MILLS: PRESCRIZIONE PER BERLUSCONI, REATO ‘SCADUTO’ DA 10 GIORNI

Alle 14 e 49 la voce del giudice Francesca Vitale trema davanti al muro di telecamere e giornalisti provenienti da tutto il mondo, molti in piedi sui banchi. Legge il verdetto atteso da tutti: non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Silvio Berlusconi. Il reato di corruzione in atti giudiziari, l’accusa di avere comprato con 600mila dollari le testimonianze di David Mills, è ‘scaduto’ tra il 15 e il 18 febbraio. Una decisione che mostra che i giudici non hanno sentenziato l’innocenza dell’ex premier perchè altrimenti avrebbero dovuto assolverlo. Dopo cinque anni di dibattimento, per ‘chiudere la partita’ scelgono invece l’articolo 531 del codice di procedura penale che cita la prescrizione come "causa estintiva del reato". Sconsolata la reazione del pm Fabio De Pasquale, che aveva chiesto la condanna a cinque anni di carcere, e ai cronisti dice appena: "Inutile commentare…". Per lui parla il suo volto, terreo e contrariato. A rendere ancora più bruciante la sua sconfitta il fatto che i giudici si siano presi novanta giorni di tempo per depositare le motivazioni. Se anche dovesse presentare ricorso in appello, i tempi per un nuovo processo sarebbero risicatissimi considerando che per la stessa Procura la prescrizione cadrebbe il 17 luglio 2012. Un secondo grado di giudizio per ottenere l’assoluzione nel merito di Silvio Berlusconi viene invocato anche dagli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini. "Una sentenza cosi’ la impugno tutta la vita, anche se a Milano una prescrizione è una vittoria ", dichiara il primo, mentre lo ‘storico’ legale – parlamentare sottolinea come Berlusconi "merita" uno sforzo ulteriore in appello. Nell’ultima udienza di oggi, Longo aveva concluso la sua arringa, domandando al Tribunale di giudicare "senza timore e speranza" (ndr citazione di Cicerone), non facendosi condizionare dai media e dal mondo politico. Fino all’ultimo ha provato a convincere i giudici che questa inchiesta era macchiata da un ‘peccato originale’: avere considerato Mills come testimone nei due processi alla fine degli anni Novanta in cui avrebbe detto il falso (All Iberian e tangenti alla Guardia di Finanza). Il legale inglese, ha argomentato Longo, a quell’epoca doveva gia’ essere sentito come imputato e non avrebbe potuto commettere falsa testimonianza. Assente oggi dall’aula, Berlusconi aveva affidato ieri a un memoriale il suo pensiero ("Processo inventato"), ribadendo concetti espressi piu’ volte ai giornalisti fuori dall’aula durante le sue recenti, numerose apparizioni al processo. Informato del verdetto, il leader del Pdl, ha riferito Ghedini, ne "ha preso atto".