TRASPARENZA E ANTICORRUZIONE NEL SEMESTRE ITALIANO ALL’UE

Una Presidenza orientata alla comunicazione verso i cittadini con mezzi interattivi e dinamici e iniziative ad hoc per il coinvolgimento dei giovani e degli stakeholder, un po’ meno comunicativa sul lato della trasparenza delle spese, nonostante 25 milioni di euro di risparmi stimati. E’ quanto emerge dalla valutazione della gestione della Presidenza Italiana, condotta attraverso le informazioni reperibili sul sito ufficiale della Presidenza Italiana ed incontri con diversi rappresentanti delle istituzioni. “I responsabili del Ministero degli Affari Esteri si sono dimostrati molto collaborativi e aperti alle nostre richieste di maggiore trasparenza” ha dichiarato Chiara Putaturo, coordinatrice del progetto per Transparency International Italia, anche se, come evidenziato dal rapporto, risulta quasi impossibile per un comune cittadino monitorare il budget e le spese della Presidenza durante il semestre, consultando solamente il portale ufficiale.
Pubblicando il budget preventivo e le spese effettive, le istituzioni assicurano la massima trasparenza e si assumono la responsabilità di queste davanti ai cittadini. “La trasparenza aumenta la fiducia dei cittadini e l’efficienza delle istituzioni ed è l’anticamera dell’anticorruzione” dichiara il Presidente di Transparency International Italia Virginio Carnevali “Per questo Transparency International Italia insiste da anni per promuovere maggiore trasparenza in tutti i settori: per noi è fondamentale che i cittadini sappiano come vengono spese le loro risorse”. La scorecard valuta anche l’impegno della Presidenza su alcune tematiche anticorruzione, rispetto alle quali gli sforzi della Presidenza Italiana si sono rilevati particolarmente positivi, tanto più perché in controtendenza rispetto alla posizione di molti altri Stati membri. E’ quanto accaduto a esempio con la Quarta Direttiva Antiriciclaggio, approvata a dicembre, in cui la richiesta di Transparency International di pubblicare registri dei titolari effettivi di società e trust è stata solo in parte soddisfatta: l’attuale normativa prevede infatti l’istituzione di registri centralizzati accessibili dalle autorità giudiziarie e governative, ma con un accessibilità al pubblico solo parziale e per un interesse legittimo. Il direttore di Transparency International EU Office Carl Dolan ha dichiarato:" Chiediamo al governo italiano e agli altri governi nazionali di andare oltre lo standard fissato dalla direttiva europea, garantendo un completo accesso al pubblico”.
Sul Trattato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP) l’Italia ha contribuito attivamente a rendere pubblico il mandato dei negoziati, anche se non è stata discussa la proposta di Transparency International di includere nel trattato un capitolo specifico sull’anticorruzione. Infine sotto la Presidenza Italiana il progetto di istituzione di una Procura Europea (EPPO) ha fatto molti passi avanti, nonostante la netta opposizione di alcuni Stati Membri e la mancanza di un compromesso sui margini di intervento del Procuratore (Direttiva PIF). L’EPPO risulterebbe essere un’istituzione di primaria importanza per i bilanci dell’UE considerando che avrebbe l’incarico di affrontare i numerosi casi di frode fiscale e corruzione a danno dell’Unione Europea.