dai trasgressori per nascondere il denaro si annoverano le modalità di occultamento classiche sulla persona (in scarpe, calzini, indumenti intimi, legati alla vita, ecc…) e nelle autovetture (all’interno dei “naturali” vani, quali cassetti, braccioli e schienali portaoggetti), nonché il ricorso a sacchetti di plastica sottovuoto al fine di diminuire il volume delle banconote e sfuggire anche ai controlli del cash dog. Le attività di controllo sulla circolazione transfrontaliera dei flussi finanziari, che la Guardia di Finanza svolge autonomamente fuori dalle aree doganali, hanno il fine di verificare l’origine e la causa di importazioni ed esportazioni di valuta, anche in un’ottica internazionale delle attività criminali, dedite al riciclaggio di denaro “sporco”. Tra i tanti controlli operati alcuni giorni orsono, si segnala il sequestro di € 427.670 in contanti, occultati tra indumenti, bagagli e in diversi vani porta oggetto di un’autovettura, con a bordo tre uomini diretti verso Villesse. La valuta trasportata, prelevata in Paesi dell’est Europa non era stata dichiarata ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs 195/2008 (Normativa sulla circolazione transfrontaliera dei capitali). I tre fermati pensavano, frazionando il contante, di riuscire a superare un eventuale ispezione delle fiamme gialle isontine e di poter passare il controllo senza osservazioni, limitandosi a dichiarare di avere al seguito poche centinaia di euro e di tornare da una vacanza nei Paesi dell’Est Europa. Invece, il loro tentativo di introdurre illegalmente nel territorio nazionale un così rilevante importo di denaro contante (che per la provincia di Gorizia rappresenta una cifra record), è risultato vano grazie all’efficacia del dispositivo di contrasto operato dai finanzieri goriziani, insospettiti dal nervosismo dei tre passeggeri e da altri particolari abilmente osservati dalla pattuglia operante, unitamente al rinvenimento di alcune ricevute di prelevamento di denaro contante. Questo, anche grazie a “Caboto”, la speciale unità cinofila di cui dispongono le fiamme gialle di Gorizia, addestrata a ricercare il denaro contante riconoscendone l’odore, che ne ha indicato la presenza.