Calabria, Dda affonda colpo su circuiti della grande distribuzione

Le mani della criminalità sul circuito della grande distribuzione. A Reggio Calabria 14 persone sono finite nella rete delle indagini in due diverse operazioni che hanno smantellato le mire criminali che condizionavano la gestione di catene di grande distribuzione alimentare. Secondo quanto scritto nel decreto di perquisizione firmato dal procuratore di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, dall’aggiunto Michele Prestipino e dal pm della Dda Giuseppe Lombardo, l’imprenditore Carlo Montesano e Giuseppe Rechichi, ritenuto un prestanome della cosca dei Labate di Reggio Calabria, nell’ambito delle procedure fallimentari della Gdm, hanno realizzato una serie di operazioni ‘al fine di agevolare l’attivita’ della ramificata organizzazione criminale ‘ndrangheta e in particolare della preminente articolazione territoriale denominata Tegano di Archi. In particolare, secondo l’accusa, Montesano e Rechichi attribuivano fittiziamente alla società Sica, per l’accusa riconducibile a Rechichi, la titolarità di un immobile della Gdm in relazione al quale Montesano corrispondeva a Rechichi 33 mila euro al mese di affitto.
Canone ritenuto ‘fuori mercato’ dagli inquirenti, anche perche’ in parte inutilizzato da almeno cinque anni. Oltre a Montesano e Rechichi, sono indagati Piergiorgio Sacco, di 70 anni, residente a Milano e Paolo Montesano (47) di Reggio Calabria, commissari liquidatori della societa; Amedeo Bernardi (63), residente a Rivanazzano Terme (Pavia), Salvatore Sentina (62, residente a Reggio e Nuccio Occhiuto (69), di Villa San Giovanni, uomini di fiducia di Carlo Montesano e Matteo Sala (31), di Lecco, commercialista e consulente di Sacco e Paolo Montesano. Oltre ai loro uffici sono state perquisiti anche altri studi, sedi di societa’, come quella milanese e reggina della Grande Albergo Moramare Spa e uffici della direzione delle strutture ricettive Alta Fiumara Resort di Villa San Giovanni, Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria e Hotel Palace Masoanri’s.

Poche ore fa e’ scattata la seconda delle operazioni che hanno coinvolto il territorio reggino. A condurla gli uomini dei Carabinieri, della Dia e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria che hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare per soggetti ritenuti appartenenti o contigui alla cosca "De Stefano-Tegano", operante nel territorio di Reggio Calabria.
Tra gli arrestati anche l’ex consigliere comunale di Reggio Calabria Dominique Suraci. "L’operazione – come si legge nel comunicato diffuso dei carabinieri – ha documentato l’infiltrazione pervasiva di numerose ed importanti cosche di ‘ndrangheta nel settore della grande distribuzione alimentare, dell’intermediazione del credito e dell’imprenditoria edile, attraverso la complicita’ di personaggi ben inseriti nel contesto socio economico della citta’ che hanno fatto da prestanome alle cosche. L’indagine si e’ concentrata sul sistema di fallimenti e conseguenti acquisizione di punti vendita alimentari da parte di soggetti che hanno privilegiato, durante le procedure concorsuali, i fornitori legati alla ‘ndrangheta, consentendo di accertare l’infiltrazione delle cosche nell’attivita’ politica cittadina, garantendo l’appoggio elettorale per le consultazioni amministrative comunali di Reggio Calabria del maggio del 2007.