Referendum Giustizia: i quesiti del 12 Giugno e la loro spiegazione

Il 12 Giugno 2022 gli italiani saranno chiamati a votare per il referendum abrogativo incentrato sulla riforma della giustizia.

L’esito non è scontato anche perché rimane il grandissimo dubbio legato al raggiungimento del quorum.

Il referendum è importante perché l’esito dello stesso è in grado di influenzare la decisione del Senato relativamente alla riforma del CSM e dell’ordinamento giudiziario.

Quello che non viene detto!

Il 12 Giugno gli elettori italiani si esprimeranno sui cinque quesiti referendari ed il 15 Giugno il Senato sarà chiamato a decidere sulla riforma del CSM e dell’ordinamento giudiziario.

I quesiti .

  1. La Legge Severino;
  2. Le misure cautelari;
  3. La separazione delle carriere;
  4. La valutazione dei magistrati;
  5. Le candidature per il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura).

 

Problemi di quorum

Il referendum ha natura abrogativa. Per essere valido richiede la partecipazione della metà più uno degli aventi diritto al voto.

Alla luce della scarsa partecipazione alle urne si dubita che il quorum riuscirà ad essere raggiunto.

La stessa posizione assunta dai partiti rende estremamente instabile e imprevedibile l’esito.

Le posizioni dei partiti

 

Fratelli d’Italia: inviata a votare No ai quesiti sulla legge Severino (1 quesito – scheda rossa) e sulle misure cautelari (2 quesito – scheda arancione).

Forza Italia: invita a votare SI a tutti i quesiti.

Movimento Cinque Stelle: non pervenuto o meglio ritiene che sulla giustizia non debba esprimersi il Parlamento.

Pd: si potrebbe dire anche in questo caso non pervenuti ma con opzione diplomatica. A differenza del Movimento Cinque Stelle la scelta è stata giustificata in virtù della “libertà di coscienza”.

Primo quesito: SCHEDA ROSA. Abolizione Legge Severino Si chiede agli Italiani se vogliono eliminare la Legge Severino.

La legge prevede incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna. Ha valore retroattivo e prevede, anche a nomina avvenuta regolarmente, la sospensione di una carica comunale, regionale e parlamentare se la condanna avviene dopo la nomina del soggetto in questione. Per coloro che sono in carica in un ente territoriale basta anche una condanna in primo grado non definitiva per l’attuazione della sospensione, che può durare per un periodo massimo di 18 mesi.

Riassumendo: se si vota Si viene eliminato l’automatismodella sospensione della carica e decide il giudice, se si vota NO la Legge Severino rimane.

 

Secondo quesito: SCHEDA ARANCIONE. Misure Cautelari.

 

Attualmente la carcerazione preventiva (andare in carcere prima della condanna definitiva) è prevista in alcune ipotesi precisamente individuate.

  1. Inquinamento delle prove.
  2. Rischio di fuga.
  3. Concreto ed attuale pericolo di reiterazione del reato.

Rispondendo al quesito referendario si interverrà per limitare i casi in cui la misura cautelare potrà essere disposta nel caso di rischio di reiterazione.

In questa seconda ipotesi viene difficile riassumere perché il rischio di esemplificazione e fraintendimento è molto elevato.

Tuttavia riassumendo: se si vota SI si potrebbe ridurre il numero degli indagati ed imputati sottoposti alla misura cautelare senza essere stati processati, se si vota NO la misura cautelare verrà applicata più difficilmente in casi di urgenza anche per i reati come lo stalking, molestie ed atti persecutori.

 

Terzo quesito. SCHEDA GIALLA. Separazione delle Carriere

 

Oggi un magistrato può svolgere, ed anche passare, dal ruolo di PM (Pubblico Ministero) a quello di Giudice e viceversa.

L’argomento viene discusso da anni ed attualmente la Riforma Cartabia prevede che il magistrato debba prendere una scelta definitiva sulla propria carriera.

Deve decidere se essere Giudice o PM.

In questo modo all’inizio della carriera il magistrato decide definitivamente.

La criticità, momentanea, ravvisabile è che sarebbe necessario ideare un concorso di accesso alla magistratura per i Giudici diverso dal concordo di accesso alla magistratura previsto per i PM.

Riassumendo: se si vota SI si potrebbe avere un riequilibrio del sistema giudiziariamente se si vota NO si teme che i PM saranno isolati.

 

Quarto quesito. SCHEDA GRIGIA. Valutazione Magistrati Ad oggi i magistrati possono essere valutati solo dal CSM.

Invece l’idea sarebbe quella di consentire a soggetti laici (esterni), avvocati e professori, di valutare i magistrati.

Riassumendo: se si vota Si la componente laica verrà ad essere coinvolta nel giudizio sulla professionalità dei magistrati per ridurre il tasso di auto-refenzialità nelle valutazioni. Se si vota NO tutto rimarrà uguale.

 

Quinto quesito. SCHEDA VERDE. Selezione Magistrati per CSM.

 

Forse questo è il quesito più difficile da spiegare.

Lo stesso infatti, prevede di cancellare la norma che stabilisce che ogni candidatura al CSM debba essere sostenuta da un minimo di 25 ad un massimo di 50 “presentatori”.

In buona sostanza la proposta è quella di potersi candidare senza avere un supporto preventivo.

Riassumendo: se si vota SI verranno abolite le correnti interne della magistratura perchè ognuno sarà libero di candidarsi. Se si vota NO si aprono due strade legate alla Riforma Cartabia. Se la riforma venisse confermata al Senato allora il cambiamento proposto col referendum si otterrebbe comunque. Invece se la Riforma dovesse essere modificata tutto rimarrebbe come prima.

 

Sara Astorino, legale, consulente Aduc