
Il governo Monti ha deciso il commissariamento di Reggio-Calabria per contiguità mafiose affidandone la gestione ad una commissione straordinaria per la durata di 18 mesi che eserciterà le funzioni spettanti al Consiglio comunale, alla Giunta e al Sindaco, fino all’insediamento degli organi ordinari. "E’ la prima volta nella storia d’Italia che viene azzerato un capoluogo di provincia – scrive Alberto Custodero a pagina 15 di Repubblica – . Lo scioglimento parte nel dicembre 2010 con l’indagine sul caso di Orsola Fallara, dirigente dell’ufficio Finanza suicidatasi bevendo acido muriatico dopo essere stata sorpresa ad autoliquidarsi in modo illegittimo 700mila euro. Il ministro dell’Interno ha spiegato che ‘è stata una scelta sofferta’. ‘Un atto preventivo’, ha aggiunto, ‘fatto per consentire’ a Reggio Calabria di ‘ritrovare la serenità e ‘riprendere il suo cammino’. Il titolare del Viminale ha assicurato che il governo sarà accanto al comune ‘soprattutto per risolvere la gravissima situazione finanziaria: il comune ha un buco notevole e l’amministrazione deve porre in essere una serie di atti per affrontare la situazione’. Il commissario sara’ il prefetto ‘sceriffo ‘ di Crotone, Vincenzo Panico. La relazione di 250 pagine che ha portato allo scioglimento si fonda su 5 punti che dimostrano la vicinanza con le ‘ndrine. Il piu’ grave e’ il fatto che la giunta Arena, unica della provincia, non ha rinnovato la convenzione con la "stazione appaltante", uno degli strumenti che la pubblica amministrazione ha per evitare le infiltrazioni mafiose. Il secondo riguarda proprio
gli appalti: nell’ultimo biennio una gran parte di opere pubbliche ú spezzettate ad arte in importi bassi per non superare la soglia che rende obbligatorio il bando europeo ú e’ stata affidata a trattativa privata con molte ditte che risultavano avere controindicazioni di tipo mafioso. Terzo punto, la confisca dei beni delle cosche, gestita in modo poco trasparente, e anomalo rispetto agli standard. Il quarto punto appare particolarmente delicato e chiama in causa la rappresentanza legale: il comune, in sostanza, non avrebbe scelto la strada di una avvocatura interna, optando per il ricorso a studi legali esterni molti dei quali, secondo la commissione che ha svolto l’accesso, avrebbero avuto un problema di opportunita’ e incompatibilita’ avendo nel contempo rapporti con clienti mafiosi. L’ultimo e’ relativo alle societa’ partecipate, la piu’ grande delle quali (la Multiservizi al 51% del comune), sciolta tempo fa per mafia. Non a caso la relazione del Viminale si conclude ordinando al commissario di farsi carico dell’onere di verificare che le partecipate comunali siano esenti da profili di illegittimita’ e compromissione". Il racconto contenuto della relazione senza commenti del prefetto tracci un quadro inquietante. "Si inizia dagli assessori e dai consiglieri comunali, molti eletti nell’era Scopelliti, ex sindaco e ora governatore – scrivono Enrico Fierro e Lucio Musolino a pagina 2 del Fatto Quotidiano – tutti nella maggioranza che sostiene il sindaco Demi Arena, Tanti in ‘odore’. Oltre al consigliere Pluutino, altri amministratori risultano aver intrattenuto, direttamente o indirettamente, contatti e relazioni, anche duraturi, con esponenti di cosche criminali". Pino Plutino, consigliere Pdl ed ex assessore all`Ambiente, lo arrestano il 21 dicembre 2011. Il pentito Roberto Moio, nipote del boss Tegano, lo indica come "politico molto vicino ai Caridi". Scrive il gip: Fiutino "ha beneficiato sia delle preferenze elettorali provenienti direttamente dagli affiliati, sia di una incisiva ed esplicita attivita’ di sostegno concretizzatasi in una vera e propria alterazione della libera competizione elettorale". Pasquale Morisani, assessore ai Lavori pubblici "in rapporti con componenti della consorteria criminale facente capo al boss Santo Crucitti". Luigi Tuccio, ex assessore. Il 12 marzo 2012 con l`accusa di aver favorito la latitanza del boss Domenico Condello, viene arrestata sua suocera Giuseppa Santa Cotroneo. E’ la madre dell`avvocatessa G. Nocera, "destinataria di numerosi incarichi da parte del Comune", nonche’ compagna dell`assessore Tuccio. Nel 2008, l`avvocatessa Nocera è stata nominata membro del Cda della società partecipata Fata Morgana. Società miste e partecipate. Sono 15. Numerosi dipendenti sono risultati intrattenere rapporti con contesti criminali". La Leonia si occupa di rifiuti, ma a Reggio la differenziata è ferma ali`11%, tra i suoi fornitori risultano ben tre’ imprese direttamente riconducibili al nucleo familiare del boss Giovanni Fontana. La società Multiservizi e’ in crisi, il direttore operativo e’ stato arrestato per mafia. Leonia e Multiservizi nel 2011 hanno assorbito il 20% delle intere risorse dell`ente. Entrambe le società non rispettano la legge sulla tracciabilita’. Il sindaco Demi Arena è stato consulente tributario della Multiservizi (che avrebbe 57 dipendenti in odore di mafia), percependo dal 2007 al 2009 oltre 75 mila euro. La Reges e’ la societa’ che si occupa dei tributi, che vengono riscossi solo al 6,10%. Dieci milioni non riscossi per il servizio idrico, 8 per la Tarsu, 4 per l`Ici".