Una città senza guida finisce nelle mani dei picari: povera Messina

Messina – Una città senza guida finisce nelle mani dei picari. Succedono cose poco chiare, anche le più lampanti sono attraversate da zone d’ombra e non a caso il casino lo si monta per un festival di canzoni piuttosto per le beghe per governare il palazzo: troppe volte, gli interessi di parte o di lobby sopravanzano il respiro della Messina degli ultimi che si dispera tra lacrime e sangue. 

Davvero il folcloristico Cateno pensa di poter diventare Governatore di Sicilia dopo aver accozzato una rosa del genere? E soprattutto dopo aver dato il peggio di sé sul palco oltre che sui social? Bene, benissimo. Anzi: male, malissimo!

E’ una farsa.

Mi piacerebbe un dibattito su mafia, politica, impresa e territorio ma un dibattito serio, non di circostanza, dove alla fine sono tutti colpevoli, tutti assolti. Mentre loro litigano per la sceneggiata melodica del sindaco De Luca, noi viviamo tra blatte e topi; mentre si consumano solidarietà di facciata, il lavoro è una drammatica emergenza; mentre si aprono alla nostra intelligenza e al nostro animo interrogativi che non possono rimanere tali, loro si danno pacche sulle spalle quasi a volersi complimentare per l’aiuto fornito al SISTEMA.

Ci rifletto e non so darmi una ragione. Il fatto è tanto scontato da rendere inutile il parlarne!