Quei terribili ragazzi evasi dal Beccaria

Uno di loro aveva raggiunto degli amici a Sesto San Giovanni, in una piazza intitolata ai Marinai d’Italia; insieme ascoltavano un po’ di musica, con una cassa portatile. Di che musica si trattasse i giornali non lo dicono.

Un altro era stato subito trovato perché si era recato a casa della madre della sua compagna, per vivere un poco di affetto.. Pare che la polizia sia andata a colpo sicuro, certa di trovarlo lì. E li lo ha trovato.

Un altro ancora era tornato proprio a casa sua, così la famiglia per qualche ora lo ha accolto, coccolato per Natale e nascosto. Poi sua sorella gli ha suggerito di costituirsi e di non tardare troppo per non peggiorare la sua situazione.

Il quarto dei ritrovati, invece, era dalla zia.

Il carcere è un luogo sbagliato che serve solo a farci pensare che usandolo il mondo diventa migliore.

A Natale lo è ancora di più. Ci sono stati più di ottanta suicidi quest’anno in carcere.

Il carcere non dà mai bene.

Con dei ragazzi la cosa è talmente folle che a tutti quelli che lo frequentano appare incredibile che esista ancora.

Un ragazzo deve vivere con gli amici, in famiglia. E quando sbaglia occorre sforzarsi perché comprenda cosa è successo, perché ha sbagliato e che basta poco per non rifarlo.

Non lo dico io, lo dice la legge.

Perché lo Stato non applichi le sue leggi è il vero crimine.

 

Marco Scarpati, legale, consulente Aduc