CORRUZIONE: AUTORITà NAZIONALE SBAGLIA I TERMINI DEI PROCEDIMENTI SANZIONATORI

Una grave “falla” nel sistema di controllo e vigilanza da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. A denunciarla è il Codacons, dopo che il Tar del Lazio sta annullando uno dopo l’altro i provvedimenti assunti dall’organo guidato da Raffaele Cantone. Con una serie di ordinanze i giudici del Tar stanno accogliendo i ricorsi dei soggetti destinatari di provvedimenti sanzionatori emessi dall’Autorità Anticorruzione – spiega il Codacons – Alla base delle decisioni del Tar, l’eccessiva durata del procedimento sanzionatorio, posto che alcuni provvedimenti sono stati adottati dall’organismo di vigilanza oltre il termine di 180 giorni previsto dall’art. 6 del regolamento dell’Autorità. Il regolamento in questione, che disciplina l’esercizio del potere sanzionatorio da parte dell’Autorità, deve essere infatti improntato al “rispetto dei principi della tempestiva comunicazione dell’apertura dell’istruttoria, della contestazione degli addebiti, del termine a difesa, del contraddittorio, della motivazione, proporzionalità e adeguatezza della sanzione, della comunicazione tempestiva con forme idonee ad assicurare la data certa della piena conoscenza del provvedimento…”. Se l’Autorità anticorruzione non rispetta i termini suddetti, le finalità proprie di vigilanza vengono meno poiché i soggetti sanzionati possono chiedere ed ottenere la sospensione dei provvedimenti per violazione dei termini. Si tratta di un grave danno per la collettività – spiega ancora il Codacons – perché pur in presenza di illeciti e irregolarità, le sanzioni vengono annullate, arrivando oltre i termini previsti dalla legge. Se Anac e il Premier Renzi non troveranno una soluzione, saremo costretti a esporre i fatti alla Corte dei conti.