OPERAZIONE DOMUS AUREA

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 soggetti responsabili di reati fallimentari e societari, nonché perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati. L’attività investigativa, intrapresa nel dicembre 2013, è scaturita da approfondimenti riguardanti il fallimento di una società bresciana operante nel settore immobiliare. Le indagini, che coinvolgono 8 indagati (di cui 5 colpiti da misure cautelari personali), sono state sviluppate a seguito dell’esecuzione di perquisizioni presso due società fiduciarie operanti nella provincia di Brescia, nonché dell’analisi di accertamenti contabili e bancari, condotti nei confronti di imprese e persone fisiche a vario titolo interessate, che hanno comportato l’esame di oltre duecento rapporti finanziari. All’esito della suddetta attività d’indagine sono emerse responsabilità nei confronti di amministratori di diritto e di fatto della società fallita e di altre imprese riconducibili alla medesima compagine societaria, nonché di tutti i membri del collegio sindacale, professionisti residenti nel napoletano, per reati di bancarotta fraudolenta per distrazione, preferenziale e da reato societario. Nello specifico, gli amministratori della società decotta si sono appropriati di beni e disponibilità finanziarie dell’impresa in danno dei creditori o, nell’ipotesi di “preferenziale”, favorito alcuni di essi. Di contro, i sindaci hanno omesso di vigilare sulla corretta gestione societaria, non segnalando i preliminari sintomi del dissesto. L’intera indagine, condotta sotto la costante direzione della locale Procura della Repubblica, ha permesso di ricostruire distrazioni patrimoniali, pari a una somma complessiva di oltre 4 milioni di euro, a fronte di un passivo di oltre 6 milioni di euro, e di accertare condotte di bancarotta preferenziale per 1,5 milioni di euro circa. E’ stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare, che ha disposto la detenzione in carcere dell’amministratore di fatto della società fallita e gli arresti domiciliari di uno dei rappresentanti legali della medesima società e di tutti i membri del collegio sindacale. E’ stato inoltre disposto il sequestro preventivo di 27 unità immobiliari intestate a una delle società riconducibili agli indagati, per un controvalore pari a circa 2 milioni di euro.