MESSINA: D.I.A. confisca beni di Vincenzo Farinella

Il Tribunale del capoluogo peloritano, a seguito di attività di indagine compiuta dalla Sezione Operativa della D.I.A. di Messina, ha emesso un provvedimento di confisca di beni mobili, immobili e quote societarie – del valore di 3,5 milioni di Euro – a carico di FARINELLA Vincenzo, imprenditore 52enne di Capizzi (ME), appartenente alla cosca mafiosa del “Gruppo di Mistretta”, operante nella provincia messinese.
La confisca scaturisce da una proposta di misura di prevenzione a firma del Sig. Direttore della D.I.A. ed è il risultato di una indagine che, analizzando le risultanze giudiziarie, le frequentazioni, nonché gli esiti di investigazioni finanziarie del FARINELLA e dei suoi familiari, ha consentito di provare l’esistenza di una evidente sperequazione tra i beni dallo stesso posseduti ed i redditi dichiarati. FARINELLA nel 2007 è stato arrestato, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina (operazione “Montagna”), in quanto appartenente di un’associazione per delinquere di tipo mafioso riconducibile a cosa nostra, finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, all’acquisizione, alla gestione ed al controllo di attività economiche. A seguito di tali condotte, nel giugno del 2012, è stato condannato dal Tribunale di Patti a 4 anni e 9 mesi di reclusione e alla misura di sicurezza della libertà vigilata.
Avvalendosi dell’appoggio del c.d. “gruppo mafioso di Mistretta”, FARINELLA, mediante la società GIAVIN S.r.l., a lui riconducibile, si è inserito, nel settore degli appalti pubblici, acquisendo illecitamente le relative commesse. Ha anche intrattenuto rapporti con pregiudicati per associazione mafiosa, estorsione, sequestro di persona e stupefacenti, tra cui SCINARDO Mario Giuseppe (49enne, già sorvegliato speciale di PS e destinatario di una confisca, su proposta della D.I.A.), con il quale ha costituito la società “EDILCALCESTRUZZI S.r.l.” (con sede a Militello in Val di Catania), assumendone la carica di amministratore unico.
Il provvedimento di confisca riguarda un compendio aziendale, quote di 3 imprese con sede a Capizzi, operanti nel campo dei prodotti agricoli e nell’edilizia, 11 automezzi, 7 beni immobili e varie disponibilità bancarie e postali.